USA
Obama, shame on you. Hillary all’attacco
Shame on you
a Barack Obama, decisamente, ha una certa forza.
Quello che i “democrats” non dicono… ve lo dice Nader
Hillary Clinton, ovvero: come si rosica made in US
Dio è morto. Marx pure. E Fidel… al momento manda i suoi saluti
Comunico ai miei compatrioti, che in questi giorni mi hanno fatto un grande onore eleggendomi a membro del Parlamento, che io non aspirerò né accetterò – ripeto – non aspirerò né accetterò la carica di presidente del Consiglio di Stato e di comandante in capo
Primarie USA: Nel nome del padre (di Bush)
Il bello delle primarie americane, o meglio statunitensi, è che sostanzialmente quando non ci sono voti in prossimità, ma si sta solo cercando di preparare la prossima votazione e quindi la campagna elettorale abbinata alla stessa, si vedono i volti più noti e maggiormente disparati andare ad appoggiare questa o quella fazione.
Supponiamo, ad esempio, che Robert De Niro domani si svegli e decida improvvisamente di pronunciare al pubblico la propria posizione politica e di affermare che cosa si prepara a votare sia alle primarie sia alle successive elezioni. Tutti i fan di “Rob” a quel punto saranno come stregati dalla sua posizione politica e inizieranno a pensare che forse De Niro non ha tutti i torti a votare l’una o l’altra fazione.
E’questo il bello della presidenziale “Made in USA”. Che la gente, la popolazione ci tiene. Vuole votare e per farlo è disposta a mettere il proprio faccione in primo piano. Ma con simpatia. Con la voglia di mostrare a tutti che si vota una determinata fazione o persona perchè lo si crede veramente, non perchè lo si è costretti a fare o perchè è così da una vita. E vi assicuro che in Italia, almeno ai miei occhi, ogni giorno che passa è sempre più così.
USA: La spintarella di Romney
Parlare di elezioni USA e non discutere di Democratici mi farà divenire impopolare tant’è che infatti tutti i lettori che si aspettano anche solo una parola su Obama e Clinton farebbero meglio non leggere oltre. Oggi si parla di Repubblicani, argomento che di sicuro mi farà divenire impopolare, ma che mi sembra giusto trattare visto il solito silenzio che viene buttato su questi candidati da parte dei media internazionali.
Per una volta non è così. Anche perchè sembra che la corsa verso l’elezione di novembre alla casa Bianca abbia preso una piega a senso unico. Direzione intrapresa grazie all’intervento di Mitt Romney, anche egli candidato alla presidenza.
Vediamo di fare un po d’ordine, un ripasso della situazione ci sta visto che non siamo abituati a parlare di loro. Se dalla parte democratica la lotta è voto a voto, dalla parte repubblicana la partita sembra già vinta, con John McCain ampiamente in vantaggio con oltre 800 delegati seguito da Mike Huckabee con 217.
Poor Hillary. Aspettando il Texas, l’Ohio e McCain al varco
Primarie USA: Volata finale
Ormai ci siamo. Se fossimo nel ciclismo potremmo dire ufficialmente che siamo appena passati sotto l’insegna dell’ultimo chilometro di una tappa di pianura. I velocisti sono nelle primissime posizioni pronti a partire, i gregari si sono messi in disparte tranne quei pochissimi “eletti” che tireranno il loro compagno di squadra fino a poche centinaia di metri dalla linea del traguardo.
Il traguardo è lì, poco lontano, e sembra proprio che i candidati destinati alla vittoria per i loro schieramenti saranno Barack Obama e John McCain. Cerchiamo di capire come le situazioni stanno andando da entrambe le parti.
Obama, Hillary, Hillary, Obama. M’ama non m’ama. Nel segno della profezia nera
Super Martedì, Super pareggio tra Obama e la Clinton
Super Martedì: la prima donna contro il primo afroamericano. Agli elettori l’ardua sentenza
Scommettiamo che… vince Obama?
Vista la pochezza del palinsesto televisivo RAI, scusate lo sfogo ma dopo essere rimasto a casa un sabato sera per alcuni problemi personali mi sono ritrovato a guardare I MIGLIORI ANNI e la carrellata di “mummie”, si potrebbe finalmente riportare in auge un vecchio programma che da tempo non c’è più SCOMMETTIAMO CHE…
E magari farne una bella puntata speciale dove si parli di politica e di SuperTuesday, ovvero il famoso super martedì che sta accompagnando i cittadini americani aventi voto, verso la scelta dei due candidati che concorreranno definitivamente verso la Casa Bianca.
Obama e Clinton da una parte, McCain e Romney dall’altra. Democratici contro Repubblicani. La novità (un candidato di colore e una donna) contro il classico (due candidati bianchi). Insomma in qualsiasi modo la si voglia guardare queste elezioni americane stanno raccogliendo interesse. E non solo sul territorio nazionale ma anche in campo internazionale.