Primarie USA: Il destino di Randy Rhodes

E noi ci lamentiamo di Michele Santoro o di Daniele Luttazzi. O meglio non siamo noi a lamentarci, ma i politici, che li definiscono, forse con troppa smania, dei presentatori troppo di parte.

Andare in certi programmi per molti politici risulta, a loro modo di vedere, sfavorevole proprio perchè, se si tratta di essere “scomodi” agli occhi del presentatore, questo farà di tutto, dalle domande agli atteggiamenti, per far innervosire l’esponente politico di turno.

Fortuna di Randi Rhodes è quella di non abitare in Italia, ma nonostante questo per lei non è bastato. Cerchiamo di fare un po’ di cultura a stelle e strisce per comprendere chi sia Randi Rhodes e soprattutto per capire cosa mai abbia combinato per acquistare tanto spazio in una rubrica dedicata alle primarie.

Berlusconi, Dell’Utri e gli eroi. Quando il silenzio è d’oro

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Balzata agli onori delle cronache ormai molti anni fa come lo stalliere di Arcore – per via del gergo usato nel mondo del narcotraffico secondo cui le partite di droga venivano chiamate “cavalli” – la figura di Vittorio Mangano rappresenta, tutt’oggi, un’imbarazzante presenza nel passato del cinque volte candidato premier Silvio Berlusconi.
Celebre una telefonata del Cavaliere con Marcello Dell’Utri – la cui condanna in primo grado a nove anni di reclusione con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa rappresenta solo il diadema di una collezione vastissima fatta di condanne, rinvii a giudizio e frequentazioni oltre il limite del decoro – in cui il Cavaliere scherza su un attentato dinamitardo subito nella villa di Arcore, presumibilmente per opera dello stesso Mangano.
Tra amici si sa, tutto è concesso. Ma nei giorni scorsi i fondatori di Forza Italia si sono lasciati andare ad alcune dichiarazioni francamente discutibili.

Berlusconi e il Quirinale. Ovvero: la parabola della volpe e l’uva

volpe uva
Una delle più belle, famose, edificanti fiabe del buon Esopo rivive, attuale e forte, ai giorni nostri. Che venga, a monito, per tutti.

Hanno il Quirinale, hanno il Csm, hanno la Corte costituzionale. Perché dovremmo concedere pure la presidenza di una Camera?

Hanno. Loro, i comunisti. Pensare che Silvio Berlusconi aveva passato mesi a parlare e straparlare di una linea bipartisan per la prossima legislatura. Addirittura, gli era scappato di suggerire di assegnare un ramo del Parlamento all’opposizione. Nel mentre parlava di dialogo costante, di riforme. Aveva invitato ad una campagna elettorale dai toni soft, comprensivi.

Ha passato gli ultimi due giorni a fare gaffe, figure barbine, a evacuare fuori dal vasino, parlando e straparlando di cariche istituzionali – e forse non era il caso. Gli italiani, tra due giorni, non avranno cognizione di ciò. E lo voteranno. E partirà l’era di Silvio. Quella vera. Un’era che durerà 20 anni.

Primarie USA: Ecco perchè Hillary non vincerà

Ogni elezione, sia questa politica, amministrativa, regionale o qualsiasi altra, viene sempre accompagnata da una campagna elettorale. Quest’ultima oltre a comportare un’ingente spesa per le tasche del candidato (ma come ad esempio in Italia, le tasche sono quelle dei contribuenti), diviene anche il modo di dare visibilità alla propria persona e alla formazione che si guida.

L’importanza di avere visibilità non si ha solo ed esclusivamente in Real Life, ma anche nella Second Life virtuale. Esempio concreto lo si può vedere dall’articolo che vi suggerisco di leggere sulle politiche italiane che trovate qui, su politicalive, con la doppia intervista tra Roberto Fiore e Flavia D’Angeli.

La perfezione in questo ambiente risulta fondamentale, perchè nello stesso momento non bisogna solo convincere i propri elettori a rinnovare la propria fiducia, ma bisogna anche convincere eventuali indecisi a venire dalla propria parte.

