Chi è Umberto Bossi?

Ma chi è Umberto Bossi? Perchè poi, ci sono momenti nella vita in cui queste domande sono spontanee. Si è talmente assuefatti ai personaggi, alle presenze e alle loro caratteristiche. Belle brutte buone e cattive. Certo, Umberto Bossi è un personaggione.
Il Senatur non è, invero, un Senatur: è stato eletto nel Ramo alto del Parlamento una sola, inaspettata volta, nel 1987. Invece, Bossi è stato eletto alla Camera dei deputati in tutte le elezioni dal 1992 al 2001, e nel 2008.
Umberto Bossi, chi è? Il fondatore e leader del movimento politico Lega Nord, già senatore, appunto, europarlamentare, deputato, oggi Ministro delle Riforme per il Federalismo.

Genova razzista

Sentir parlare di Genova è sempre un momento particolare. Città strana, assurda.

Genova, dicevo, è un’idea come un’altra

Piace o non piace, la si ama o la si odia. C’è chi dice che sia sporca, chi dice sia brutta. Certo, è una città che va capita. Una città di mare, dove si respira umanità. Eppure.

Sporco negro, puzzi

Ipse dixit, anzi no. (Umberto Bossi)

Le recentissime esternazioni del Senatùr circa la reintroduzione dell’Ici e la presunta pressione esercitata dal Presidente della Repubblica Napolitano sulla legge elettorale per le europee sono dunque state uno scivolone, ha detto ieri il premier Silvio Berlusconi, un infortunio. L’ennesimo, ci viene da dire, da parte di Umberto Bossi, padre fondatore della Lega Nord. Pochissime settimane fa registravamo il suo dito medio durante l’esecuzione dell’Inno di Mameli, “mai più schiavi di Roma” e via discorrendo.
Il ministro per le riforme per il federalismo ha precisato ieri che il dito medio non era affatto destinato all’inno nazionale, per carità: si trattava di una “memoria storica”. Spiegazione: “il gesto è nato nell’antichità perché i romani tagliavano agli arcieri nemici il dito medio per impedire loro di scoccare ancora frecce, pratica ripetuta dagli inglesi con i francesi.
Proprio nella stessa occasione, il profeta del celodurismo ha però rilasciato subito le due dichiarazioni destinate a far discutere, almeno fino alla prossima smentita o precisazione. Il ministro delle Riforme è intenzionato a reintrodurre l’Ici, accennavamo all’inizio. “La rimettero” dice spiegando che bisogna passare da un sistema di finanza derivata, in cui è lo Stato a dare i fondi agli enti locali, a una forma di autonomia finanziaria, in cui loro stessi prendono direttamente le tasse. “I cittadini – aggiunge il leader del Carroccio – sono disposti a dare, se le tasse vanno ai loro Comuni, perché vedono i risultati: strade, aiuole”. Strade e aiuole… ‘nnamo bene.
I più attenti noteranno peraltro che si tratta dell’esatto contrario di quanto detto e fatto dal Governo da lui rappresentato. Sulla legge elettorale in vista delle europee del prossimo anno, il ministro spinge sull’acceleratore. “Va fatta entro il prossimo mese”, precisando che il suo “ministero l’ha più o meno pronta”. “Dobbiamo tener conto – aggiunge – anche di quello che vuole il presidente della Repubblica. Vuole che partiti, formazioni politiche troppo piccole di inesistente capacità politica e organizzativa alla fine non vadano a finire in Europa. Ne terremo conto e faremo una legge adeguata”.
Il Colle smentisce con fermezza la posizione affibbiatagli rispedendo al mittente la lettera aperta di Napolitano, palesemente apocrifa. In attesa delle smentite o precisazioni di rito, facciamo un piccolo tuffo nel passato, rileggendo alcune tra le più significative dichiarazioni, più o meno smentite, rilasciate da Bossi negli ultimi anni.

