Rassegna Critica – Vengo dopo il Tiggì. Il Caimano

Ogni volta che Berlusconi ha conquistato Palazzo Chigi ha provato a forzare l’assetto costituzionale e per prima cosa ha attaccato con violenza la magistratura. Lo ha fatto nel 1994 con il decreto Biondi, primo atto di governo; nel 2001, quando i decreti d’urgenza sulla giustizia furono presentati prima ancora di ricevere la fiducia; e oggi. Con una escalation di violenza nei toni e, ancor di più, nei contenuti dei provvedimenti

Vediamo cosa succede telegiornalisticamente oggi. Con un occhio particolare. La lente si chiama: Berlusconi+calcio.

Il buco di Roma

Ma il buco c’è o non c’è? Il debito di Prodi c’era o non c’era? Da una settimana è balzato a copertura mediatica – sui dorsi locali de Il Messaggero e dei quotidiani nazionali, per poi passare al nazionale nel giro di pochi istanti. Roma è tappezzata da manifesti de Il Popolo della Libertà – Berlusconi per Alemanno, che recitano:

Veltroni ha lasciato un buco stratosfereico nel bilancio del Comune. Noi lo risolveremo

Il punto? Partiamo da un paio di considerazioni. Il buco c’è, è in corso l’avvio di un’indagine della magistratura. Il buco c’è, è pesante – il Comune di Roma è praticamente fallito – anche se le ricostruzioni dello stesso sono, naturalmente, assai diversi a seconda del punto di vista dal quale si guardi il subddetto benedetto buco di bilancio.
Ricordo nitidamente. Immediatamente post-elezioni, vinte da Gianni Alemanno, il neo-sindaco, finalmente ospite a Viva Radio 2, con Fiorello e Baldini, in verità dall’alto di un apprezzabile umorismo, aveva aggiunto a mozzichi e bocconi che stava verificando la presenza di un possibile ebuco nel bilancio del Comune.
Lo si sa da allora, lo si sa da sempre. Ma prima, forse, un tacito patto di apparente strumentale armonia delle parti – quella grandissima presa in giro che il Veltrusconi ha chiamato dialogo – prevedeva in agenda un’uscita del BUCO assai più soft di quella poi avvenuta.

Trattato di Lisbona: Un infinito work in progress

Chissà se le generazioni future riusciranno finalmente a vedere messo in atto il Trattato di Lisbona. Ovviamente la mia è una provocazione, ma certo è che per come si sono messe le cose, sarà ancora una faccenda molto lunga.

Dopo il “no” rimediato in Irlanda era d’obbligo per l’Unione Europea ritrovarsi e provare a trovare una soluzione che permettesse di trovare una via d’uscita. Risultato: tutti rimandati al 15 ottobre, al primo incontro sotto presidenza francese.

Dopo 19 ratifiche e 1 no quindi la UE fa proseguire l’iter ai paesi che ancora non hanno ratificato la costituzione. Tra queste anche la Repubblica Ceca, il cui premier ha affermato:

“Non scommetto 4 euro sul nostro si”

In questo stato di “ottimismo” vi chiedo: E voi la ratifichereste la nuova costituzione europea nota come Trattato di Lisbona?

Lunedì 23 giugno 2008. Tutti davanti al palazzo di giustizia di Milano

Rompiamo gli indugi. Il nuovo assalto di Silvio Berlusconi ai principi di legalità e alla giustizia non può vederci testimoni immobili e dunque complici. Ancora una volta il potere politico viene usato per tutelare posizioni processuali personali, senza alcuno scrupolo né verso i principi costituzionali né verso gli effetti che si producono a cascata sull’amministrazione della giustizia, sulla sicurezza e sulla libertà d’informazione. Le scelte accomodanti dell’opposizione si stanno rivelando semplicemente sciagurate. L’idea che l’acquiescenza verso Berlusconi sia segno di maggiore consapevolezza e maturità politica sta portando il Paese alla deriva, privandolo di una voce coerentemente risoluta nella difesa della Costituzione e della decenza repubblicana in parlamento.

World Press – Rassegna Stampa Internazionale del 21 giugno 2008

Ore 01:17. Finalmente in una tranquilla serata quasi estiva, visto anche che l’estate è ormai alle porte, mi ritrovo con voi a leggere ed analizzare ciò che le testate giornalistiche straniere e nazionali ci riportano. In un momento di “crisi economica” che sta attraversando l’Europa, i singoli paesi si ritrovano tutti per un motivo o per l’altro a dover soffrire un momento di tensione. In questo momento, specie per difendere la popolazione, sarebbe bene un segnale di unione da parte di tutti i partiti. E non parlo solo dell’Italia…

Barlusconi, quando la ricusazione non basta

Giustizia, parola pronunciata fino all’esasperazione in questi giorni. Giustizia, parola tornata protagonista precipitevolissimevolmente.
L’istanza di ricusazione avanzata dai legali di Silvio Berlusconi nei confronti del giudice Nicoletta Gandus, davanti alla quale il premier è imputato per corruzione in atti giudiziari, non sospende il processo.
Questa la notizia di oggi. Due ore di camera di consiglio, poi la deliberazione di Gandus. Silvio e i suoi legali vedono, nella notizia di oggi, proprio la fondatezza di quanto avrebbe giustificato la richiesta di ricusazione. L’inimicizia.

