Un mercoledi sera milanese

Un Mercoledì sera come qualsiasi altro, quello di ieri nel tardo pomeriggio. Stazione della Metro Rossa a Cadorna inaccessibile. Confusione. Rabbia. Amarezza sui volti di coloro che dovranno attendere tempo indeterminato prima di poter tornare a casa dalla propria famiglia. Facce perse. Facce da iPod. Facce da businessman che chiede un taxi “perché cribbio qui si fa tardi”. Poi un annuncio. “La linea Rossa della Metro riprende a funzionare“. Sempre confusione, rabbia, amarezza. Sempre le stesse facce perse, quelle da iPod che per l’occasione hanno perso le cuffiette mentre i businessman sono già altrove. “Scusi, mi potrebbe dire cosa è successo per bloccare l’intera linea?” “Il solito che ha tentato di ammazzarsi, ma non c’è riuscito“. La notizia però sembra scivolare nel caos e sulle facce. A volte mi chiedo perché alcune persone tentino il suicidio e in queste situazioni ho davanti la risposta. L’indifferenza è uno dei mali peggiori della nostra società.

Terrore a Bombay: Un prezzo troppo salato

La dinamica che sta prendendo la politica del terrore mi spaventa sempre di più. In principio gli attacchi erano da vigliacchi, senza far sapere niente si presentavano e sacrificavano la loro vita. Con il tempo il coraggio, o la sfacciataggine, di chi vuole creare terrore è aumentato divenendo un’arma ancora più pericolosa.

Ennesima riprova è ciò che è accaduto alla vecchia Bombay ora Mombay, dove ieri un gruppo di Mujaheddin, e di una piccola organizzazione, ha seminato il panico nel quartiere “occidentale”, dove sono presenti i grandi alberghi di lusso. Obiettivo: sequestrare quanti più ospiti americani e inglesi con uno scopo ovviamente immaginabile.

Il risultato degli attacchi è di 101 morti (tra cui 1 italiano) e 250 feriti. I nuovi numeri del terrore, gli ennesimi, che vanno ad aggiungersi alle centinaia di migliaia che hanno perso la vita a causa di una guerra che non esiste. A causa di quell’incapacità da parte di molti a rispettare anziché sopprimere. Da quell’incapacità nata, come d’improvviso, quell’11 settembre del 2001.

Gabetti, Property Solutions di protesta

Camminavo oggi, dopo il terzo cappuccino della prima mattinata, e sotto all’ufficio ho rinvenuto: a) molteplicità di volantini. b) striscioni in rosso. Nei pressi c’è un’agenzia immobiliare Gabetti.
Una vera e propria protesta in piena regola. Vi riporto il comunicato sindacale:

Il Gruppo Gabetti, fra i cui azionisti figura anche la Presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, ha deciso di chiudere definitivamente la rete delle Agenzie immobiliari a gestione diretta. Con questa decisione vengono licenziati complessivamente 500 lavoratori, di cui 300 dipendenti e 200 collaboratori

Pd, ovvero: lo sfacelo di un non partito



Soru si dimette. Sfiduciato e con l’aria serissima, lo spigoloso governatore della Regione Sardegna ieri sera ha detto basta. Qui, un bell’incontro col Renato. Veltroni gli ha prontamente telefonato.


Sempre dalla Sardegna, un’altra lacrima amara per il Pd dalle troppe anime.

Dentro il Pd ci sono troppe beghe interne che hanno lacerato il partito, con esibizioni da avanspettacolo, davvero poco dignitose

E la consigliera regionale Mariuccia Cocco lasciò il Partito democratico per passare nel gruppo misto.

Aggiunge anche che la sua decisione non è collegata alle dimissioni di Soru.


Dobbiamo uscire presto dal torbido, dicono tutti a Walter. Che tra un Villari e una fase due, non sa più a quale santo rivolgersi.


Socialisti Francesi: Aubry e il mito di Giovanna

Lo so che tra di voi si nasconde qualcuno che al nome di “Giovanna” ha pensato immediatamente alle immagini trash dei film italiani anni 70 con la saga della “Giovannona” nazionale. Fortunatamente per la Aubry, ma anche per noi, non si tratta di tutto questo, ma bensì di tutt’altra Giovanna, molto più nota al di là del confine delle Alpi: ovvero Giovanna d’Arco.

Al pari della paladina francese che sacrificò se stessa per salvare la patria, la Aubry è stata eletta ufficialmente, dopo il ricorso della Royal ieri il riconteggio ha aumentato da 42 a più di 100 i voti a favore di Martine, leader dei PS francesi e guiderà la gauche verso il potere.

Questo almeno finchè un altro problema non insorga all’interno del partito. Come spesso accade si parla di innovazione, di novità ideologiche, di nuova via politica e ci si ritrova con sempre le stesse persone al potere. Sicuramente meglio di chi le novità le avrebbe portate, vedasi Royal, ma che forse prima di trovare una nuova via sarebbe bene ne trovi una per sé.

Thailandia: Perchè tutto il mondo è paese

Leggendo un po’ le notizie che giungono dalla Thailandia, tralasciando solo per un momento i numeri dei feriti (fortunatamente non morti) che arrivano dal paese asiatico, pare di vedere uno scenario che si potrebbe facilmente credere sul quasi-tragicomico se fosse romanzato anziché essere vita reale. Uno scenario fatto di proteste e di un governo, non voluto, che in realtà c’è e che per operare è costretto a nascondersi.

