Dopo più di due ore di colloquio (secondo i “bene” informati, piuttosto duro), si è concluso l’incontro tra il premier Enrico Letta e il suo vice Angelino Alfano, per alcune fasi allargato anche ai ministri Dario Franceschini e Maurizio Lupi. Un confronto sui temi più caldi del momento, che tuttavia non è stato chiarificatore nei confronti del nodo fondamentale, quello relativo al destino del leader del Pdl Silvio Berlusconi.
Popolo della Libertà
Condanna Berlusconi, scontro Pd – Pdl
Si inasprisce la tensione tra Pd e Pdl a margine della sentenza di conferma della condanna a Silvio Berlusconi sul processo Mediaset. Sabato mattina il coordinatore del Pdl, Sandro Bondi, paventava il rischio di una guerra civile “dagli esiti imprevedibili per tutti”. Il presidente della Repubblica con una nota invita a non rilasciare dichiarazioni irresponsabili, mentre Enrico Letta chiede che “si tenga fuori il Quirinale» dalle tensioni politiche e «si smetta di tirarlo in ballo in modo improprio e ricattatorio”.
Sentenza Mediaset, Berlusconi condannato: le reazioni del giorno dopo
La conferma della condanna inflitta a Silvio Berlusconi (con parziale revisione dell’aspetto legato all’interdizione dai pubblici uffici) ha generato la prevedibile coda di polemiche e di prese di posizione. Nell’attesa di comprendere se – e quali saranno – i risvolti sulla stabilità dell’esecutivo Letta, i giornali arricchiscono i propri articoli con decine di dichiarazioni al veleno.
Aumento Iva: Berlusconi vuole lo stop
Silvio Berlusconi è tornato a parlare di Imu e Iva, due suoi “tradizionali” cavalli di battaglia politica. A margine delle recenti dichiarazioni del governatore di Bankitalia Ignazio Visco, il leader del Pdl ha invitato ad accelerare le riforme in materia fiscale, rivedere il ruolo di Equitalia, defiscalizzare il lavoro: priorità assolute, secondo il Cavaliere, visto e considerato che “con la legge elettorale la gente non mangia”.
Accordo Pd – Pdl per Palazzo Chigi e Quirinale?
Nelle ultime ore si sta facendo meno improbabile (ma non facilmente realizzabile) un accordo tra Pd e Pdl per poter trovare un uomo giusto al Quirinale. Intervenuto ad una trasmissione Rai, il segretario del Popolo delle Libertà Angelino Alfano ha infatti affermato che – se si vuole fornire all’Italia un senso dell’unità – “la presidenza della Repubblica deve andare a un uomo del centrodestra. Non abbiamo malattie e crediamo che, dopo tre presidenti di sinistra, i moderati meritino un rappresentante al Quirinale”.
Berlusconi a processo: i suoi parlamentari lo difendono
Erano in 150 i parlamentari accorsi dinanzi al Palazzo di Giustizia di Milano per “difendere” Silvio Berlusconi mentre era all’ospedale San Raffaele alle prese con una nuova visita fiscale che i magistrati del caso Ruby hanno richiesto per accertare le reali condizioni di salute e la veridicità del presunto legittimo impedimento. Una vicenda che – secondo i parlamentari – manifesterebbe un vero e proprio accanimento nei confronti dell’ex premier.
Berlusconi pronto a tornare in campo
Silvio Berlusconi si dice pronto a tornare in campo anche se, probabilmente, la sua definitiva uscita non è mai avvenuta. Al terine di una giornata particolarmente convulsa, collimata con un vertice a Palazzo Grazioli del gotha del Pdl, alle 22 l’ex presidente del Consiglio ha emesso una dichiarazione pubblica nella quale afferma di essere “assediato dalle richieste dei miei perchè annunci al più presto la mia ridiscesa in campo alla guida del Pdl”. Un nuovo giro di giostra?
Berlusconi è il miglior candidato del Pdl?
Silvio Berlusconi è ancora (o lo è mai stato, a seconda di come la pensiate) il miglior candidato del Pdl? Secondo Sandro Bondi, senatore del Popolo delle Libertà, la risposta non può che essere positiva. L’ex premier è in assoluto il miglior candidato possibile – ha dichiarato Bondi, che poi precisa come il problema di fondo non sia affatto la realizzazione di un nuovo partito, quanto il ripensamento dell’intero centro destra italiano, il suo rapporto con l’esecutivo guidato da Mario Monti, la cui esperienza è definita come “non positiva” dal senatore.
Berlusconi sponsorizza Renzi
Silvio Berlusconi sponsorizza Matteo Renzi, appena sbarcato in ballottaggio per la poltrona di nuovo leader della coalizione di centro sinistra insieme all’attuale segretario del Pd, Pier Luigi Bersani. Durante un intervento alla trasmissione televisiva “La Telefonata”, di Belpietro, l’ex premier afferma come “gli italiani sono lontani dalla politica. Il 70% degli italiani è disgustato dalla politica e dai partiti (…) Serve cambiare tutto, aprire gli occhi, credo che sia giusto che chi ha avuto l’onore di guidare il governo per dieci anni rifletta su cosa fare per compiere quella rivoluzione liberale che non si e’ realizzata ma non per colpa mia. Stiamo valutando con grande senso di responsabilita’ la situazione”.
