Il Lodo Alfano non basta. Passaparola

Che il Lodo Alfano non bastasse, in effetti, era un dubbio che era venuto.
Di nuovo, c’è che gli atti del processo Mills sono gloriosamente partiti: destinazione Corte Costituzionale. E cosa farà la Corte Costituzionale? Le tocca pronunciarsi sulla costituzionalità del benedetto Lodo Alfano. Ma rifacciamo il punto. Da un lato, il Lodo Alfano. Dall’altro il Processo Mills.

Di calcio, scontri e rinvii a giudizio

Da un lato Calciopoli.
Luciano Moggi e altri 23 imputati sono stati rinviati a giudizio dalla giustizia ordinaria. Franco Carraro e Francesco Ghirelli, rispettivamente ex presidente ed ex segretario della Figc, sono invece stati prosciolti.
Appuntamento allora al 20 gennaio (2009, sì), data di inizio del processo davanti alla nona sezione del Tribunale, collegio A. Le accuse portano anche il nome di associazione per delinquere e frode per competizioni sportive.
La storia infinita, insomma. Repubblica, per gli appassionati, ha messo su tutto un dossier. Dai vertici inguaiati, alle basi. Perché la base calcistica è la vera, drammatica, ignorante valvola di sfogo della violenza di un paese altrimenti borghese. Scelta da chi follemente la attua, e strumentalizzata da chi governa. Dall’altro lato, quindi, il pensiero corre a quella che chiamarono La bufala campana.

Biden VS Palin: la notte dei Vice non smuove le carte

La serata di ieri era fondamentale non tanto per le partite di coppa UEFA, quanto invece per l’importante dibattito elettorale che negli Stati Uniti vedeva opporsi i due candidati vice presidente alla Casa ovvero il democratico Joe Biden e la repubblicana Sarah Palin. Uno scontro che, almeno alla vigilia, avrebbe premiato il meno pasticcione dei due e che alla fine non ha premiato effettivamente nessuno.

La nuova vita di Ossezia del Sud e Abkhazia

Finalmente si parte. Anche se forse bisognerebbe sostituire il finalmente con un bel “Era Ora”. Però la situazione che si era creata alla fine di agosto, con la dichiarazione da parte di Mosca dell’indipendenza di Abkhazia e di Ossezia del Sud, ha fatto si che la UE dispiegasse il numero sufficiente di uomini e di mezzi, ma soprattutto di diplomazia, affinché tutto si svolgesse nella maniera più pacifica possibile.

Obama si conferma nel Poll’s Time

Aprite le bottiglie e tirate fuori le torte, perché è tempo per i democratici di tutti gli Stati Uniti d’America di festeggiare. Era da più di 10 anni ormai che i Dems non riuscivano a vedere dei risultati cosi favorevoli a poche settimane dall’effettiva elezione del nuovo presidente degli USA e nonostante il periodo non sia dei più floridi, la speranza di un futuro migliore si alimenta nel volto e nelle parole di Barack Obama.

La Voce delle Voci, attacco massonico (Quesito con la Susi inside)

Quesito con la Susi
Quesito con la Susi
Oggi, grande concorso. La Voce delle Voci. Alzi la mano chi ha mai sentito questo altisonante nome.
Nessuno? Nessuno vincerà il concorso? Uno sforzino? Trattasi di una pubblicazione. Sì. No. Niente. Domanda di riserva: chi è Giulietto Chiesa? Poco materiale anche qui, eh? Nessuna pronta risposta, vero? E chi sono i massoni? Va bene, teniamo il premio per la prossima settimana, e nel mentre sveliamo l’arcano.
La storia de La Voce delle Voci è consultabile sul sito. I recenti sviluppi – in sintesi, sono i seguenti: intimidazioni e minacce di azioni giudiziarie pervenute alla redazione de “la Voce delle Voci” da ambienti massonici italiani. Lo comunica un editoriale pubblicato dallo stesso mensile.

