Chiesa sì, ma a giuste dosi

San Pietro
Finalmente una bella notizia. Un’indagine, assai diffusa, realizzata da Demos per la Repubblica, sulle relazioni tra società, religione e politica, fa ben sperare. C’è un apparente, giusto criticismo sull’influenza della Chiesa Cattolica nella società e nella politica italiana.

Utili, ma poi ciascuno si deve regolare secondo coscienza

Questo sarebbe il criterio di base degli italiani, nella valutazione delle direttive della Chiesa. Nel momento in cui – e lo fa, spesso – si esprime su questioni che riguardano vita, etica, sessualità.

Certo, il cattolicesimo e la sua dimensione rimangono riferimenti fortissimi nella maggior parte dei casi. Per otto italiani su dieci. Ma le esternazioni etiche e politiche della Chiesa vengono percepite come vincolanti in un numero ridotto di casi. Meglio delle aspettative, comunque.
La Chiesa può, insomma, intervenire nella vita pubblica italiana. Ma non ne può – santo, santo, santo – dirigere o influenzare il processo legislativo. Dal sondaggio emerge anche che i cattolici praticanti italiani sono sensibilmente spostati a destra.

Sarkò, non mi piaci più!

Per fortuna sua, e per la sfortuna di migliaia di pretendenti già pronti a prenderne il suo posto, queste parole non arrivano dalla bocca della bellissima Carla Bruni, quanto invece dai suoi concittadini, dai francesi che in questo weekend si sono recati di nuovo alle urne per il secondo turno delle amministrative.

I dati parlano di un’affluenza bassissima, pari al 65%, ma soprattutto porta alla conclusione di un dato inconfutabile, ovvero Sarkozy non piace più ai francesi. Ovviamente in questo caso stiamo parlando di elezioni amministrative, che come ben sapete riguardano l’elezione dei vari presidenti “locali” (quali possono essere sindaci, amministratori regionali e così via). Chiaramente un voto che potrebbe anche venire interpretato indirettamente come un voto sfavorevole al buon Sarkò.

Dal canto Sarkozy ben poco può dire. Tutte le città più grandi e importanti, impegnate in questo turno di ballottaggio, sono finite nelle mani della “gauche”, della sinistra socialista. Città quali Strasburgo, Tolosa, Caen e Reims, da oggi verranno gestite da un governo socialista. Unica soddisfazione per l’Ump, il partito di destra che sostiene Sarkozy, il mantenimento della sua roccaforte Marsiglia, dove addirittura si era puntato su una campagna elettorale che nominasse il meno possibile il premier, al fine di evitare di condizionare negativamente l’elettorato.

Berlusconi e la teoria dei ranghi contrapposti

ezzelino-v-battaglia.jpg
La campagna elettorale imbastita dal Cavaliere non sembra decisamente in linea con l’ipotesi – strisciante ma data per certa nei numeri – di inciucio, pardon, di governo delle larghe intese con il piddì di Veltroni. Le tecniche comunicative del Cavaliere, tanto efficaci quanto imperscrutabili per molti aspetti, non sono mai state improntate alla fratellanza dei popoli, diciamo così.
E sebbene io sia convinto che una conto è come si decide di comunicare, ed un altro è il progetto politico che – direi inevitabilmente – chi decide di costituire un partito sicuramente ha in mente. Lascerò da parte, per quanto possibile, gli aspetti più squisitamente politici, soprattutto per evitare sofisticazioni o ancora di più rischiare di portare avanti un discorso inconcludente, mancando evidentemente a noi – requisito a mio avviso essenziale per una corretta analisi politicauna visione delle cose in questione da “dentro”.
La riflessione che oggi propongo è legata essenzialmente al modo di “comunicare” il suo pensiero politico del nostro Cavaliere di Arcore.

