Utopia. Ovvero: Veltroni, l’Italia vorrebbe a volte poterti credere

Utopia
Walter Veltroni. Vorremmo, a volte, sia ben chiaro, potergli credere. Vorremmo che le utopie di cui parla si avverassero.
Ora la novità, che tutto è tranne che una novità, Serve un

grande, nuovo patto sociale

Un qualcosa, un progetto, un’innovazione strutturale, un cambiamento, per far crescere quest’Italia fristrata e maltrattata. Finalmente, economicamente e socialmente.

Dal Sud al Grande Nord, Uolter si è spostato a Brescia.

Che la mafia non voti. Per il Pd

vibovalentia
Yes, we can. Stavolta con una certa enfasi. E spezzando una lancia a favore del Uolter. Sarà retorica. Ma è una retorica questa volta diversa. Cita e parla di cose che normalmente non rientrano – non così – nella campagna elettorale.
Silvio parla di voto utile. E, per carità, anche Veltroni gli fa eco. Arrivati a questo punto, e causa Porcellum, non hanno scelta, in fondo. Ma oggi, da Vibo Valentia, è arrivato anche un altro messaggio. Qualcosa che è andato al di là del voto utile, degli indecisi, degli scontenti, degli scoramenti, dei distacchi.
In Calabria – e non è l’unico luogo, certo – il voto è anche, e soprattutto, altro.

Andiamo tutti a quel paese

manifesto pd quel paese
Questa campagna elettorale fa abbastanza schifo. Per essere fini, e dirla con un giro di parole. L’unica cosa buona, ma veramente buona, e tanto divertente, è costituita dalla creatività di un elettorato che sono nell’ironia può, forse, trovare salvezza. I manifesti? Possono essere assai più comunicativi. Belli. Belli e bravi.

Quando parliamo di competitività e di futuro del sistema paese bisogna assolutamente trovare la strada per alcune fondamentali scelte condivise

E’ il richiamo che il Capo dello Stato Giorgio Napolitano ha fatto oggi. Con malizia, uno ci potrebbe vedere il messaggio di un altro fantastico manifesto ritoccato: sotto Veltroni, sorridente, la frase

Non cambierete Governo…. Faremo l’inciucio

Senato, l’ammissione di Berlusconi. Solo il Porcellum sa

senato
Eppur si muove. Si staglia in pieno centro, a Roma. Pacifico, austero, discreto. A un passo da piazza Navona, a due dal Pantheon. Il cruccio del Cavaliere è qui. A tre passi dal suo Palazzo Grazioli.
Per la verità,

e pur si muove

La prima volta di Silviuccio non fa molto scalpore. Fa parte della gestione politica.

Per la prima volta, oggi, Silvio Berlusconi fa un’ammissione. E’ divertente. Dice che non è poi così remota o impossibile la sconfitta – o il non trionfo, decidete un po’ voi – a Palazzo Madama per il Popolo della Libertà.

Berlusconi vs Veltroni, ovvero tv contro web

rockyandivan.jpg
Il Cavaliere sembra avere dissotterrato l’ascia di guerra per ricominciare a combattere da par suo contro il nemico che avanza (forse). E da par suo nel caso di Berlusconi vuole dire la Rai in mano ai comunisti, par condicio liberticida, Stalin, un pò di insider trading – ipotesi circolante in alcune procure italiane sull’affaire Alitalia e la boutade sulla cordata italiana – l’orrore e gli sfottò riservati a Di Pietro in quanto ex magistrato e quant’altro; insomma, tutto il repertorio dei bei tempi andati.
Tralasciando i commenti sulla strategia mediatica del cavaliere, ed aldilà della banale ma insindacabile considerazione sui tempi che passano per tutti – cavalieri compresi – non è comunque possibile trascurare il fatto che Berlusconi, sempre con i medesimi argomenti, sia candidato per la quinta volta consecutiva alla guida del paese: fatto unico in europa e nel mondo cosiddetto democratico. Così come non è possibile nascondere che il suo principale competitor se proprio nuovo di pacca non è, avrebbe potuto essere suo figlio, o quasi.
Il vecchio ed il nuovo. O forse il troppo vecchio e il non troppo nuovo.

Pensioni, sondaggi, duelli tv. Berlusconi-Veltroni, guerra aperta

porta a porta
E’ scontro. A questo punto, a dirla tutta, è scontro un po’ su tutto. E’ cominciata una settimana fa la lotta sulle pensioni, tema caldo e difficile, nonché naturalmente sentito da presenti e futuri. E’ stato condito con l’esplosione del problema del duello tv e della par condicio. Mai è terminato o si è placato quello sui sondaggi,. così cari al Silvio nazionale.
Scontro sulle pensioni, sui benedetti programmi, soprattutto TV, la madre di tutte le polemiche, perchè no. Silvio Berlusconi e Walter Veltroni sono sul piede di guerra. L’uno dice all’altro di essere inaffidabile. L’altro dice all’uno di contare balle.
E quella che tanto sembrerebbe una provocazione. Walter che dà forfait a una puntata di Porta a Porta e la Rai costretta, per la par condicio, sempre lei, ad annullare anche l’invito all’uomo di Arcore.