Trenta giorni da Berlusconi

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8 marzo 2008. Festa della donna, apertura della campagna elettorale del PDL e del suo padrone, Silvio Berlusconi. E la risposta alle accuse di inciucio circolanti dal giorno della caduta di Prodi è inequivocabile. A Milano, davanti ad una claque adorante, il Cavaliere strappa il programma del Partito Democratico. Se sia studiato o meno non ci è dato dirlo, ma l’impatto mediatico è assicurato.
11 marzo. Il Cavaliere confessa candidamente che la – quantomeno discutibile – candidatura di Giuseppe Ciarrapico “serve per vincere”. Evviva la faccia. Anzi la faccetta.
12 marzo. Ecco servita la ricetta per superare il precariato: “sposare suo figlio o un altro milionario”. Provocatore.
16 marzo. E’ il giorno del lancio delle truppe cammellate della libertà, concetto poi ribadito in un crescendo rossiniano di numeri e di accuse. Trattasi di un esercito di nonsoquantinonsochè – ma volontari! – pronti a difendere le urne “dai brogli della sinistra”. Ma su questo argomento avrà modo di precisare.

Intervista Doppia – Flavia D’Angeli e Roberto Fiore

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PoliticaLive comincia la carrellata delle risposte dei politici candidati alla prossima tornata elettorale. Apriamo queste interviste proponendovi un confronto singolare, due candidati “scomodi”, appartenenti a schieramenti opposti, il leader Roberto Fiore, candidato premier per Forza Nuova, e Flavia D’Angeli, candidato premier per Sinistra Critica. Vi daremo così la possibilità di confrontare le idee dei due leader in modo simultaneo, in modo che possiate farvi un’idea precisa delle idee che animano i loro programmi.

Ricordiamo che le domande sono state scelte dai nostri lettori, tra tutte quelle che ci sono pervenute tramite mail e dai commenti sugli articoli. Le domande sono state assemblate e spedite prontamente dalla nostra redazione nella notte. Nelle prossime ore vi daremo conto di tutte le altre risposte che stanno giungendo in redazione.
01 – La prima cosa da fare secondo lei una volta eletto. Darebbe la massima priorità a…
2.jpgEssere esempio di “SOBRIETA’ E LAVORO”.
Difendere la vita dal concepimento alla morte naturale.

flavia.jpgApproverei per legge il salario minimo di 1300 euro. Un provvedimento che semplicemente obbligherebbe le aziende a non dare meno di questa soglia ai propri lavoratori. Una legge che anche in francia esiste e che per noi e’ l’inizio del risarcimento sociale da dare al lavoro dipendente del nostro paese.
02 – La sua squadra di governo, se venisse eletto, di quante persone sarebbe composta? E che quota prevede di attribuire ai giovani e alle donne?
2.jpgNon guarderei né al genere sessuale né all’età bensì all’onestà e alla competenza.


flavia.jpgMassimo 12 ministeri con una rigida parita’ uomini e donne come e’ rigida la parita’ di genere che abbiamo nelle nostre liste. Difficilmente ci troveremo di fronte alla nascita di un governo di sinistra critica, ma nelle nostre liste abbiamo privilegiato, giovani precari, donne e operai perche’ crediamo che sia ora di ridare la politica a chi concretamente vive le contraddizioni del nostro tempo.
03 – Si e’ parlato molto degli intollerabili privilegi della classe politica, la cosiddetta “Casta”. A cosa è disposto concretamente a a rinunciare, pur di governare? Vogliamo un impegno.
2.jpgLa mia passione politica mi ha portato a rischiare la vita e a venti anni di esilio a Londra. E’ chiaro che per amor di Patria sono disposto a rinunciare anche alla stessa vita fisica.

flavia.jpgPer noi l’impegno e’ gia realta’, perche’ nel nostro statuto abbiamo inserito 2 clausole: 1) nessun eletto puo’ essere eletto per più di 5 anni, 2) nessun eletto o funzionario può guadagnare di più di 2000 euro. Ci impegnamo a cercare di rendere legge ciò che per il nostro movimento già è pratica condivisa. Vogliamo tagliare i privilegi non solo per una questione etica, ma per evitare qualsiasi burocratizazzione delle organizzazioni politiche a partire dalla nostra.

Primarie USA: McCain e il problema degli sciiti

La campagna elettorale negli Stati Uniti prosegue, come in Italia d’altronde. Ma se nel Bel Paese è diventata una gara a chi la spara più grossa, ormai credo che il prossimo candidato dirà che aumenterà gli stipendi di 500 euro e poi andrà dritto a Parco della Vittoria, negli Stati Uniti la situazione del “chi la spara più grossa” non si basa sulle promesse, quanto sulle gaffe.

D’altronde nel paese a stelle e strisce non si cerca mai di fare promesse impossibili quanto invece si cerca di rivangare nel passato di ogni candidato e scoprire tutte le piccole macchie della sua carriera politica.

