Montanelli e Freddie Mercury. Questione di crucci

Gli italiani non sanno andare a destra senza finire nel manganello

ha detto Indro Montanelli. Oggi sono filosofica. Sarà il tempo, il grigiume che incombe.

Sarà che l’autunno sta arrivando, e i ricordi di mare, sale, sole, vento e surf sono lontani. Sarà l’essere di fronte a delle scelte. Scelte che, in questa Italia, non sono mai quelle che in fondo vorresti. Difficile anche permettersi di pensarle.
Sarà anche perché mi è successo sabato di lavorare in un bar-pub-tutto qui a Roma. Sabato sera, ragazzini a fiumi in una notte bianca che non c’era. Gente letteralmente appesa. Appesa a se stessa. Inutile. Perdonate. Con un intermezzo di ragazzetti un po’ meno piccini, che parlavano del nuovo disegno di legge sulla prostituzione. Inutilmente. E poi. Gente ubriaca. La serata è finita alle sei di mattina, con un uomo che ci chiedeva ancora della grappa da bere. Barcollante, violento, senza senso. Che blaterava: Sono un padre di famiglia. Guai a chi tocca mio figlio
E oggi pensavo: ho due grossi crucci, nella vita.

Aggressioni fasciste, ci risiamo.

Grandi proteste nei mesi scorsi si sono sollevate da più parti sul Viminale per la decisione di censire la popolazione rom e sinti presente nel nostro paese attraverso l’uso delle impronte digitali, anche per i minori. Pesanti critiche da parte dell’UE alla prima stesura del testo del provvedimento, ma più in generale c’è preoccupazione all’estero per le politiche sulla sicurezza e sull’immigrazione definite da molti come fortemente discriminatorie.
Un mese addietro il noto settimanale cattolico Famiglia Cristiana si diceva preoccupato, per bocca del suo direttore Beppe Del Colle, per il clima politico italiano, augurandosi “che non sia vero il sospetto” che in Italia stia rinascendo il fascismo “sotto altre forme”. Il riferimento è alle misure volute dal Governo in tema di sicurezza con l’arrivo in città dei militari ma soprattutto alle accuse di cattocomunismo rivolte allo stesso giornale dopo un editoriale molto duro.
L’Associazione Nazionale Magistrati ha fatto sapere pochi giorni fa che la prima bozza della riforma della giustizia annunciata dal premier Berlusconi in queste settimane “mette in pericolo l’indipendenza della magistratura”. E’ l’opinione del segretario dell’Anm, Giuseppe Cascini, secondo cui “inserendo la politica nel Csm rischiamo di richiamarci ad un modello autoritario, ovverosia quello fascista, dove la magistratura non e’ indipendente dal potere politico e quindi non tutti i cittadini sono garantiti allo stesso modo”.
Insomma, accuse pesanti che però, alla luce delle dichiarazioni di alcuni incauti esponenti della maggioranza, a volte è difficile archiviare senza una riflessione. Il resoconto dei fucili caldi e pronti a sparare, le dichiarazioni roboanti su immigrati e moschee così come l’ossessione della sicurezza sono a volte semplici dimostrazioni di dilettantismo politico, altre volte preoccupanti derive populiste capaci di innescare il malessere di una comunità.

Genova razzista

Sentir parlare di Genova è sempre un momento particolare. Città strana, assurda.

Genova, dicevo, è un’idea come un’altra

Piace o non piace, la si ama o la si odia. C’è chi dice che sia sporca, chi dice sia brutta. Certo, è una città che va capita. Una città di mare, dove si respira umanità. Eppure.

Sporco negro, puzzi

Di razza ce n’è una sola. Quella umana

Il 5 settembre 1938 nella tenuta toscana di San Rossore venivano promulgate dal re d’Italia Vittorio Emanuele III le leggi razziali. Settant’anni dopo un gruppo di scienziati, nella stessa tenuta ha raccolto l’invito della regione Toscana, redigendo un manifesto, un decalogo, esattamente speculare a quello del ’38, allo scopo di smontare l’architettura infame posta in essere dagli scienziati dell’epoca. Ne è venuto fuori “Il manifesto degli scienziati antirazzisti”.
I. Le razze umane non esistono. L’esistenza delle razze umane è un’astrazione derivante da una cattiva interpretazione di piccole differenze fisiche fra persone, percepite dai nostri sensi, erroneamente associate a differenze “psicologiche” e interpretate sulla base di pregiudizi secolari. Queste astratte suddivisioni, basate sull’idea che gli umani formino gruppi biologicamente ed ereditariamente ben distinti, sono pure invenzioni da sempre utilizzate per classificare arbitrariamente uomini e donne in “migliori” e “peggiori” e quindi discriminare questi ultimi (sempre i più deboli), dopo averli additati come la chiave di tutti i mali nei momenti di crisi.

