Al Qaeda: La “morte” di Bin Laden

E noi che ci lamentiamo perché in Italia non abbiamo un’opposizione. In effetti bisogna ammetterlo: se i nostri politici di sinistra anziché continuare a bersagliare la persona riuscissero a portare avanti una politica coerente basata sui concetti piuttosto che sul “dagli all’untore”, forse i loro sforzi verrebbero maggiormente premiati. Certo il potere televisivo è un passo fondamentale, prova ne è l’evoluzione che sta prendendo Al Qaeda da qualche settimana con la figura del suo numero due: Ayman Al Zawahiri.

Canzoni antisemite alla riscossa, con i 99 Fosse



Se provate a cercare 99 Fosse su You Tube, troverete una serie di video. Non più visualizzabili, però: Questo video è stato rimosso dall’utente, si legge. Alcuni esempi: Mare Nero di Lucio Battisti diventa: Le stelle gialle sui negozi ebrei, e poi quei libri in piazza, e… .


Azzurro di Adriano Celentano comincia con: Cerco nel ghetto tutto l’anno, e all’improvviso, eccoti qua!.


Il loro nome è una caricatura di 99 Posse: storico gruppo che si è sciolto nel 2005, e legato ai centri sociali. Qui l’articolo di Repubblica.


La sezione italiana del fourm dei neonazisti di Storm Front gradisce. Ecco per voi un commento:

Per festeggiare il mio 500° messaggio, voglio onorare le canzoni di un gruppo fra i più divertenti dell’area alternativa italiana, i 99 fosse.

Seppure abbiano fatto un solo album, “Zyclon B”, sono comunque fantastici, ed ecco qua i testi!

01. Anna non c’è (basato su “Laura non c’è” di Nek)

Anna non c’è, è andata via
l’hanno trovata a casa sua,
nella soffitta di Amsterdam,
ora è sul treno per Buchenwald!
Un bel treno prima classe
lì nei confini del terzo Reich
e poi s’aprono le porte:
“Avanti scendi adesso, che fai?
Ti chiudi dentro al cesso? No, non puoi!
Il capolinea è questo, non lo sai?
E segui quella fila di giudei, di giudei!”
Caro diario, ti voglio dire
che qui è difficile scappare
ma ci sono docce per farci lavare,
c’è pure Mengele se ti senti male.
Una guardia entra e mi chiede
“Quanti anni hai?”
e senza attendere risposta
“Avanti esci adesso, su dai!
E porta il tuo diario, se lo vuoi!
Ti porteremo a spasso insieme a noi,
su, non aver paura, Anna dai, Anna dai!”
Adesso lo vedo, è proprio vicino,
c’è un grande forno con un camino,
uno strano odore che vedo lassù
vedo del denso fumo blu!
Mi fa mettere in colonna,
poi viene davanti a me
e mi urla sulla faccia:
“Se vuoi ti brucio adesso, se vuoi,
oppure io tigasso, con i tuoi,
comunque fa lo stesso, tu lo sai.
La soluzione è questa per gli ebrei,
per gli ebrei!

A voi i commenti.


Melchiorre Contena, il Tempo ti aiuterà

Non ti facevo cosi vanitoso, Tempo, tanto da essere protagonista su tutti i maggiori quotidiani di ieri per due storie tanto diverse tra loro. La prima, più leggera, è quella di un gatto che grazie al microchip è potuto tornare a casa, dopo ben tredici anni di pellegrinaggio per gli States. La seconda, di carattere totalemente opposto, è la vicenda di Melchiorre Contena. Condannato per sequestro e omicidio, Melchiorre Contena è stato riconosciuto non colpevole dopo aver passato trent’anni della sua vita in carcere per un reato non commesso. Se è vero che sei guaritore di tutti i mali, o Tempo, mi auguro che Melchiorre possa tornare a fare il pastore, dimenticandosi di tutto quello che ha dovuto sopportare; allo stesso modo mi auguro che nel frattempo qualcuno riconosca i propri errori. Scusami, non fai miracoli: tu guarisci solo i mali.

Obama, No Grazie

Povero Barack. Ancora non è presidente e già si ritrova a dover affrontare i malumori dei primi americani. C’è da dire che questi mugugni arrivano, quasi in maniera clamorosa, da chi gli sta più vicino ovvero dai suoi più calorosi sostenitori e dai cittadini della sua Chicago.

Siamo più o meno al livello di “quello ha vinto al superenalotto e speriamo che si ricordi di me…”. In effetti è questo che rode alla maggior parte di obamiani, non essere ricompensati per aver creduto nel neo-presidente abbronzato.

E’proprio vero che la corsa alle “cadreghe” (sedie per i non avvezzi ai film di Aldo, Giovanni e Giacomo) non smetterà mai, e che risulta essere più importante dei propri stessi ideali. Ma d’altronde non devo certo insegnarlo io, noi italiani siamo già abbastanza bravi nella stessa professione.