Certo che se queste pecche emergono senza che bisogni andare a cercare nel passato, tutto diventa più semplice. Per di più non solo nel presente ma anche in tv, in diretta, su CNN.

La Cina, il Tibet e la punta dell’iceberg

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I Giochi della XXIX Olimpiade verosimilmente si svolgeranno. Come da programma, dal 8 al 24 agosto 2008. Nonostante gli attacchi alla torcia olimpica siano diventati la regola. Si parla di interrompere in cammino dei tedofori, cambiarne il percorso, fare qualcosa. Cioè, non si parla di fare qualcosa per fermare quello che è stato definito il genocidio culturale di un popolo, ma delle sorti della fiaccola olimpica.
Poliziotti di tutto il mondo sono pronti a difendere quella fiamma, che lega idealmente le Olimpiadi moderne a quelle dell’antichità. Ma noi non siamo gli antichi greci e – certo di essere tutt’altro che solo in questa mia convinzione – siamo più interessati ad altre faccende.
Che si spenga pure, la fiamma.

Più psicologi per tutti. Soprattutto per i pm

psicologi
Gustosissimo. Aveva detto che avrebbee creato posti di lavoro. L’aveva detto. Siamo certi che, di puntata in puntata, ci spiegherà per chi, e come. Oggi tocca all’ordine degli psicologi.
Una categoria, in effetti, popolosa e che a volte, spesso, al di là di situazioni avviate e di conoscenze giuste, fatica a spiccare il volo. Un po’ come tutte. Ce ne sono tanti in giro di psicologi. Troppi, forse.
Ma nessun problema. Silvio c’è.
E chiede

perizie psichiatriche

Per tutti? Per oggi, in particolare, sui Pubblici Ministeri.

La lettera. Berlusconi, c’è posta per te. Da Walter, quello comunista

lettera botero
La lettera. Che beltà. La lettera dal titolo: Un impegno di lealtà repubblicana.

Caro Berlusconi,

mi rivolgo a lei perché penso si debba condividere, da italiani prima ancora che da candidati alla guida del Paese, una sincera preoccupazione, resa tale da recenti atti e dichiarazioni politiche. E perché credo sia giusto e doveroso assumere, di fronte al popolo italiano, a tutti i cittadini, un impegno di chiarezza su alcune grandi questioni di principio, questioni che chiamerei di lealtà repubblicana

Caro Berlusconi fa molto ridere.

Elezioni 2008: che barba che noia che noia che barba

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Lega Nord e Lega Sud. Due poli geografici, ma la stessa vocazione alle armi. E’ che… Ve la si può dire in tutta onestà? Questa campagna elettorale sta mietendo molte vittime. L’astensionismo della gente, e l’astensionismo degli addetti ai lavori. I giornalisti. Non ne avranno – ci si domanda e dice – tutti le scatole piene? Informazione è creazione e ricerca di notizie. In base a contenuti, presunti ed effettivi.
Come si fa se i suddetti contenuti non esistono? Inventare non è di questo mestiere.
Quali sono i contenuti di qesta campagna elettorale? Onestamente. Un Walter Veltroni che scrocca il pranzo nelle famiglie del Belpaese, esplorando genialmente la cucina dello Stivale dalle Alpi al Tavoliere delle Puglie? Oppure un Sivio Berlusconi che rispolvera – ma come gli sarà venuto in mente – come botta di spessore della campagna elettorale – il Ponte sullo Stretto di Messina? Voglio dire, il primo progetto dello stesso risale al 1966. 42 anni fa. Dico: 1966. E santo cielo, non c’era niente di più innovativo? E santo cielo (ancora), se in 42 anni non siamo stati in grado di realizzarlo – senza entrare nel merito della giustizia o meno del progetto e della sua futura (?) realizzazione – ma non è assai più dignitoso tacere ed eventualmente agire nella discrezione? E’ vero, è faccenda complessa: Comporterebbe la collocazione dei piloni in una zona sismica, con una lunghezza della campata molto maggiore rispetto al più grande ponte mai realizzato. Perchè tirare fuori una tematica elettorale innovativa quanto un Mammut?