Hanno rapito Aldo Moro

16 marzo 1978. Sono passati 30 anni. Un eccidio e un sequestro. Che dopo 55 giorni arriverà a sua volta ad una fine terribile. La fine. I 55 giorni che cambiarono per sempre l’Italia. Che ormai era già cambiata. Via Fani, Zona residenziale di Roma, vicino a Via della Camilluccia. E’ presto, è mattino. I corpi degli agenti che facevano parte della scorta dell’Onorevole Moro. Carabinieri. 4 morti e un ferito. Morirà anche lui. E Aldo Moro scomparso, rapito.
Era il giorno della presentazione del nuovo governo, guidato da Giulio Andreotti. La vettura che trasportava Aldo Moro dall’abitazione alla Camera dei Deputati fu intercettata in via Fani da un commando delle Brigate Rosse.
In pochi secondi, sparando con armi automatiche, i terroristi uccisero i due carabinieri a bordo dell’auto di Moro (Domenico Ricci e Oreste Leonardi) e i tre poliziotti sull’auto di scorta (Raffaele Jozzino, Giulio Rivera e Francesco Zizzi) e sequestrarono il presidente della Democrazia Cristiana. Come siano riusciti a non uccidere solo lui è un mistero. Rimase ferito – e la ferita mai curata. Ma vivo, perchè vivo dovevano averlo.

Tibet, appello internazionale del Dalai Lama. E’ genocidio culturale

dalai lama
Le notizie passano, le notizie scappano. Possono provare a cambiarle, limitarle, segregarle. Ma sentirsi raccontare che quello che sta accadendo a Lhasa è un dramma squarcia finalmente il silenzio che pure, ancora, il governo cinese tenta di divulgare e/o manipolare. Lhasa è assidiata, presidiata da migliaia di soldati. Oggi solo sparuti gruppi hanno manifestato nelle strade della città. Praticamente deserte.
Si estendono, però. a macchia d’olio le manifestazioni, e le vittime. In altre zone dell’altipiano, soprattutto in Amdo, area d’origine del Dalai Lama, il bilancio dovrebbe essere di almeno 30 vittime. Da ieri circolano inoltre diverse voci di una marcia degli abitanti di alcune province limitrofe verso Lhasa, ma senza conferme.
Nel frattempo, il sistema di informazione cinese non si smentisce e continua la sua linea di coerenza. Dieci vittime, nulla più, e soprattutto violenze causate dai manifestanti. Le pèoche immagini che girano sono quelle della tv cinese. Che mostrano manifestanti all’assalto di negozi e macchine. Non c’è altro. Perchè non c’è un’informazione indipendente. La posizione ufficiale parla di una guerra di popolo, al fine di

battere il separatismo, denunciare e condannare gli atti malevoli di queste forze ostili e mostrare alla luce del giorno il volto odioso della cricca del Dalai Lama

Linciaggio in salsa Ferrara

genova
E’ brutta, questa storia. Terribile. Ha come teatro Villa Serena, clinica privata gestita dalle suore Immacolatine di Genova. Racconta di cartelle cliniche modificate, esami di laboratorio aggiustati, aborti. A Villa Serena facevano comparire il ricovero di alcuni pazienti come necessità di una pulizia della cavità uterina, un raschiamento in seguito ad aborto naturale.
Le pazienti non avrebbero potuto abortire volontariamente nella clinica delle religiose. Componente del Consiglio di Amministrazione è Paolo Moraglia, fratello di un monsignore. Quindi niente aborto, quello mai. Il raschiamento sì.
I Nas stanno ora cercando, in quelle stesse cartelle cliniche, la prova degli eventuali esami fasulli sull’aborto spontaneo mai avvenuto, su emorragie mai intercorse, su malformazioni mai appurate. L’aborto naturale elude gli obblighi della legge 194 che prescrive l’utilizzo di strutture sanitarie pubbliche.
L’inchiesta per aborti clandestini ha colpito il ginecologo Ermanno Rossi. E lui si è suicidato dopo la perquisizione dei carabinieri nei suoi studi privati.