Tu mi voti, io ti fo lavorare

La moneta di scambio è la più geniale e banale. Di questi tempi, di queste crisi, di queste lune.
Nuovo stile, nuove idee per il Popolo della Libertà, che, in terra d’Abruzzo, diventa perfetta e funzionante filiale stile Agenzia di lavoro interinale. Meglio di Infojob, meglio di Monster.it, meglio di Adecco-ManPower-Metis messe insieme.
Offresi opportunità di lavoro, insomma. Se ti iscrivi al Pdl di zona e voti presumibilmente Gianni Chiodi.

L’unità della classe politica è impossibile?

È durata poco l’unità politica di dichiarazioni e intenti. A generare questa “anomalia” della politica italiana è stato, purtroppo, il drammatico crollo del soffitto della scuola di Rivoli dove un giovane studente ha perso la vita. Possibile che la classe politica italiana riesca ad andare d’accordo solo per poche ore dopo che avvengono “fatalità di questo genere”? Lo scontro politico, lo so, è alla base della democrazia e permette ad un paese di crescere: anche una politica unita sui temi importanti, con osservazioni costruttive da entrambi gli schieramenti anziché accuse, aiuta lo sviluppo di un paese. Quante assurdità di questo genere dovranno ancora accadere prima che la classe dirigente italiana capisca che l’unità di intenti è spesso sinonimo di una polica costruttiva? Ora invece largo alle accuse, ai reportage e diamo pure la colpa di anni e anni di menefreghismo agli ultimi due Ministri. So che ora vi aspettate un paradosso, una battuta simpatica oppure anche una acida: oggi preferisco il silenzio.

Striscia di Gaza: Di male in peggio

Non c’è pace per chi vive in quella piccola zona di terra, nota però al mondo intero come se fosse lo stato più grande esistente sul nostro pianeta: la striscia di Gaza. Non parlo dei militanti, non parlo dei politici, ma parlo delle semplici persone innocenti e vittime di una guerra che li riguarda come comparse, ma della quale divengono i protagonisti morendo.

La posizione che è giusto prendere verso una sponda o l’altra è giusto che esista, perchè se Israele ha ripreso con il lancio dei suoi missili qualcosa là, nella striscia di Gaza, da parte dei palestinesi è avvenuto. Ma nonostante questo bisogna cercare di comprendere il dramma di chi questa guerra infinita non la vive, ma la subisce.

Gente normale: donne, anziani, bambini che non riescono nemmeno a ricevere i propri aiuti umanitari chiusi dalle forze militari. Una vita per loro che va di male in peggio, se mai di peggio si potrebbe veramente parlare quando non si sa se, al successivo passo, si sarà ancora in vita.

Fascist Legacy. Noi lo avevamo detto



Non per dir nulla a Micromega


Ma il documentario Fascist Legacy, che oggi che Repubblica.it annuncia in esclusiva appunto su Micromega (e che ha l’aria di una verità rivelata) non lo è…


Ecco il post di Francesco Giurato del 22 Settembre su PoliticaLive.



Morire a scuola



[photo | Flickr] Poteva esserci uno dei miei figli sotto quelle macerie! Deve essere venuto in mente a tutti. Ieri, un migliaio di persone ha illuminato Rivoli con una fiaccolata in ricordo di Vito Scafidi, morto nel crollo al liceo Darwin.


Una scuola su due, potenzialmente è a rischio: a dirlo non è la Sinistra in un tentativo estremo di fare politica, ma i tecnici della Protezione civile: 22.800 scuole pubbliche, su un totale di 42.000, non sono a norma.


E’ stata una tragica fatalità

dice Silvio.


Fatalità che casca nel momento sbagliato, gettando, tra l’altro – almeno da parte dell’opinione pubblica – tutt’altra luce, nel dramma estremo di un ragazzo di soli 17 anni, su Gelmini e dintorni.


Questo, forse, Silvio non l’aveva previsto.


Socialisti Francesi: Meglio perdere o morire?

La scelta per quanto estrema è in realtà l’unica via di fuga che possono decidere di prendere, come intero movimento, i PS: il Partito Socialista Francese ormai sull’orlo di una crisi che se già prima c’era ora è ancora più presente. Si credeva di essere sul fondo del pozzo, ma non si era calcolato di essere in possesso di una trivellatrice e che si sarebbe potuto scavare ancora più a fondo.

Questo è quanto fatto da Segolene Royal che pur di non perdere ha deciso di sacrificare gli interessi di partito, del suo partito, per vedere se stessa legalmente vincitrice dell’elezione a presidente di partito. Un’elezione che forse ha avuto brogli, ma sicuramente non solo contro di lei. Voti che mancherebbero per la Royal e voti assegnati erroneamente alla Aubry.

Per i PS le strade a questo punto sono solo due: o dichiararsi sconfitti e ripartire con l’umiltà che si confà a chi lotta per uno stesso ideale, oppure morire definitivamente a causa di una scissione interna che non si potrà rimarginare, forse nemmeno con le scuse di questa o quella candidata. Forse è già troppo tardi…

Obama’s Team: Il problema delle statue di marmo

Giunge lento ed inesorabile il giorno in cui, storia vorrà, che Barack Obama entri ufficialmente all’interno della Casa Bianca rendendolo il proprio insediamento. La sua città, Chicago, sta letteralmente modificando le proprie abitudini per far fronte alle esigenze del neo-presidente, mentre nel frattempo gli uomini di Obama stanno costruendo la struttura organizzativa che dovrà condurre il paese al traguardo dei 4 anni. Magari 8.