Gli USA impauriti vanno verso Obama

La giornata di venerdì è stata decisiva per tutti coloro che, noi compresi, si interessano alla situazione delle presidenziali negli Stati Uniti d’America perché giusto prima dello scorso week end ha avuto luogo, in quel dell’università del Mississipi, il dibattito elettorale tra i due candidati premier. Una discussione che ha rischiato fino all’ultimo di non aver luogo a causa della grave crisi economica che gli USA stanno vivendo in questo momento e che avrebbero dovuto costringere i candidati a pensare al paese prima che a se stessi.

Lodo Alfano e processo Mediaset, ovvero: come impiccia questo art.3 della Costituzione

Toh. E’ successo. Il Fato, a volte… Presto? Tardi? Chi può dirlo. E’ successo. Doveva succedere prima o poi… Oppure no?

E tu? Dove vai a ballare?

Ma anche, sempre citando Caparezza:

Costretti a subire ricatti di uomini grandi, ma come coriandoli

Questo per dire cosa? Che, toh, si è fermato il processo Mediaset.

Perché? C’è un processo Mediaset? Che è stà novità? Eh. Parrebbe di sì. Ma sfido chiunque a girare per le vie delle città italiane e chiedere alla gente: Se le dico processo Mediaset, cosa mi risponde?

Imbarazzato silenzio. Colpevole ma vittima.

C’è – c’era – una volta un processo che vede, tra gli altri imputati, Silvio Berlusconi per presunte irregolarità nella compravendita di diritti televisivi da parte di Mediaset.

Tutti insieme per mamma America

Se pensate che l’Italia, con il suo problema della compagnia di bandiera in piena crisi e sull’orlo del fallimento, sia un paese dove vi siano tutti i problemi, dove non è possibile vivere in maniera dignitosa, dove non si può stare tranquilli un solo secondo per il terrore che possa sempre accadere qualcosa di negativo a livello finanziario, vi suggerisco di non prenotare viaggi oltreoceano per dirigervi verso il nuovo continente; perchè sappiate che potreste incorrere in gravi problemi.

Ben scavato vecchia talpa (reality inside)

“E quando la rivoluzione avrà condotto a termine questa seconda metà del suo lavoro preparatorio, l’Europa balzerà dal suo seggio e griderà: ben scavato, vecchia talpa”
Karl Marx
“L’Isola dei famosi è un inferno”
Kabir Bedi
“Dimmi dimmi dimmi tu, dimmi come si fa a resistere in un mondo pieno di bla bla, dimmi dimmi dimmi tu, dimmi come si può sopravvivere a una vita in un reality show”
Francesco Di Gesù
Mario Adinolfi ha detto stop. Non parteciperà a La Talpa, reality show per entomofagi giunto alla sua terza edizione (!). Vi prego, non facciamo figure barbine. Come dite? Chi è Mario Adinolfi? Nnamo bbene… Andiamo per gradi. Oltre ad essere un quasi partecipante al suddetto programma televisivo, in onda – forse – sulle reti Mediaset nei prossimi mesi, Mario è principalmente un blogger. Collaboratore fisso del quotidiano margheritino Europa, conduttore radiofonico e televisivo, candidato alle primarie dello scorso anno per la scelta del segretario nazionale del PD con la sua Generazione U, nonchè semiprofessionista al tavolo verde di texana. Troppo? Troppo poco? Fate voi. Icasticamente, Mario Adinolfi è un politico di estrazione democristiana, o aspirante tale. A quanto pare.
Niente scontro al calor bianco nella battaglia degli ascolti tra comunisti e ciellini dunque. Per ora. Come dite, non è chiaro? Suvvia ragazzi, siamo pur sempre un blog che si occupa di politica, come tradisce evidentemente la denominazione del nostro sito. Luxuria vs Adinolfi. Intesi? Dai, procediamo.