[Candidati Politiche 2008]: Fausto Bertinotti

Terza puntata per la nostra rubrica che ci accompagna tra i candidati alle prossime elezioni politiche. Questa settimana, dopo aver analizzato insieme le schede dei due “big”, è arrivato il momento degli out-sider. Primo Out-sider è Fausto Bertinotti, sostenuto dalla lista “La Sinistra – L’Arcobaleno”.

In qualità di redattore di questa rubrica non posso che ringraziare tutti coloro che stanno partecipando attivamente alla compilazione delle schede, implementandole con i loro commenti, sempre importanti per la buona riuscita di un blog di politica. Mi raccomando, continuate così, su politicalive ogni vostro libero pensiero verrà condiviso, analizzato e perchè no, anche criticato (positivamente o negativamente). Perchè la politica è anche questo.

E ora è tempo di La Sinistra – L’Arcobaleno, spazio alla scheda!

I Cento Fiori. I Cento blog dell’Italia libera dal precariato

vignetta mauro biani
Mauro Biani sul suo blog con la vignetta di cui sopra. E la considerazione:

Stasera un amico commentava: “Sai cosa penso? Che è tutto studiato, che in fondo Berlusconi ha detto una cosa vera, cioè una cosa che fa identificare un sacco di ragazze cui unico sogno è sposare un milionario, così come l’affaire Ciarrapico che serve a riportare in casa un po’ di voti che rubava Storace. Se fosse stata una tosta gli avrebbe risposto: ok, risolverei il problema economico, ma poi il problema di avere lei come suocero?” E a proposito di figli di B., per brainstorming mi torna in mente: “Berlusconi giura sempre sui propri figli, ora la domanda sorge spontanea: di chi sono i figli di Berlusconi?” (R. Benigni, Tuttobenigni 1996)

I Cento Fiori, l’Italia delle Radio Libere. Che bella stagione che deve essere stata. Ora abbiamo la stagione dei cento – e più – blog.

La meglio gioventù

locandina-grande.jpg
La giornata di ieri è stata caratterizzata in tutta Italia dal primo sole primaverile. A Bari in particolare è stata davvero una giornata eccezionale. E non solo per lo splendido clima, diciamo così, meteorologico. Il 15 marzo 2008 è una data da tenere bene a mente per quello che si è verificato in città. XIII giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie.
Oltre centomila persone hanno preso parte alla manifestazione organizzata dall’associazione Libera e Avviso Pubblico. Centomila. Ora, non ce ne vogliano le primarie democratiche ed i gazebi della libertà ma qui si parla di cose serie.

Pier Silvio, sposami. Le precarie hanno svoltato, ma Perla, il co.co.pro dal lodevole sorriso non si candida

piersilvio e silvia toffanin
L’idea è genialmente semplice. Ha la forma di un foglio di carta A4, la dicitura “raccomandata” ed è, nè più nè meno, che una istanza di matrimonio. Comincia così:

Oggetto: istanza di matrimonio ai sensi delle dichiarazioni del candidato premier del Pdl Silvio Berlusconi nel corso del programma “Punto di vista”del Tg2 del 13 marzo 2008

E prosegue.

Essendo il sottoscritto o sottoscritta (perchè limitare il campo? ndr) in possesso dei requisiti (sottolineato ndr) previsti dalle suddette dichiarazioni (precari e lodevole sorriso) chiede di potersi sposare con Lei (sic)

Se quel poveraccio di belloccio del figliolo, Pier Silvio, dovesse trovarsi a scartabellare per mesi, letteralmente sepolto dalle richieste di matrimonio, mantenimento ed affini, certo saprà con chi prendersela. Con papà Silvio. E poi. La povera Silvia Toffanin. Ex letterina, anche se suona meglio letteronza. Dove la mettiamo, minacciata da questo esercito di lodevoli sorrisi precari?
Del padre una volta Pier Silvio disse:

Che personaggio! Che posso dire, è estroverso

Tibet in rivolta. Pechino usa la forza e intima la resa. La questione dei punti di vista

tibet

Il Tibet è esploso. Il governo in esilio parla di cento cadaveri, mentre la Cina ammette ora che negli scontri di Lhasa ci sono stati dei morti. Ammette, ma fino a un certo punto. Una decina. Questo quanto riportato dall’agenzia ufficiale Nuova Cina. Che, tra l’altro, la responsabilità della tragedia e delle vittime la dà ai manifestanti tibetani.