Berlino, quel muro lontano



Sono appena tornata da Berlino. Chissenefrega, direte giustamente. E’ che è una città così strana.


Berliner Mauer. E’ così strano vedere come questa città porta la sua storia. I berlinesi sono strani. Camminano tranquilli e sereni, verso i loro obiettivi della giornata, rigoroso look anni ’80 con tanto di capello bicolore.


I ragazzi dello zoo di Berlino e Christiane F. erano qui.


Ma Berlino è una città cui manca qualcosa, perché tanto ha, ha visto ed è stato. Il Muro. L’ho cercato – l’avevo già fatto, anni fa – per tutta la città. Il Muro è… in alcuni punti abbandonato. Lasciato a se stesso. Il monumento commemorativo è una pietra in un cimitero, davanti ad uno spezzone ancora in piedi del Berliner Mauer. In mezzo all’erba del cimitero altre lastre di muro sono lasciate lì, abbandonate, mangiate dal tempo e dall’erbaccia.


Perché? Non credo sia per incuria. Né solo per la volontà di dimenticare. Dopo la guerra, metà della città era distrutta. Non c’era più. Non esisteva. Sarò troppo impressionabile, dall’alto del mio borghese punto di vista di nata dopo. Non ho vissuto. Ma guardare la gente camminare per le strade di Berlino, e pensare che tra un anno, il 9 novembre, quel Muro sarà caduto da venti anni… A me fa uno strano effetto.


Buon riposo cara Eluana

Fino a qualche giorno fa pensavo che avresti dovuto vivere, anche solo per il fatto di dimostrare al mondo che la vita vince la morte. Ora la penso diversamente e un po’ me ne vergogno: è giusto che tu continui questo sonno infinito in cui sei entrata inconsapevolmente. Se mai ti svegliassi, infatti, scopriresti quanto è ingiusto il mondo che ti circonda, dove, sempre più spesso, si pensa alla salvaguardia delle balene (anche loro infatti hanno giustamente diritto alla vita) piuttosto che alla salvaguardia della vita umana in tutte le sue declinazioni. Buon riposo cara Eluana e non smettere mai di sognare un mondo migliore di quello che ti circonda. Per tua fortuna, ancora per poco.

Thyssenkrupp, l’accusa è di omicidio volontario

L’accusa è di omicidio volontario. Siamo sicuri che sia la strada giusta?
I sei imputati per il rogo alla ThyssenKrupp di Torino sono stati tutti rinviati a giudizio. E va bene. Perchè il 6 dicembre del 2007 furono in sette a morire. Sette operai, arsi vivi.
L’amministratore delegato, Harald Espenhahn, dovrà rispondere, per il Giudice dell’Udienza Preliminare, Francesco Gianfrotta, di omicidio volontario con dolo eventuale. Il gup ha accolto tutte le tesi sostenute dall’accusa, rappresentata dai pm Raffaele Guariniello, Laura Longo e Francesca Traverso.

USA – Iraq: Fuori Tutti entro il 2011

Ennesima data fasulla? Ulteriore obiettivo prefissato e non raggiunto? Nuova promessa che non verrà mantenuta? Queste sono le domande che, leggendo del nuovo accordo tra Iraq e USA sulla partenza delle truppe americane dal paese mediorientale, mi sono sorte. Tutto questo mentre i miei pensieri ricordavano la guerra lampo e affini.

Una guerra che era prima una caccia a Bin Laden, poi a Saddam e quindi all’Iran e fortunatamente a niente più. L’Iraq ha messo i paletti legislativi con un decreto che conferma l’intenzione entro il 2011 di far lasciare il presidio ai soldati americani, forti anche di un futuro appoggio ad Obama.

Sinceramente dopo tanti anni di promesse fasulle sono abbastanza scettico sulla riuscita dell’accordo, anche se il futuro abbronzato di Obama mi fa ben sperare. Forse, per una volta, quello che è stato detto e scritto diverrà effettivamente realtà.

Obama e McCain come Tom e Jerry

Sarà che Obama è un uomo che si commuove facilmente, è un emotivo e come tale si lascia andare a far cadere qualche lacrima nei momenti che lo necessitano, vedi morte di sua nonna pochi giorni prima della sua elezione a presidente degli Stati Uniti d’America. Probabilmente un sorriso, e una leggera soddisfazione, deve averla avuta quando, in diretta tv e di fronte al suo elettorato John McCain ha fatto i complimenti al suo rivale dopo le presidenziali, erigendolo ancor di più come il “nuovo” presidente.

Terrorismo: Eta senza testa


Magari sembra poco, perché comunque anche tirando via il capo di una organizzazione in poco tempo viene sostituito da qualcun altro, ma le operazioni che stanno imbastendo negli ultimi mesi Francia e Spagna sono il miglior biglietto da visita per la lotta al terrorismo.
La cattura nella notte di Mikel Garikoitz Aspiazu, meglio noto come Txeroki, dimostra che combattere il terrorismo, seppur in questo caso nazionale e non internazionale, è una realtà possibile con l’ausilio e il sostegno delle forze comuni di due stati che stanno riscoprendo uno spirito comune.

