Congo: Vivere o morire a Goma

Troppo spesso, quando ci accingiamo a entrare nei nostri letti caldi per riposarci durante la notte, non ci soffermiamo a pensare, anche solo per 1 minuto, al fatto che il destino ci abbia voluto in qualche modo premiare, offrendoci oltre a un letto e a un pasto caldo ogni giorno, magari un bel lavoro, una famiglia e tanti piccoli vizi che noi, in Italia, possiamo fortunatamente permetterci nonostante il periodo di crisi. Tante piccolezze che invece, in Congo, difficilmente oggi potranno vedere.

Carla Bruni vs Berlusconi: questione di umorismo



Certo, lei un tantinello spocchiosetta è… L’ha sempre tirata per le lunghe con questa storia di essere ormai francese. Ma quale italiana, uèuè.


Silvio e il suo umorismo si sono attirati anche la bacchettata della First Lady d’Oltralpe. Che non sarà simpatica a pelle, ma che je voi dì?


Mi fa uno strano effetto ascoltare Silvio Berlusconi prendere alla leggera l’elezione di Barack Obama alla Casa Bianca e “scherzare” sul fatto che il presidente eletto Usa è “sempre abbronzato


Certe volte sono molto felice di essere diventata francese!


Fini-D’Alema: la strana coppia

Lo chiamavano inciucio. I fini alla riscossa. Due leader, un ex delfino e un ex Presidente del Consiglio, che sembra proprio che stiano cercando di riprendere il centro della scena politica. In più, su un tema scottante.
Le parole del giorno sono: Summer school e bozza Violante (che è stata approvata nel corso del Governo Prodi dalla commissione Affari costituzionali della Camera, per esaminare i decreti delegati di attuazione del federalismo fiscale).
D’Alema e Fini lo chiamano percorso condiviso tra maggioranza e opposizione. Uhmmmmmm.

Siamo tutti Pro-Obama. Anzi no!

Pochi giorni fa si assisteva ad una corsa Pro-Obama senza precedenti. I leader mondiali sembravano fare a gara, specie in casa nostra, che Barack Obama lo avevano scoperto loro, in questa o in quella occasione, quasi a volersi prendere le vittorie di un partito, democratico, che nel suo paese invece non riuscì a portare a casa molto.

Addirittura lo stesso sfidante, dopo la sconfitta, si è messo a lodarne le qualità, quasi ad appoggiarlo, aumentando ancor di più, se mai ce ne fosse stato bisogno, il partito Pro-Obama. Fortunatamente, dopo meno di una settimana, arrivano le prime avvisaglie che qualche bastian-contrario esiste ancora. Naturalmente direzione estremo oriente.

Nasce così, ovviamente non ufficialmente, il comitato Anti-Obama, leader al momento attuale, Ali Larijani, ovvero il neo-presidente iraniano che si è schierato contro Barack a causa della diversa veduta riguardo il nucleare in Iran. “Stessa politica erronea del passato” il commento di Larijani, non che loro, invece, abbiano dato il buon esempio.

Dal Vangelo secondo Luca: la pagliuzza di Rocca e la trave di Obama


Dal Vangelo secondo Luca: Disse loro anche una parabola: “Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutt’e due in una buca? 40Il discepolo non è da più del maestro; ma ognuno ben preparato sarà come il suo maestro. 41Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello, e non t’accorgi della trave che è nel tuo? 42Come puoi dire al tuo fratello: Permetti che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio, e tu non vedi la trave che è nel tuo? Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e allora potrai vederci bene nel togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello.
Ovvero: la prima Gaffe di Obama VS la 33227356236553453esima gaffe di Silvio.

Questo è Obama Style

L’elezione è arrivata come molti, se non tutti, si aspettavano. Il fatto è che addirittura i repubblicani si aspettavano questa vittoria democratica nonostante alla fine si sono messi a rosicare quanto il loro cane sciolto ha fatto i suoi personali complimenti al coloured candidate.

Così in meno di 72 ore ecco che Obama si presenta di fronti ai giornalisti per dimostrare al mondo intero che lui, l’uomo dell’incrocio afro-hawaiano, è veramente il simbolo del rinnovamento, del nuovo mondo che arriva, e dimostra a tutti che le sue parole saranno fatti, presto, prestissimo, anche se comunque ci sarà da attendere la sua effettiva salita al potere.

Dimostrazione di forza, ironia sulla propria immagine, voglia di dimostrare che la scelta americana si è rivelata azzeccata, bisogno di dimostrare al mondo che non è un pivellino: tutto questo è e sarà l’Obama Style.