E Veltroni disse: più pensioni per tutti, mangiando cous cous

cous cous
Più pensioni per tutti. Finita la pausa pasquale, i candidati e le forze politiche saranno, a questo punto, pronte a sparare i loro colpi migliori?
Comincia a provarci Walter Veltroni. Partendo da un tema assai delicato, caro e di certo appeal. Il Partito democratico vuole proporre un intervento immediato su questo fronte. Veltroni, in conferenza stampa, è chiaro:

L’intervento riguarda i pensionati di oltre 65 anni e determina, a partire dal 1 luglio 2008, un incremento medio di quasi 400 euro l’anno per le pensioni fino a 25 mila euro l’anno (fino a circa 2 mila euro al mese) e un incremento fra i 250 e i 100 euro l’anno per le pensioni di importo compreso tra 25 mila e 55 mila euro l’anno

Yes, we can. Si può fare, si può fare. Attraverso, dice Veltroni, un’azione sulla leva fiscale.

Berlusconi – Velroni: questo duello tv s’ha da fare. O no?

berlusconi veltroni
L’Agcom ha bacchettato, e gli effetti sono pesanti. Anche, in qualche modo, paradossali.
Eppure, a questo punto, la curiosità è tanta. Il duello mediatico tra i due principali candidati premier, con buona pace degli altri, tra Silvio Berlusconi e Walter Veltroni fa parlare e dibattere ancora prima di cominciare. Anzi, nonostante sull’evento si stagli un enorme punto interrogativo.

Si sta creando una situazione ridicola e paradossale. Berlusconi finge disponibilità ad un confronto televisivo con Veltroni per poi dare mandato ai suoi collaboratori di affermare che il confronto è impossibile

Questa l’accusa odierna di Ermete Realacci, responsabile Comunicazione del Pd.

Paisani. E paisane. Il voto non è inutile. Da Napolitano critiche “velate” a Berlusconi

Napolitano
Paisani… e Paisane… . Il vostro Presidente vi parla dal Cile, dove è in visita, e da dove si è beccato anche le critiche e le polemiche di più fonti della politica italiana, che consideravano – ma non poteva posticipare di un giorno e partecipare com’è d’uopo, il 16 marzo scorso, alle commemorazioni per il 30simo anniversario del sequestro Moro e il ricordo dei 5 uomini morti quel lontano dì? Comunque, lui è laggiù. E parla.
Paisani… e Paisane… Cile, Italia, insomma. Riflessioni sul voto.

E’ chiaro che il voto non è mai inutile

Ogni riferimento è puramente casuale. Riferimenti ad accadimenti, persone e luoghi sono puramente inventati.

Parla Giorgio Napolitano, riferendosi alla campagna elettorale in corso. E’ sulla via del ritorno, il Presidente. Nono, non sta stroncando e censurando e analizzando un po’ schifato il tormentone berlusconiano al voto utile. Quella faccenda di scegliere il Pdl o – se proprio. Ma se proprio. Ma i medici lo sconsigliano – il Pd.

Inciucio. Ovvero, la matematica non è un’opinione

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Il termine inciucio, applicato alla politica italiana, ha radici lontane. Fu l’ex Direttore de l’Unità Mino Fuccillo ad usarla la prima volta nel 1995 durante un’intervista a Massimo D’Alema per il quotidiano La Repubblica. In quell’occasione il giornalista romano coniò la parola per definire in maniera impietosa ciò che altri avevano definito più letterariamente “il patto della crostata”. La crostata era quella preparata dalla signora Letta, inappuntabile padrona di casa in una cena tra il Cavaliere e lo stesso D’Alema, su cui si ipotizzò una sorta di patto di non belligeranza tra i due partiti.
Secondo alcuni, fu l’inizio della fine della neonata Seconda Repubblica, scomparsa prematuramente dopo soli due anni di vita. Ma si sa, il tubo catodico appiattisce la realtà, ed oggi la parola non provoca più alcun sussulto, benchè, carte alla mano, sia più che prevedibile ipotizzarne un ritorno alla ribalta. La continua e naturale trasformazione del linguaggio ha poi portato alla definitiva mutazione dell’inciucio in “Governo delle larghe intese”.
Tratteniamoci e andiamo per gradi.