Lettera a Gomorra

Era da tanto, devo ammettere, che non sfogliavo un giornale cartaceo. L’altro giorno mi è capitato nuovamente di farlo. Ero all’Economist Roundtable with The Italian Government, al St. Regis – casa mia fosse anche solo il bagno di quel posto sarei una donna appagata.
Di Italian Government, in realtà, c’era solo il buon Brunetta. E qualche sottosegretario. E la Maria Pia Garavaglia ed Ermete Realacci. Si sfidavano a colpi di progetti sull’economia italiana. Un evento interessante.
Interessante vedere dal vivo anche la coerenza di Brunetta. Vuole dare la caccia e la lotta ai fannulloni? D’accordo o meno con lui, non si può dire ceh non sia coerente. Anzi. Ha dato risposta affermativa alla sua partecipazione in quel di luglio. E’ effettivamente comparso – mentre altri hanno dato forfait e confusione (come ci si aspeta dai politici) fino all’ultimo – e la mattina di lunedì era lì alle NOVE MENO UN QUARTO.

La scia di morte della strada del Terrore

L’avrò ripetuto centinaia di volte, ma ogni volta che mi soffermo a leggere su questo tipo di notizie non riesco a fermare le mani e mi viene spontaneo dire la mia opinione su un argomento che, forse in maniera addirittura eccessiva, ha sconvolto la mia vita pur non vedendomi protagonista, ma che mi ha fatto capire quanto la nostra esistenza sulla Terra stia diventando una roulette russa contro persone senza scrupoli. Questa è la via del terrore e da quell’ 11 settembre 2001 ha iniziato il suo corso per giungere fino ad oggi.

Fascist legacy (repetita iuvant)

Il seguente documentario, firmato BBC, è invero un pò datato (1989). Eppure noi, gli italiani, non lo abbiamo mai potuto vedere. D’altro canto nel nostro bel paese – come dimostrano le recenti dichiarazioni di eminenti politici prima e di illustri sconosciuti poi – a quanto pare non è mai troppo importato di capire che cosa abbia provocato il regime fascista. E il perchè, anche chi non ha combattuto sull’appennino tosco emiliano per evidenti ragioni anagrafiche in quei tragici anni, desidera dichiararsi fermamente antifascista.
Mica come Marcello Dell’Utri che alla storia della Resistenza vorrebbe dare una mano di vernice nera. Nè tantomeno come il nostro caro premier, che dice addirittura di non avere il tempo di rispondere alla domanda se anche lui si ispiri ai valori dell’antifascismo che, per inciso, sono quelli della Costituzione. E a forza di non avere tempo per pensarci, alle cose, ecco che ti ritrovi con la xenofobia assassina fuori dall’uscio di casa.
Tutti ci hanno messo bocca dicevamo, sulla polemica che da settimane coinvolge nostalgici, vecchi fasci ed illuminati reggenti delle nomenklature di centro destra. La spaccatura ci sembra tanto evidente quanto ingombrante. Non crediamo che il lavoro della BBC sia da solo in grado di chiarire le idee a chi evidentemente ha mostrato di averne poche e confuse, ma ugualmente ci auguriamo che possa trovare una sempre più larga diffusione allo scopo di veicolare quella che a noi, modestamente, appare una verità incontrovertibile: gli orrori del fascismo. Si aggiunga che il programma era stato comprato all’epoca da mamma Rai, che aveva deciso però di non trasmetterlo pubblicamente. La 7, nel 2004 mandò in onda alcuni stralci, poi stop, chiuso, buio. Dopo la visione delle cinque parti capirete quanto forse tutta questa prolusione sia stata addirittura inutile.
Buona visione, si fa per dire.

Gomorra, la storia continua. Guerra alla Camorra?

Mentre il Pakistan è in fiamme, sconvolto dall’attentato rivendicato da Al Qaeda durante un banchetto in onore del neo presidente, e fa i conti con i suoi oltre 60 morti accertati, tra cui l’ambasciatore ceco, i suoi 100 feriti, i soccorritori che solo all’alba sono riusciti a entrare, foto della tragedia e video che circolano nel mondo direttamente dall’interno dell’hotel, in Italia un’altra guerra è in corso.
150 poliziotti, 150 carabinieri e 100 finanzieri: un totale di 400 unità umane sarebbe in partenza per la zona di Caserta. Mission: impossible.