Comune di Catania chiuso per bancarotta, o quasi

Una storia tutta italiana, quella di Catania e della sua amministrazione comunale degli ultimi anni, targata Forza Italia. Il sindaco della città fino a pochi mesi fa era Umberto Scapagnini, medico personale del premier Silvio Berlusconi (!). Una storia italiana dicevamo, e per raccontarla abbiamo selezionato una serie di lanci di agenzia dell’ultimo anno che fotografano impietosamente quello che sta succedendo nella “Milano del sud”, cuore commerciale della Sicilia di Raffaele Lombardo, non a caso ex presidente della Provincia proprio a Catania.
I debiti della città siciliana sfiorano il miliardo di euro. I fornitori dell’amministrazione aspettano pagamenti per centinaia di milioni. Risultato? Strade buie, spazzatura ammucchiata agli angoli di molte strade, mute di cani che si aggirano per le vie centrali della città. E poi vigili senza benzina, scuole “sfrattate” per il ritardo nel pagamento dell’affitto dei locali. Da settembre saranno a rischio persino gli stipendi dei dipendenti comunali. In tutto questo, il neosindaco, Raffaele Stancanelli (AN), ha fatto di recente costruire due stabilimenti balneari sulla spiaggia di piazza Europa, per complessivi 300.000 euro: sequestrati perchè abusivi.
Ma torniamo ai lanci di agenzia. La denuncia risale a meno di un anno fa, periodo in cui l’allora deputato del Pdci Orazio Licandro cominciava la sua battaglia al fine di dare la necessaria visibilità ad uno degli esempi più crudi di cattiva amministrazione della cosa pubblica. A poche settimane dalle ultime elezioni politiche la decisione dei reggenti di Comune e Provincia di “lasciare”: per loro rispettivamente un posto a Montecitorio e la presidenza della Regione Sicilia.

La calda estate dei sindaci sceriffi

In principio furono gli zoccoli a Capri. O meglio furono vietati. Troppo rumore si disse.
E’ stato pubblicato sabato sulla Gazzetta Ufficiale (GU n. 186 del 9-8-2008 ), diventando dunque norma effettiva, il decreto che precisa e definisce gli ambiti di applicazione dei poteri speciali conferiti ai sindaci in materia di sicurezza urbana e incolumità pubblica. Il decreto, firmato dal ministro dell’Interno Roberto Maroni lo scorso 5 agosto, ha scatenato la fantasia dei “primi cittadini” del belpaese.
Forse scontenti per la scarsa attenzione dei media in genere sull’ordinaria amministrazione dei consigli e delle giunte comunali, alcuni sindaci della penisola guadagnano, in questi primi giorni dalla firma del ministro Maroni, la ribalta mediatica. O forse si tratta semplicemente della tradizionale virata al pittoresco che quotidiani e tiggì adottano nelle calde settimane d’agosto.

La situazione in Zimbabwe nel dopo-elezioni

Sono passati mesi da quando, dopo il ballottaggio elettorale, il neo-presidente, rinconfermato da 28 anni, Robert Mugabe è salito al potere. Le critiche sulla sua vittoria si sono susseguite nel tempo, da giugno fino ad oggi, sia da parte dell’opposizione di governo che denuncia brogli e minaccie durante le elezioni, sia da parte dell’opinione internazionale che è stufa di avere come leader un uomo che usa la violenza, anziché la diplomazia, per governare il suo paese.

Pechino e le Olimpiadi della protesta

Da grande amante di sport quale sono, anche nel periodo delle vacanze estive cerco di assorbire una discreta quantità di competizione via televisione. Quest’anno oltre alla sfilza di amichevoli estive che poco lasciano all’immaginazione e molto invece alle novità, soprattutto di vedere questo o quel giocatore che ha cambiato maglia, vi è la grande competizione chiamata Olimpiade in quel di Pechino che tanto sta facendo divertire gli spettatori italiani con 1 oro, 2 argenti e 1 bronzo. Ma non è di sport che ora dobbiamo parlare purtroppo…

L’Ossezia e le verità nascoste

In queste ore i telegiornali non sono pieni di informazioni “sportive” che provengono da Pechino e dalle Olimpiadi, ma è notizia di pochi minuti fa che lo spirito dei “cinque cerchi” si è fatto nuovamente sentire, unendo ciò che a livello politico è disunito, per non dire completamente distrutto. Per la cronaca infatti in una competizione delle Olimpiadi, durante una premiazione, due atlete si sono abbracciate sinceramente congratulandosi. Il particolare importante è che queste atlete sono una russa e una georgiana, una realtà questa che poco si combina con la situazione internazionali dei due paesi.