Il testo integrale della lettera di Berlusconi a Senato Schifani (satira inside)

Quando il buon Beppe Grillo si dedica alla satira politica non ce n’è per nessuno. Copio e incollo, sic et simpliciter.
Caro Presidente,
come Le è noto stamane i relatori senatori Berselli e Vizzini, hanno presentato al cosiddetto ‘decreto sicurezza’ un emendamento volto a stabilire criteri di priorità per la trattazione dei processi più urgenti e che destano particolare allarme sociale. Le voglio sottolineare che i processi che mi riguardano non sono né urgenti, né destano alcun allarme sociale. Se così fosse i cittadini italiani non mi avrebbero eletto, altrimenti sarebbero dei fessi come in effetti sono. In tale emendamento si statuisce la assoluta necessità di offrire priorità di trattazione da parte dell’Autorità Giudiziaria ai reati più recenti anche in relazione alle modifiche operate in tema di giudizio direttissimo e di giudizio immediato. La materia mi è ampiamente nota e ha mia approvazione disinteressata, lo posso testimoniare da prescritto a conoscenza dei fatti.
Questa sospensione di un anno consentirà alla magistratura di occuparsi dei reati più urgenti e non di quelli che riguardano la mia alta carica e nel frattempo al governo e al Parlamento di porre in essere le riforme strutturali necessarie per imprimere una effettiva accelerazione dei processi penali, pur nel pieno rispetto delle garanzie costituzionali, eliminando la cronaca giudiziaria, incarcerando i giornalisti e, come extrema ratio per l’imputato, nel caso si tratti di Silvio Berlusconi, di ricusare i giudici.
I miei legali, che ho fatto eleggere per la mia necessaria protezione in Parlamento, mi hanno informato che tale previsione normativa sarebbe applicabile ad uno fra i molti fantasiosi processi (lo giuro sui miei figli, sono sempre stato all’oscuro dell’esistenza di questo Mills) che magistrati di estrema sinistra hanno intentato contro di me per fini di lotta politica. Lo dico a lei, in privato, sono i soliti comunisti di merda. Ho quindi preso visione della situazione processuale ed ho potuto constatare che si tratta dell’ennesimo stupefacente tentativo di un sostituto procuratore milanese di utilizzare la giustizia a fini mediatici e politici, in ciò supportato da un Tribunale anch’esso politicizzato e supinamente adagiato sulla tesi accusatoria. Sono innocente, Craxi è morto innocente, non sono stato iscritto alla P2, la tessera 1816 era intestata a un mio omonimo massone, piduista, golpista e puttaniere.

World Press – Rassegna Stampa Internazionale del 20 giugno 2008

Ore 01:37. Con la sistemazione a tempo di record del mio pc, che mi ha abbandonato giusto giusto ieri notte a causa di un corto circuito, finalmente rieccomi a farvi compagnia come tutte le mattine per la rassegna stampa che vi guida ai fatti più interessanti della giornata. Nel frattempo voglio porgere un sentito ringraziamento ad Angela Gennaro, mia collega qui in Politicalive, per non avervi abbandonato nella giornata di ieri.

Gomorra, condannati i Casalesi



Ergastoli. Confermati. La prima sezione della Corte di Assise di Appello di Napoli ha confermato le 16 condanne all’ergastolo per i boss del clan dei Casalesi. Il processo “Spartacus” ha dato la sua sentenza. Francesco Schiavone, detto Sandokan, Francesco Bidognetti, Michele Zagaria e Antonio Iovine, Giuseppe Caterino, Mario Caterino (latitante), Cipriano D’Alessandro, Giuseppe Diana (latitante in primo grado condannato a nove anni), Enrico Martinelli, Sebastiano Panaro, Giuseppe Russo, Francesco Schiavone, detto ‘Cicciariello’, Walter Schiavone, Luigi Venosa, Vincenzo Zagaria e Alfredo Zara.