Piazza Navona 8 luglio 2008. Le 5 poesie incivili di Andrea Camilleri

Piazza Navona, 8 luglio 2008, ore 18. L’appuntamento era con la manifestazione contro il ritorno delle leggi canaglia del governo Berlusconi. E grazie ai suoi potenti mezzi – bicicletta e telecamera – Politicalive era presente! Giornata intensa caratterizzata da molti alti e qualche basso, ma di questo parleremo con più calma nei prossimi giorni. Per il momento ci limitiamo a darvi un assaggio della piazza, con le nuove cinque poesie incivili lette da Andrea Camilleri sul palco della manifestazione. Catturate e youtubizzate.
La prima è “anatomica”.

Nato l’8 luglio

Tre cittadini, per fortuna, si sono attivati per tempo. Muoversi in autunno sarebbe già troppo tardi

Dice Sabina Guzzanti nell’audio della sua adesione. E rivela:

Ho votato PD

Il più inquietante, forse anche il più coinvolgente tra gli appelli e le adesioni alla manifestazione di domani a Piazza Navona, qui a Roma, è forse quello di Umberto Eco.

Andrea Camilleri e Benedetto Croce

Che colore politico si potrebbe dare ai romanzi del Commissario Montalbano? Magistralmente nelle nostre menti (nella mia, almeno, decisamente) e nei nostri occhi intepretato sullo schermo da Luca Zingaretti. Uomo di fascino estremo, che poco, in termini di apparenza accattivante, ha passato al fratello minore, Nicola, Presidente della Provincia di Roma.
Piacciono, i racconti delle gesta di Montalbano? Andrea Camilleri fa viaggiare il lettore nella sua Sicilia. La scrittura è superiore.

Prendetevi le nostre impronte

Mentre il paese è distratto, come sempre, dalle imprese del cavaliere in tema di giustizia (Ma và!), è cominciato il censimento della popolazione rom in Italia. E si registrano i primi “ammutinamenti”.
Uno, e solo per esempio, è quello del prefetto di Roma – dico Roma – Carlo Mosca, che ha escluso dalle misure operative quella della raccolta delle impronte digitali. Lo stesso dicasi per Milano, dove per i primi campi censiti non è ancora stata messa in atto la schedatura dei dermatoglifi (se volete fare bella figura con gli amici…). Ecco, l’atteggiamento dei prefetti di Roma e Milano la dice lunga sulla popolarità della scelta operata dal ministero dell’Interno, Roberto Maroni, di includere questa misura nelle operazioni di censimento, e di farlo anche per i minori (orrore!).
Come se non bastasse, ieri abbiamo assistito, nel corso di alcuni telegiornali, al censimento di alcuni campi nomadi di Napoli. La sorpresa è stata grande nel vedere il “papello” con i dati necessari all’identificazione. Accanto alle classiche generalità e allo spazio dedicato alle impronte, leggiamo la voce “religione” (orrore!). A spiegare in modo inequivocabile il perchè di questi orrori, qualora ce ne fosse bisogno, ci pensa con efficacia e lucidità il presidente della Comunità di Sant’Egidio, Marco Impagliazzo.

Matrix. Ci vado… Non ci vado… Non ci vado

Che faccio. Ci Vado? Non ci vado? Potreeeeeeeei ma. No. Forse è meglio dare una determinata risposta. Meglio di no. Con nobile motivazione.
Silvio Berlusconi stasera non sarà ospite della puntata di Matrix. Eravamo qui, tutti pronti a cancellare qualsiasi precedente impegno. Avrebbe dovuto parlare di intercettazioni e giustizia.
Ma no. Non ci va. Giorni, e giorni, e giorni, e giorni e ancora giorni di polemiche tra maggioranza e opposizione. Ma giorni. Sulle intercettazioni.

Roma 8 luglio, manifestazione in piazza Navona. Passaparola!


Care concittadine e cari concittadini,


il governo Berlusconi sta facendo approvare una raffica di leggi-canaglia con cui distruggere il giornalismo, il diritto di cronaca e l’architrave della convivenza civile, la legge uguale per tutti.


Questo attacco senza precedenti ai principi della Costituzione impone a ogni democratico il dovere di scendere in piazza subito, prima che il vulnus alle istituzioni repubblicane diventi irreversibile.


Poiché il maggior partito di opposizione ancora non ha ottemperato al mandato degli elettori, tocca a noi cittadini auto-organizzarci. Contro le leggi-canaglia, in difesa del libero giornalismo e della legge eguale per tutti, ci diamo appuntamento a Roma l’8 luglio in piazza Navona alle 18, per testimoniare con la nostra opposizione – morale, prima ancora che politica – la nostra fedeltà alla Costituzione repubblicana nata dai valori della Resistenza antifascista.