Una fiaccola (olimpica) val bene Parigi

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Dopo Londra, Parigi. Ieri scontri nella capitale britannica. Oggi in quella francese. Perchè? Per lo sbarco della fiaccola olimpica. La fiaccola aveva un itinerario. E’ sempre così. E’ così che ne funziona il simbolismo.
La solenne marcia ha dovuto rivedere la sua solennità. Dall’alto delle solenni proteste scoppiate, la Storia si è compiuta. Solennemente, la marcia si è fermata prima del tempo. Ad agire, di nuovo, come ad Atene in occasione dell’inizio del viaggio della torcia suddetta, sono gli irriducibili di Reporters sans Frontieres. Che, a Parigi, con buona pace di Pechino, sono di casa.
Gli attivisti dell’associazione, da anni impegnata nella lotta in difesa della libertà di stampa, e i sostenitori del Tibet hanno più volte reso impossibile la vita del corteo olimpico: gli organizzatori sono arrivati a portare la torcia su un bus, “rivedendo” percorso e programmi.

Schede elettorali. Tutto sbagliato, niente da rifare

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Problemi.
Con la lettera inviata oggi a La Repubblica, il ministro dell’interno Giuliano Amato sembra aver chiuso definitivamente la polemica legata alle schede elettorali, contestate in questi giorni un pò da tutti. Il voto, per chi non se ne fosse accorto, è già iniziato: questa in estrema sintesi la lettera del ministro. Già, in tutta la cosiddetta circoscrizione estero stanno già votando da quel dì, così come tutti i residenti temporaneamente all’estero, come docenti universitari, dipendenti di amministrazioni statali e militari.
Proprio in quest’ultimo caso si erano già avuti i primi problemi qualche giorno fa. I contingenti italiani in missione hanno infatti dovuto ritardare le operazioni di voto per il ritiro delle schede inviate a causa di un non meglio precisato errore di stampa. Si era nei Pizza days, ma pare non se ne fosse accorto nessuno al Viminale, perchè le nuove schede mandate al fronte lasciavano comunque i nostri militi a bocca asciutta, senza Pizza. Problemi tecnici.

10 Domande a 500 Politici. Quello che avreste sempre voluto fare. Tocca a voi.

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La campagna elettorale sta volgendo al termine. Dibattiti, Talk Show, confronti, interviste, ne abbiamo viste di tutti i colori. I candidati si sono gettati nella mischia dell’arena mediatica con fare deciso e battagliero. Ma, come ogni anno, tra gli elettori si fa strada una sensazione spiacevole…che le domande degli intervistatori sono state poco incisive, poco graffianti. Insomma…che “se fossimo stati li” gliene avremmo cantate quattro, senza farci intimidire. Perchè alle volte per ragioni di alleanze editoriali, antiche amicizie, ammiccamenti pre-elettorali, i giornalisti non pungono, non insistono, non incalzano.

Su PoliticaLive abbiamo una visione diversa della politica. Non ci piacciono i conduttori schierati, gli intervistatori fortemente orientati. Ci ispiriamo a quella tradizione del giornalismo anglosassone che pungola, che ha come obiettivo primario la ricerca dell’obiettività, della fairness. Oggi vi proponiamo di gettare un piccolo sasso nello stagno, cercando di rompere il monopolio dell’informazione da parte di una corporazione che utilizza i media nel senso opposto per cui sono stati creati. Saremo comunque anni luce indietro quando ci sono alcuni paesi in cui vip e candidati si insultano su Myspace e usano Youtube non come uno strumento di propaganda, ma come un occasione di confronto.

Vogliamo che siate voi a fare le vostre domande. Senza pietà. Senza riguardo. Libere. Chiedete quello che volete sui programmi, sulla moralità, sulla vita privata, sul conflitto di interesse. Ci penseremo noi di PoliticaLive ad utilizzare il mezzo di internet nel modo più giusto. Selezioneremo le 10 domande più votate, le compatteremo e le spediremo ai 500 uomini politici più influenti, per vedere SE, COME, QUANDO, risponderanno ai nostri quesiti.

10 Domande – 500 Politici

Un numero tondo, un equazione facile:

RISPONDERE AI CITTADINI = TRASPARENZA

La nostra vuole essere una provocazione, nel modo, l’unico che ci è concesso, per rompere, per partecipare. Ma le domande saranno serie. E QUESTA VOLTA saremo noi a sceglierle. Saranno 10 domande uguali per tutti, destra, sinistra e centro. Senza censure, senza tagli, dovuti all'”opportunità”, alla “correttezza istituzionale”.

Vogliamo sperare che “i nostri rappresentanti” non fuggano questa ennesima occasione di confronto libero, non schierato, che gli viene dato.






[La nostra redazione ha 2 giorni per raccogliere commenti ed e-mail.
Una volta spedite, daremo conto della lista dettagliata di tutti i politici
che hanno ricevuto le vostre domande.
E ci impegnamo a pubblicare immediatamente le loro risposte, o i loro silenzi.]