Scontro tra la la Mussolini (Pdl) e la Picerno (Pd): la gioia dei blogger



Sì Vespa, fai felici Striscia la notizia e noi blogger… La nipote del Duce ci regala un:

La VELINA che ti ha fatto qualcuno del partito è sbagliata

(e a rigor di logica, chissà se il contenuto degli sgarbati modi della Mussolini è del tutto sbagliato… Le veline di un Pd senza basi o contenuti non sono una realtà poi così lontana).


E la Mussolini… Una delle poche certezze dell’Italia… NON CAMBIA MAI…


Il Congo e il mese del genocidio

Parlare di certi argomenti, specie alla mattina di un week end che sta per giungere e quindi iniziare, non è certo una di quelle attività che si fanno volentieri. Va però detto che risulta assolutamente inutile lasciare il silenzio riguardo un argomento che, per quanto possa risultare ripetitivo, dimostra quanto la democrazia e il buon senso spesso non siano una caratteristica di tutti. Soprattutto non lo sono per i grandi capi che governano in Congo.

Ooops, Berlusconi did it again

Qualche faziosone potrà obiettare che Berlusconi negli anni trenta già c’era, aveva la stessa pelata e la stessa statura ma portava spesso un curioso Fez e amava parlare da un balcone che si affaccia su una nota piazza di Roma invece che dal salotto di Vespa.

O per dirla con Spinoza: “Una domanda per Obama. Ci invadete spontaneamente o dobbiamo proprio rifarlo tutto, il fascismo?”

Berlusconi è bello, ironico e… fra inteso…



Predichi bene e razzoli male? Ci ricaschi subito? La sua forza è proprio in questo, evidentemente… Sìsìsì, non posso farne a meno… Ma passatemela, questa è per ridere…


Se Obama è giovane, bello e abbronzato, Silvio è certo bello, ironico e… fra inteso.


Giornalismo, mea culpa necessario

La dimensione critica è assente. E’ bruciante la frase: Perché potevano aprire su di un altro grande tema, per esempio la macchina indietro (ma aspetto di leggere il testo per un giudizio più compiuto) del governo con il decreto legge sull’Università, oppure su di un altro grande tema, o (non sia mai!) con un’inchiesta originale. Già trent’anni fa, Indro Montanelli scriveva che il giornalismo italiano è servo per abitudine.

Berlusconi: ho detto al Presidente che Obama…



Io credo che sarebbe ora di dire che è semplicemente uno sciocco. Ecco, più che puntare sull’allarme istituzionale, la Repubblica in crisi… Cominciare a dire quello che poi appare evidente: che è un uomo abbastanza sciocco, e dice spesso cose molto sciocche, e forse è stato sopravvalutato anche dai suoi avversari. Dopodiché, le polemiche è persino inutile farle. Si prende atto, si constata, si fa un sorrisetto purtroppo di sufficienza… Piuttosto penoso e sconsolante. Michele Serra a Radio Capital. Con malinconia profonda.


Berlusconi: aforismi



E’ che non ne capiscono la genialità. Godiamoci questa breve raccolta odierna, partendo da una vera e propria perla che ha voluto regalare a Medvedev oggi (e che, naturalmente, i soliti noti non si sono lasciati sfuggire).


Barack Obama è giovane, bello e abbronzato

Una frase carinissima, specificherà Silvio. D’altro canto ieri Gasparri, della vittoria di Obama, andava dicendo Sarà contenta Al Quaeda.


Sempre di oggi:

Non voglio anticipare nulla, ma una delle piu’ importanti banche italiane annuncera’ a breve che mettera’ a disposizione, oltre al monte prestiti precedente, altri 5 miliardi di euro di riserve esclusivamente destinate a finanziare le Pmi


Bella e di una certa finezza è anche:

Diffondere ottimismo, perché chi è pessimista concorre al declino

Nzomma grattiamoci. Ma la vera ciliegina è: i cantieri per la Tav verranno riaperti, anche con l’uso della forza


(sic!).


Italietta, Obama è lontano: noi abbiamo la Carfagna, Guzzanti, la Binetti, Veltroni…

Purtroppo dobbiamo ricascare dalle stelle alle stalle. Non siamo americani, non abbiamo eletto il nostro nuovo Presidente. Il nostro Presidente non è nè nuovo, nè bello, nè nero, nè afroamericano, nè nada. Non rappresenta un cambiamento, non rappresenta una speranza. E non specifico appositamente di quale Presidente parlo. Tanto è uguale.
Ripiombiamo nella nostra realtà di provincia.
Che ci siamo persi mentre il mondo cambiava? Di cosa si è occupata l’Italietta? Chiusa la questione Carfagna, prima di tutto. Questione di vita o di morte, sia detto.