Vi chiediamo l’impegno a “farvi leader”, a mobilitare fin da oggi, con mail, telefonate, blog, tutti i democratici. La televisione di regime, ormai unificata e asservita, opererà la censura del silenzio.


I mass-media di questa manifestazione siete solo voi.


On Furio Colombo
Sen. Francesco Pardi
Paolo Flores D’Arcais


per aderire all’iniziativa clicca qui.

Così Copenhagen brucia i rifiuti con tecnologia made in Italy

Tratto da “Voglia di cambiare”, di Salvatore Giannella, Chiarelettere editore, € 13,60.
Per chi arriva a Copenhagen, una foto d’obbligo è davanti alla Sirenetta, in porto. Ebbene se alzate gli occhi al di sopra della statua simbolo della capitale danese, vedrete su un’isola sita un chilometro dopo il braccio di mare, le ciminiere di un inceneritore. Qui i danesi bruciano quel poco (trenta per cento) di rifiuti che non riescono ad imbrigliare nella pratica delle “4 R” raccomandata dall’Unione europea: e cioè la riduzione, raccolta differenziata, riciclaggio, recupero dell’energia. Lo bruciano con tecnologia made in Italiy: infatti l’impianto fu costruito nel 1995 dai genovesi dell’Ansaldo Volund.

Libera informazione

Siccome però di parlare sempre di quello che da Grillo, con una certa ossessione che però lo accomuna a chiunque altro, in Italia, chiama lo psiconano stanca, stanca assai… c’è anche la parte buone notizie.

Libera Informazione-Teche Rai: “Documenti per far crescere le coscienze”.
Siglato l’accordo per l’utilizzo e la diffusione di materiale audio-video sui temi di mafia e antimafia

Qui, la notizia.

Non solo politica

Sarà politica? Non lo sarà? Politica, l’arte di governare. Le polis appaiono sì lontane. Non è politica, non solo politica. Uno sfogo lontano dalla politica, che la politica tocca. Mentre il decreto sicurezza passa trionfalmente, mentre il lodo Schifani ripasserà a breve, mentre si osserva questa Italia. Che cos’è quest’Italia?
Oggi mi interrogavo sull’esigenza e urgenza, soprattutto l’urgenza, di una norma che assicurasse l’immunità alle 5 più alte cariche dello Stato.
Urgenza del popolo, non grida altro in effetti, non lo sentite? A gran voce. Nessun particolare accanimento contro il Caimano: egli (egli, sic!) è solo l’incarnazione meglio riuscita del sistema all’italiana. Sistema perfettamente trasversale.

Berlusconi, da Caimano a Leviathan (Franco Cordero inside)

Pubblichiamo oggi integralmente un articolo apparso su la Repubblica del 19 giugno scorso, a firma Franco Cordero. Il celebre autore del più diffuso manuale italiano di procedura penale, professore emerito dal 2003 è spesso ricordato per l’accostamento proposto in un editoriale sullo stesso quotidiano fondato da Eugenio Scalfari alcuni anni fa in cui Silvio Berlusconi veniva paragonato ad un caimano. Ricordate tutti vero? Anche stavolta Cordero pone al centro delle sue riflessioni il Caimano, per un articolo che è un pò un aggiornamento sullo stato dell’arte di quello che lo stesso professore aveva ipotizzato anni prima.
Nel dialetto subalpino circolava una metafora romanesque: “l’hanno cambiato a balia”; forse lo dicono ancora d’uno che improvvisamente risulti diverso (i dialetti e relativa sapienza vanno estinguendosi); l’ubriacone diventa asceta, il codardo compie gesta eroiche et similia. Stanno nel fisiologico le metamorfosi lente operate da lunghi esercizi (Freud le chiama forme reattive, Reaktionsbildungen).
Qui è innaturalmente fulminea. Tale appariva la conversione del Caimano in homme d’Etat pensoso, equanime, altruista. Impossibile, natura non facit saltus. Nessuno cambia d’un colpo a 72 anni, tanto meno l’egomane insofferente delle regole (etica, legalità, grammatica, buon gusto), specie quando sia talmente ricco in soldi e voti da mettersele sotto i piedi.
Era molto chiaro dall’emendamento pro Rete4, in barba alla disciplina della concorrenza, ma i cultori del cosiddetto dialogo perdonano tutto o quasi. Nell’aria del solstizio, lunedì sera 16 giugno, Leviathan (nome biblico del coccodrillo archetipico) batte due colpi.
Partiamo dall’arcinoto retroscena.