Sarebbe bene, anche per stati maggiormente titolati di Spagna e Francia, magari provare ad abbassare il capo e complimentarsi con chi, senza troppi fronzoli e senza troppe parole di elogio a se stesso, sta realizzando una campagna anti-terrorismo funzionale, ma ancor di più con ottimi risultati.

Israele-Palestina: Ripartono le ostilità

Premetto fin da subito che questo è uno di quei titoli che mai, e poi mai, avrei voglia di scrivere. Soprattutto considerando il fatto che erano ormai mesi che il discorso era finito nel dimenticatoio, o forse per meglio dire in un cassetto, e speravo vivamente di non doverlo tirare fuori più un’altra volta. Invece dopo che dalla metà di giugno era iniziata la tregua tra lo stato di Israele ed Hamas, ecco che dopo circa 5 mesi le ostilità sono riprese.

Renata Kyll Petrucci e un necrologio stranissimo su Il Messaggero di Roma

Uno strano necrologio in cui una signora, tale Maria Kyll Petrucci viene salutata con una frase piuttosto singolare “Non abbiamo fatto in tempo a nasconderti la borsa“, in un paese normale forse passerebbe (quasi) inosservato. Ma l’Italia è il paese di tanti misteri, di stragi irrisolte, di logge dimenticate e crocevia della moderna criminalità, organizzata e malorganizzata. E allora quando ci si imbatte in un’anomalia, in una curiosità, in un particolare apparentemente senso senso, il sospetto viene fuori ed è automatico pensare che dietro questa distonia si nasconda qualcosa di più grande, forse di poco lecito.

Veniamo ai fatti: 4 giorni fa, il 14 Novembre, sul quotidiano  “Il messaggero” di Roma, in mezzo alla pagina dei necrologi, ne troviamo uno davvero anomalo. Lo riportiamo in foto, il testo recita più o meno così:

Renata Kyll Petrucci

Non abbiamo fatto in tempo a nasconderti la borsa. Assia e Lavinia.

Roma, 12 Novembre 2008

Certo, un’espressione dal tono un po’ diverso dai necrologi che siamo soliti leggere sui quotidiani nazionali: “si è spento il compianto…ne danno il triste annuncio…le esequie si svolgeranno” e così via. In effetti le stranezze sono molte: se l’annuncio avesse semplicemente riportato una frase strampalata ma ad esso fosse seguito un più comprensibile appuntamento in questa o quella chiesa per le esequie forse non ci saremmo soffermati a lungo. Forse. Quel nome poi, “KYLL”, suona piuttosto oscuro e ad una ricerca su internet risulta addirittura assente. Già, internet.

Possibile che nella rete non ci sia traccia di tale Renata Petrucci? Beh, in un certo senso si. Abbiamo trovato un profilo di Facebook e uno su LinkedIn (per i pochissimi che ancora non li conoscessero, si traccia di social network, ovvero di pagine personali), ma si tratta con tutta probabilità di giovani omonimi tra l’altro privi di quel middle name “KYLL” che alegga quasi spettralmente.

Scudi Anti-Missile: Sarkozy e lo state bboni

Russia e Stati Uniti, o meglio, i vecchi Stati Uniti d’America quelli del presidente meno abbronzato, meno bravo, meno tutto. Un solo negoziatore: l’Europa. Quel vecchio continente che si impersonifica alla perfezione con Nicolas Sarkozy, giovane e dinamico, interlocutore ideale di una parte di mezzo che dovrà ricongiungere le parti tra due leader di due grandi paesi, dotati però di una giovane età (politicamente parlando) e con ideali letteralmente diversi. Forse gli interlocutori ideali per questo discorso sullo scudo anti-missile, che ha di fatto visto il nostro mondo tornare ai livelli di qualche decina di anni fa e la tremenda guerra fredda.

G20: Il gatto se ne va e i topi ballano

A questo titolo tanto popolano, mi verrebbe da aggiungere: “E finalmente…”. L’addio definitivo di George W. Bush, presente solo formalmente vista la vittoria di Barack Obama in quelle ormai lontane presidenziali del 4 novembre, ha fatto sì che quello stato di “assolutismo a stelle e strisce” si possa definitivamente salutare.

Lo ha compreso anche il premier francese Nicolas Sarkozy, che proprio per questo ha organizzato con forza un G20 che risulta, al tempo attuale, assolutamente indispensabile al fine di ricreare un equilibrio, oggi, impossibile da realizzare altrimenti.

Un equilibrio basato sui 20, tra cui Sarkozy stesso, Berlusconi, Bush e molti altri, ma non Barack Obama. Il giovane abbronzato non ci sarà per evitare di vedersi puntati contro tutti i flash. Oggi si salva il nostro Mondo, non dobbiamo distrarci troppo; per Barack arriverà il momento di scendere in campo. Ma non ancora…