Gomorra, il giorno del giudizio

Una doppia paginata su la Repubblica di ieri, a firma Roberto Saviano, descrive mirabilmente le fasi conclusive di quello che può essere considerato il più importante processo di mafia dai tempi del MAXI di Palermo,oltre 20 anni fa. Ed è, oltre che un lucido pezzo di cronaca giudiziaria, anche e soprattutto una “chiamata alle armi” per la società civile. Con una speranza ed un monito: che cresca sempre più la consapevolezza della gente affinchè non finisca, ancora una volta, tutto nell’oblio.
SPARTACUS è il nome del processo che domani o dopodomani giungerà all’inizio della fine. Si chiuderà la prima parte, verranno lette le prime sentenze di secondo grado. 31 imputati, per sedici dei quali è stato chiesto l’ergastolo, il processo di mafia più importante degli ultimi vent’anni. Spartacus: il nome non è stato scelto a caso. È un omaggio a Spartaco, il gladiatore tracio che nel 73 avanti Cristo insorse contro Roma. Partendo dalla scuola gladiatoria di Capua con un pugno di uomini, riuscii a raccogliere schiavi, liberti, gladiatori d’ogni parte del meridione.
Che un processo prenda il nome di un ribelle, di uno schiavo fuorilegge che sfidò Roma – la culla del diritto – è qualcosa di unico per la storia della giustizia. Questo processo è stato chiamato Spartacus con l’idea che il diritto potesse liberare queste terre schiave dal potere dei clan e dell’imprenditoria criminale. Con il sogno che un processo potesse innescare la sollevazione di un territorio, credendo che la vera rivoluzione qui consista nella possibilità di agire legalmente: senza sotterfugi, alleanze, raccomandazioni, appalti truccati e aziende dopate dal mercato illegale.
Spartacus è il risultato di una enorme indagine condotta dal 1993 al 1998 dalla Procura Antimafia di Napoli, ossia dai Pm Federico Cafiero De Raho, Lucio Di Pietro, Francesco Greco, Carlo Visconti, Francesco Curcio e poi Raffaele Cantone, Antonello Ardituro, Marco Del Gaudio e Raffaello Falcone. E mentre molta parte l’Italia e d’Europa continuerà a pensare che si sta celebrando un processo contro una banda criminale, l’ennesima del sud Italia, in realtà le carte processuali, le audizioni, i più di mille imputati nelle gabbie, parlano di un potere enorme che va considerato una delle avanguardie dell’economia di questo paese.

World Press – Rassegna Stampa Internazionale del 19 giugno 2008

Giornatina niente male, quella di ieri.

La lettura del giornale la mattina presto/ E’ una sorta di realistica preghiera mattutina/ Uno orienta il proprio comportamento/ Nei confronti del mondo o secondo Dio/ Oppure secondo ciò che è il mondo / Entrambe danno la stessa sicurezza/ Quella di sapere come ci si possa stare

Dunque orientiamoci stamane. ITALIA. Partendo da Il Corriere della Sera:

Dal governo sì alla manovra Piano triennale da 34 mld

Attenzione dunque alla politica e all’economia interna, senza dimenticare l’approvazione di ieri della norma blocca-processi e la grande attenzione, come tradizione, agli esami di maturità che oggi vedono protagonista la seconda prova.

Rassegna Critica – Vengo dopo il Tiggì. E l’opposizione?

Dunque. Qui, a occhio e croce, c’è l’ennesimo conflitto istituzionale in corso.
Di clima disteso non se ne parla più, o almeno, non se nee parla proprio. Il Tempo titolava oggi

E meno male

Non nel loro senso – nel senso della Copia Omaggio di cui tappezzano la città. Ma un fondo di verità c’è.

Vediamo cosa ci dicono i nostri. I titoli del Tg1 delle 13.30 di oggi. Il primo, quel che interessa in questa sede:

Decreto Sicurezza, passa al Senato la norma sospendi-processi. L’opposiziona lascia l’aula. La maggioranza: “Pd succube di Di Pietro”

Una giornata per la giustizia

RaiNews24 – 18 giugno 2008

L’aula del Senato ha approvato l’emendamento presentato dai relatori al decreto sicurezza che prevede la sospensione dei processi fino al giugno 2002. I senatori del Pd e dell’Idv hanno lasciato l’aula, mentre sono rimasti nell’emiciclo gli esponenti dell’Udc e i radicali

Questo il flash attualmente in home page.

Nozze Gay: Un sogno divenuto realtà

Dalla giornata di ieri in quel della California sarà possibile convolare a nozze tra persone appartenenti allo stesso sesso. Un grande segno di apertura, dovuto anche ad una sentenza della Corte Superma, che ha permesso di definire il matrimonio come “unione di due persone” e non di “un uomo e una donna”.

I dati raccolti da alcuni sondaggisti a stelle e strisce dicono che almeno la metà delle coppie omosessuali residenti in California, sarebbe pronto a sposarsi immediatamente. Sicuramente non supereranno Del Martin e Phyllips Lyon, rispettivamente 87 e 83 anni, attiviste storiche del movimento gay-lesbo.

Nozze che per il momento si possono svolgere legalmente (quindi con unione riconosciuta dallo stato) solo in California e Massachussets.

Un grande segno di apertura da parte dello stato della California, ma secondo voi E’giusto aprire la possibilità alle coppie gay di sposarsi? Non sarebbe meglio un altro tipo di unione?