Di numeri, sondaggi e altre amenità

numeri
Sempre più imbarazzati, signori. Ci vorrebbe un blog a parte. Per seguire questa altalena imbarazzante di numeri che, in verità, non fanno altro che confondere. Pensare che dovrebbero aiutare a capire. Supportare nella comprensione. Rischiarare le idee. Dare un polso minimamente scientifico della situazione.
Premesso ciò – un imbarazzo, si immagina, diffuso – notizia odierna, analoga però a altalenanti dati dei giorni precedenti, è che nelle ultime settimane il rapporto tra i due maggiori partiti – Partito Democratico e Popolo della Libertà – con gli altri movimenti politici si è ridotto. Come dire: l’appello di Berlusconi a votare solo Pdl o – se proprio lo si ritenga necessario, ma naturalmente sconsiglia fortemente per la salute – al massimo Pd è stato assolutamente disatteso. Che sia una reazione orticaria da parte della popolazione italiana?
Fatto sta che, con buona pace di Silvio – ma anche, in silenzio, di Walter – Pd e Pdl stanno risentendo di un certo calo. A fronte di una crescita – significativa in termini esistenziali – degli altri, gli alleati (o dichiarati tali) e i partiti esterni ai due grandi blocchi.

[Candidati Politiche 2008]: Valter “Walter” Veltroni

Apre ufficialmente da oggi la sezione “Approfondimenti” di PoliticaLive. All’interno di questa sezione troverete una serie di articoli di approfondimento, con lo scopo di avvicinarci maggiormente a quel mondo chiamato politica. Per riconoscere gli approfondimenti basterà semplicemente guardare il titolo; l’argomento di approfondimento sarà contenuto tra le parentesi quadre e l’argomento posto dopo i 2 punti.

Da oggi troverete, nella sezione approfondimenti appunto, delle schede di approfondimento sui candidati alle prossime elezioni politiche. Ogni 2 giorni verrà pubblicata una nuova scheda che vi permetterà di conoscere al meglio i candidati, permettendovi di fare “la scelta giusta” il giorno delle elezioni. Al termine della scheda troverete il calendario di pubblicazione delle schede dei candidati. Naturalmente sono ben voluti tutti i vostri commenti per rendere voi stessi più ricca la scheda di ogni candidato.

Non mi resta che augurarvi buona lettura e naturalmente buon commento!

Francia o Spagna, purchè se magna

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Sotto agli italiani! Dopo le politiche spagnole e le municipali francesi l’attenzione dell’Europa si sposta sull’Italia dove tra un mese o giù di lì, saremo chiamati ad esprimerci sul Governo che verrà. E già la politica italiana prova a specchiarsi nei due protagonisti della tornata elettorale a cavallo dei Pirenei. Zapatero sì, Sarkozy no. Sembrerebbe.
E nonostante la vittoria socialista spagnola non abbia assunto i connotati di un trionfo, nè tantomeno la sconfitta di Sarkozy pare in grado di pregiudicare seriamente il suo mandato all’Eliseo, e nonostante la politica italiana sia un’altra cosa, i risultati delle elezioni degli altri hanno fatto pensare al gioco dei paragoni.
Ora sappiamo tutti che l’esercizio è pura accademia, peraltro inutile, ma nel mese di impazzimento che precede il voto può succedere di tutto, ed è successo anche questo. In Spagna Zapatero ha rivinto, superando l’ondata di pessimismo che gravitava intorno al suo partito. Si era pensato, in maniera assai affrettata, che il partito socialista spagnolo fosse rimasto chiuso nell’isolamento provocato dalla sovraesposizione mediatica – più provocata che volontaria a dire il vero – di questi primi 4 anni. E’ andata diversamente, con la scomparsa o quasi dei partiti minori e la crescita di un solido bipartitismo.
Anche su questo argomento, dalle nostre parti siamo in leggera controtendenza.

Più salute per tutti. Che il Senato crucci anche Silvio Berlusconi?

Munch
Il Senato, cruccio della modernità. Ne hanno tutti una paura infinita. E a ragione, senza stupore. Prodi non aveva una maggioranza netta. Aveva fatto scorte inimmaginabili di medicinali di ogni sorta, per assicurare più salute per tutti. E longevità. E ora. Aprile 2008 potrebbe rivelare strane sorprese. Inattesi risvolti.
Si vocifera, ma a bassa voce e con discrezione estrema, che Berlusconi potrebbe trovarsi ad affrontare non già la stessa impossibilità gestionale del suo preddecessore, ma quasi. E il punto è sempre lo stesso. Si chiama Porcellum. La fantastica legge elettorale che l’Italia si ritrova – consapevolmente.
La legge elettorale, questo capolavoro legislativo, attribuisce premi di maggioranza su base regionale. E, a peggiorare la percezione della situazione, ci si mette ora anche la faccenda sondaggi. Con buona pace di Silvio, cui tanto piacciono.