I ladini ci credono: Benedetto è uno di noi

Giungono come ogni anno, puntuali come sempre, le vacanze estive. Cosi se per i più piccoli molto spesso significano mare, spiagge, castelli di sabbia, nuotate a non finire e divertimento per uno dei personaggi più importanti della nostra penisola significano invece tranquillità e relax, tra i monti e tra quella gente che in fondo tanto gli ricordano il suo passato e le sue origini. Ovviamente parliamo di Papa Ratzinger, attualmente in vacanza in quel Sud Tirolo tanto caro alle sue origini teutoniche.

Legge 626 del 19 settembre 1994. Ovvero: “la 626”

Lavorato mai per un’agenzia di lavoro, da interinale? Mai avuto quest’esperienza topica e formativa? Bene. E’ stata l’unica esperienza di 626 della sottoscritta.
T’attaccano un pippone esistenziale di una giornata intera sulla suddetta. Per poi, magicamente, scoprire dal giorno dopo, dal momento di inizio del lavoro vero e proprio, da quando si inizia a conoscere e percepire il proprio ambiente di attività, che… La teoria è sempre una bella fiaba.
Si trattava, in quel caso, di un call center. Customer service o che dir si voglia di una delle oligopoliste del mercato della telefonia mobile italico.

Il futuro degli Usa nelle mani della Hilton

I giorni che separano l’America dalla decisione più importante degli ultimi anni diminuiscono sempre più, ed insieme a loro sembra anche che le stesse certezze degli americani stiano lentamente scadendo, con una situazione di assoluta indecisione generale, probabilmente causata dalla pochezza di “storia politica” dei due candidati, almeno a livello mondiale.

L’ombra del terrore sui giochi di Pechino

Manca pochissimo all’apertura ufficiale dei giochi olimpici di Pechino; olimpiadi che vedono la loro importanza sia a livello sportivo, come è giusto che sia con i migliori atleti del mondo in gara, sia a livello politico-diplomatico in quanto la stessa Cina ha voluto fortemente questa manifestazione in casa per poter dimostrare la voglia di “uscire” e di affacciarsi al mondo come potenza non solo economica.

Addio all’uomo dei Gulag

Si è spento nella notte, all’età di 89 anni, lo scrittore russo Alexander Solzhenitsyn. Con la sua morte però, non scompaiono le opere di denuncia che lo scrittore ci ha lasciato in segno di testimonianza della brutalità e dell’orrore dei Gulag staliniani che lo hanno visto “ospite” nella sua martoriata vita. Opere, quelle di Solzhenitsyn, che ne hanno segnato l’esistenza nel bene e nel male.

Riduzione di organismi collegiali (l’Italia e la corruzione)

Spulciando il Documento di Programmazione Economica e Finanziaria per il prossimo triennio, vi capiterà di incontrare la formuletta che fa da titolo al post di oggi, riduzione di organismi collegiali.
La necessità di semplificazione e la lotta agli sprechi, cavalcati dai ministri Calderoli e Brunetta, fino a oggi avevano prodotto in vero solo la caccia al fannullone nei corridoi dei mille uffici statali aperti al pubblico e qualche dichiarazione un po’ fuori dalle righe.
Riduzione degli organismi collegiali però, oltre a sintetizzare la necessità di mettere a dieta la pubblica amministrazione, assume in alcuni casi connotati preoccupanti. In breve, nel Decreto Legge 112 approvato il 25.06.08, Capo VII – Semplificazione è previsto l’accorpamento nel settore statale allargato di tutti gli enti con personale inferiore a 50 addetti per condivisibili motivi di efficacia di gestione e risparmio. All’art. 68: Riduzione degli organismi collegiali è prevista la soppressione dell’Alto Commissario contro la corruzione.