World Press – Rassegna Stampa Internazionale del 26 giugno 2008

Ore 08:33. Rassegna mattutina dopo una serata passata a teatro, una realtà che consiglio a tutti di provare e riprovare per assaporare su se stessi la sensazione della purezza di recitare, pur non essendo attori, ma spettatori. Ma ora bando alle ciance, che si aprano i quotidiani.

Stampa clandestina

La notizia è di pochi giorni fa, ma naturalmente il mainstreaming l’ha ignorata.
Una condanna per “stampa clandestina” ha colpito un sito fatto alla luce del sole.

Un paradosso che nasce dall’incontro di una regola fascista con le nuove tecnologie del terzo millennio

scrive la Redazione di Voci Libere.

Carlo Ruta è un clandestino. Il suo sito, antimafia, sia detto, www.accadeinsicilia.net è stato condannato dal tribunale di Modica per non aver registrato le sue pagine web come testata giornalistica. Stampa clandestina, insomma.

Mugabe al bivio

Nello Zimbabwe sono giorni decisivi. Infatti venerdi sarà il giorno del ballottaggio presidenziale, il giorno in cui Robert Mugabe, il dittatore oserei definirlo, cercherà di conquistare per l’ennesima volta il potere.

Per riuscirci le sue forze militari hanno fatto particolari pressioni nei confronti del suo avversario Morgan Tsvangirai che di pronta risposta si è rifiugiato nell’ambasciata olandese.

La situazione di guerriglia non sembra affievolirsi, almeno per ora. Dalle parole di Mugabe pare infatti che il tempo delle trattative avverrà solo dopo il 27, ovvero dopo il ballottaggio.

Gli USA non riconosceranno il voto ottenuto con la violenza, la Cina sostiene Mugabe per il traffico d’armi remunerativo che ha con lo Zimbabwe: E voi da che parte state?

Roma, il buco e il grande bluff

E’ incredibile che si proponga come leader politico. Se sono confermate le notizie sulla bancarotta di Roma, dovrebbe ritirarsi
Bruxelles, 19 giugno 2008, Silvio Berlusconi a proposito di Walter Veltroni
Cancelleremo la Notte Bianca e razionalizzeremo le spese per la cultura, atti necessari per garantire i servizi sociali
Roma, 19 giugno 2008, Gianni Alemanno a proposito del bilancio di Roma
Tre giorni dopo gli attacchi del centrodestra, la replica dell’ex sindaco Walter Veltroni, con le dovute precisazioni e dati alla mano.
Quella del buco del buco di Roma, come è stata definita da chi non sa neanche di cosa parla è una delle più grandi bufale mediatiche che siano mai state inventate, costruite, nel corso del tempo“.
E’ ineditamente scuro in volto, Veltroni, nel giorno della smentita alle accuse mosse dal premier e dal neosindacon Alemanno circa il buco che la sua amministrazione avrebbe lasciato in eredità alla nuova. Parla di strumentalizzazioni politiche che infangano il nome della città.
Poi il contrattacco.

World Press – Rassegna Stampa Internazionale del 25 giugno 2008

Ore 01:10. La notte è fonda ormai, così mentre il silenzio avvolge la mia casa e tutto ciò che la circonda mi appresto a presentarvi gli argomenti principali trattati dai giornali internazionali. Da “Il Caimano” allo Zimbabwe di Mugabe tutti gli argomenti, qui nella Rassegna Stampa Internazionale di Politicalive.

Non solo politica

Sarà politica? Non lo sarà? Politica, l’arte di governare. Le polis appaiono sì lontane. Non è politica, non solo politica. Uno sfogo lontano dalla politica, che la politica tocca. Mentre il decreto sicurezza passa trionfalmente, mentre il lodo Schifani ripasserà a breve, mentre si osserva questa Italia. Che cos’è quest’Italia?
Oggi mi interrogavo sull’esigenza e urgenza, soprattutto l’urgenza, di una norma che assicurasse l’immunità alle 5 più alte cariche dello Stato.
Urgenza del popolo, non grida altro in effetti, non lo sentite? A gran voce. Nessun particolare accanimento contro il Caimano: egli (egli, sic!) è solo l’incarnazione meglio riuscita del sistema all’italiana. Sistema perfettamente trasversale.

Confine USA – Messico: Il nuovo muro

Si impiegarono molti anni in Europa, precisamente in Germania, per riuscire ad abbattere il muro delle divisioni fisiche, ma soprattutto culturali, che venne divideva in due la Germania.

Allora come oggi è un muro che diventa argomento di discussione. Ma non è più di cemento come allora, quanto invece più simile a una cancellata come quelle che ognuno di noi magari ha a casa o ha visto vicino al proprio alloggio.

La “cancellata”, che nella sua interezza dovrebbe essere lunga circa 700 miglia, è stata criticata aspramente dagli ambientalisti e da alcuni proprietari terrieri che vedrebbero limitati i propri profitti.