Bossi: “Berlusconi è una mezza calzetta”
“Berlusconi è una mezza cartuccia, ha sempre paura”, così il leader del carroccio Umberto Bossi ha definito l’ex premier Silvio Berlusconi. Nell’appuntamento tenutosi a Milano la scorsa settimana, Bossi era stato perentorio. La richiesta fatta da Bossi era chiara, Berlusconi deve far cadere il governo Monti, altrimenti lui faceva cadere Formigoni alla regione. Bossi ha ricordato questa sua minaccia anche oggi “Tutto il paese vuole strozzare Monti…o cade il premier o cade Formigoni”.
Umberto Bossi è poi tornato a parlare di come Berlusconi abbia lasciato il governo “Berlusconi non è stato abbastanza furbo da chiedere una buona uscita quando ha lasciato il governo”. In risposta a Bossi, Berluscni dichiarato che con la Lega non ci sono problemi “Problemi per l’alleanza con la Lega? Io sono sereni”. Berlusconi ha inoltre dichiarato che il PDL è responsabile “Noi siamo responsabili, non possiamo tirarci indietro”.
Bossi: “Faremo la moneta padana. Berlusconi? Comunista”
La consolidata alleanza tra Bossi e Berlusconi sembra ormai giunta ad un punto di rottura insanabile. La Lega fin dal giorno delle dimissioni di Silvio Berlusconi da presidente del consiglio, si è mostrato ostile nei confronti del Governo Monti e soprattutto a mostrato la sua ostilità nei confronti di Berlusconi e del PDL. Tali ostilità hanno portato Umberto Bossi nella giornata di ieri, a fare alcune dichiarazioni forti sulle varie manovre presentate da Monti e su Berlusconi stesso.
Umberto Bossi ha dichiarato che lo stesso Berlusconi è “un comunista che sta con il Governo”. Nei giorni scorsi era previsto un incontro tra Berlusconi e Bossi, incontro che è stato rinviato a dire del leader del carroccio, in quanto attualmente “non ci sono i tempi per farlo, sono tempi per aspettare”. A Bossi è stato chiesto anche cosa ne pensi riguardo la possibilità di vedere Tremonti nella Lega Nord. Bossi ha risposto che “ Dipenderà da noi. Io ritengo che sia un uomo valido, oltre che mio amico”. Bossi ha rivelato anche che attualmente Tremonti “è in carrozzella, perché si è rotto una gamba”.
Alfano ultimatum: “Chi non crede nel PDL si faccia da parte!”
E’ un vero e proprio ultimatum quello che arriva dalla voce del segretario del PDL Angelino Alfano, ultimatum rivolto a tutti quelli che non credono nel PDL. L’ultimatum è stato lanciato in occasione della manifestazione del PDL che si è tenuta in questi giorni vicino al Colosseo a Roma, l’annuale manifestazione Atreju. Alfano ha dichiarato che è il momento di lasciarsi alle spalle le liti interne e di pensare al “nuovo inizio”.
Il PDL secondo Alfano dovrà essere “il partito dei militanti”, con “la fede e la voglia di combattere”. E chi “non ci crede” deve farsi da parte e mettersi “a bordo campo” per far “giocare chi ha voglia di vincere la partita”. Ed è per questo che Angelino dice stop a tutti i comportamenti “nichilisti” e che la con la gara di “chi da la martellata più forte”. Secondo Alfano andrebbe “abrogato il fine settimana” per i politici e per gli eletti nei partiti.
I deputati PDL piangono miseria. “Italiani, meno pagati d’Europa”
Qualcuno, prima o poi, la difficile seppur sofferta dichiarazione, la doveva fare e noi, diciamoci la verità, ce l’aspettavamo. Francesco Colucci, PDL, ha portato in parlamento un nuovo testo che riporta dati “allarmanti” per i poveri parlamentari nostrani. E’ si, quelli italiani, sono i meno pagati. Secondo i conti di Colucci, un deputato italiano, costa circa 20.486 euro (al mese ovviamente), contro i 23.066 di quello Francese, i 27.346 tedeschi, oppure se vogliamo salire ancora più in alto, c’è il deputato europeo che prende circa 34.750euro, sempre al mese.
Stando a guardare questo cifre, c’è da mettersi le mani nei capelli per l’assurdità di tale proposta. I deputati italiani, ricevono “cash”, in contati, lo stipendio da dare ai loro collaboratori e poi ne possono usufruire come vogliono, questo vuol dire, che il collaboratore di un deputato, può essere pagato liberamente in nero e secondo i criteri stabili dal deputato stesso. Quindi, oltre che al lauto stipendio mensile che questo uomini di fatica si portano a casa ogni 30 giorni, va aggiunto tutto quello in più che hanno.
La Camera ha deciso: arrestato Papa. Sei d’accordo?
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