Le vittime sono tutte civili innocenti, bruciati a morte

Riporta l’agenzia. Che aggiunge un centinaio di negozi saccheggiati.

Una questione di punti di vista. Il bilancio delle vittime, a detta del governo tibetano in esilio a Dharamsala, nel nord dell’India, sarebbe un tantino differente. Cento morti, soprattutto manifestanti. Lo comunica e chiede l’apertura di un’inchiesta da parte dell’Onu. Quindi l’immediato invio di rappresentanti a Lhasa. Per mettere, finalmente, fine, alle violenze cinesi che rappresentano violazioni continue dei diritti umani. Ma Pechino val bene una messa.

Mafie. Un voto. Un fiorino. Da 50 euro. Omaggio a Saviano

Saviano
Roberto Saviano, autore di Gomorra,viaggio nell’impero economico e nel sogno di dominio della camorra ha scritto un lungo, agghiacciante articolo sul settimanale Time. Lo riporta oggi, in versione integrale, Repubblica.it. Ennesima denuncia terribile. Sulle economie criminali, sulle mafie, ma soprattutto su queste elezioni.
Torbide, definirle torbide ad una lettura appena oltre la superficie è ormai atto dovuto. Giochi di partito, retorica galoppante. Inutilità del contenuto del messaggio politico. Fascisti, veline, Grande Fratello, Chiesa, corruzione, indagati, condannati. Come ha fatto l’Italia ad arrivare a tanto?
C’è veramente tutto. All’appello non manca nulla. Roberto Saviano ha sempre un’espressione seria. Corrucciata. Classe 1979, è giovanissimo. Nella sua pagina su Wikipedia – dove, stranamente, c’è una foto in cui sorride – la scheda comincia con due frasi.

Io so e ho le prove. E quindi racconto.

Scrive in Gomorra. E un’altra, di Enzo Biagi, in un’intervista a Rotocalco televisivo, su Rai Tre.

Il pericolo non nasce da chi pesca, trova, una nuova notizia, il pericolo nasce da chi la riesce a far passare, da chi rompe la crosta degli addetti ai lavori, da chi in qualche modo riesce a far veicolare dei messaggi, dei racconti Di queste verità

[Candidati Politiche 2008]: Silvio Berlusconi

Siamo giunti alla seconda puntata delle nostre schede, che presentano i candidati alle politiche del 13 – 14 aprile. E dopo aver visto uno dei due “big”, ecco arrivato il momento del secondo, non per importanza sia chiaro (lo diciamo soprattutto per lui, non si offenda).

Tutta la redazione di politicalive vi ringrazia per la partecipazione sulla scheda di Veltroni e naturalmente vi rinnova l’invito a completare con i vostri commenti anche la scheda di oggi. Perchè è grazie ai vostri pensieri che si può effettivamente comprendere il pensiero “italiano” sui vari candidati.

E ora buona lettura! E buon commento.

Precarietà? No grazie. Rialzati Italia, ovvero: sposa Piersilvio, dice Berlusconi

piersilvio berlusconi
Un genio. Si persiste con questa certezza. Ci vuole una genialità unica per sortite – alla romana rende meglio – del genere. Affermazioni così. Dell’uomo attualmente più sotto gli occhi e a disposizione delle orecchie di tutti. Ci vuole genialità. Non è da tutti.
Si fa un gran parlare di precarietà. Del non arrivare a fine mese, del non avere idea se, nel futuro prossimo venturo, si avrà lo stesso lavoro, un altro, nessuno. Se accendere il mutuo, come, dove, quando, perchè. Domande senza risposta ormai da molto tempo in Italia.
Ma non c’è problema. Nessun problema. Lo risolve lui.