Il motivo della costruzione è l’ingresso di clandestini dal Messico. A vostro parere: La costruzione della cancellata è una cosa giusta?

World Press – Rassegna Stampa Internazionale del 24 giugno 2008

Ore 01:19. Sono i vari piccoli eventi nazionali, di cronaca o di politica, che raccolgono l’attenzione dei vari quotidiani che ogni giorno andiamo ad analizzare. Nel caso in cui non siano le news nazionali a dominare i quotidiani sono le notizie internazionali di nicchia a farla da padrone. Vediamo ora in dettaglio come i vari paesi si apprestano a vivere questa giornata.

Robin Hood e le cooperative

Robin Hood ce l’ha con le imprese – più o meno, o comunque questo è quel che si fa passare. Altrimenti non l’avrebbero chiamata Robin Hood Tax, no? Si siceve e si pubblica un comunicato stampa odierno dell’Ufficio Stampa di GDL-Popolo della Libertà Presidente Fabio Filippi. Il titolo, come stile ufficio stampa vuole: FILIPPI (PDL): ROBIN HOOD TOGLIE ALLE GRANDI COOPERATIVE PER DARE AI MENO ABBIENTI.

Berlusconi, da Caimano a Leviathan (Franco Cordero inside)

Pubblichiamo oggi integralmente un articolo apparso su la Repubblica del 19 giugno scorso, a firma Franco Cordero. Il celebre autore del più diffuso manuale italiano di procedura penale, professore emerito dal 2003 è spesso ricordato per l’accostamento proposto in un editoriale sullo stesso quotidiano fondato da Eugenio Scalfari alcuni anni fa in cui Silvio Berlusconi veniva paragonato ad un caimano. Ricordate tutti vero? Anche stavolta Cordero pone al centro delle sue riflessioni il Caimano, per un articolo che è un pò un aggiornamento sullo stato dell’arte di quello che lo stesso professore aveva ipotizzato anni prima.
Nel dialetto subalpino circolava una metafora romanesque: “l’hanno cambiato a balia”; forse lo dicono ancora d’uno che improvvisamente risulti diverso (i dialetti e relativa sapienza vanno estinguendosi); l’ubriacone diventa asceta, il codardo compie gesta eroiche et similia. Stanno nel fisiologico le metamorfosi lente operate da lunghi esercizi (Freud le chiama forme reattive, Reaktionsbildungen).
Qui è innaturalmente fulminea. Tale appariva la conversione del Caimano in homme d’Etat pensoso, equanime, altruista. Impossibile, natura non facit saltus. Nessuno cambia d’un colpo a 72 anni, tanto meno l’egomane insofferente delle regole (etica, legalità, grammatica, buon gusto), specie quando sia talmente ricco in soldi e voti da mettersele sotto i piedi.
Era molto chiaro dall’emendamento pro Rete4, in barba alla disciplina della concorrenza, ma i cultori del cosiddetto dialogo perdonano tutto o quasi. Nell’aria del solstizio, lunedì sera 16 giugno, Leviathan (nome biblico del coccodrillo archetipico) batte due colpi.
Partiamo dall’arcinoto retroscena.

Discariche, da Chiaiano a Gomorra

La Repubblica – ma un po’ chiunque – oggi scrive (aspettando l’Italia):

La discarica di Chiaiano si farà: lo ha confermato il sottosegretario all’emergenza rifiuti, Guido Bertolaso, lasciando la prefettura di Napoli al termine dell’incontro con le istituzioni locali. Bertolaso però ha assicurato che il confronto continuerà: annunciata da subito una immediata riconvocazione del tavolo tecnico con gli enti locali per valutare ulteriori aspetti legati all’utilizzo dell’impianto. In particolare dovranno essere discussi il problema dell’impatto ambientale relativo ai mezzi di trasporto, e la tipologia dei rifiuti da conferire nella discarica.
Si ipotizza che in una prima fase a Chiaiano debba essere sversato solo tal quale, e successivamente, con l’aumento a Napoli della raccolta differenziata, solo frazione secca

Ma…

Dal Molin? No grazie (sentenza inside)

Il Tar emette la sospensiva sul progetto Dal Molin, accogliendo il ricorso di Codacons e Coordinamento Comitati e decretando di fatto lo stop ai lavori e mettendo fine all’arroganza di chi avrebbe voluto imporre la nuova base Usa a Vicenza senza democrazia e senza una valutazione dell’impatto ambientale.
Ecco chi ha commesso le illegalità: gli statunitensi, il cui bando di gara per l’assegnazione dell’appalto è irregolare; Governo italiano, il cui consenso è definito dal tribunale amministrativo “extra ordinem”; Regione Veneto, sulla cui Vinca (Valutazione d’impatto ambientale) i giudici hanno quantomeno delle perplessità.