Marrazzo, dimissioni dopo lo scandalo del video

marrazzo dimissioniMarrazzo, le dimissioni. Piero Marrazzo si dimette, o meglio si autosospende dalla sua carica, quella di presidente della Regione Lazio, dopo che ieri è scoppiato lo scandalo su un ricatto di cui sarebbe – lo ha ammesso davanti ai giudici – stato protagonista: un ricatto per un video che ritraeva l’incontro di Marrazzo con un transessuale. Ricatto per il quale l’ormai ex presidente della Regione Lazio avrebbe pagato: le minacce dei carabinieri, dice, lo avevano portato a staccare e consegnare immediatamente ai militari che lo ricattavano tre assegni in bianco per un importo di circa 20 mila euro. Senza poi denunciare nulla.

Mi autosospendo, questa vicenda è frutto di una mia debolezza della vita privata

Un ricatto a luci rosse per un video. E il tesserino, la cocaina, gli assegni.

Calzini turchesi per tutti

calzini turchesi mesiano franceschiniSolidarietà is… calzini tuchesi.

Il segretario del Pd (tale almeno in attesa delle primarie del 25 ottobre), Dario Franceschini, indossa calzini turchesi. Proprio come il giudice Raimondo Mesiano. Un indumento dall’estetica magari “opinabile”, ma di cui non sarebbe certo il caso di stare a parlarne.

Raimondo Mesiano, lo si ricorderà, è il protagonista di questo video, in cui viene “pedinato” e “commentato”: un contestato servizio di Mattino 5 dopo la sentenza sul Lodo Mondadori che condanna la Fininvest al risarcimento di 750 milioni di euro nei confronti della Cir di De Benedetti.

Sono a Chieti con un paio di calze azzurro-turchese. Mettetevele tutti. Come il giudice Mesiano, colpevole solo di fare il giudice

dice Franceschini in un twit su Twitter.

Nel frattempo, però, il caso Boffo è già stato dimenticato. E ci si chiede anche, pur nella comprensibile solidarietà manifestata, come indossare calzini turchesi possa essere una risposta per il Paese a crisi e disoccupazione, ad esempio.

Piddì (de rosso c’è solo er vino)

La politica, si sa, va a braccetto, nella reazione “popolare”, con la satira. Qui in Italia la satira è, a volte, l’ultimo baluardo di informazione. E l’ultimo baluardo di reazione di comuni mortali. Ed ecco satira dedicata al prossimo congresso del Partito Democratico. Targata Francesco De Carlo e i Komic Blues, autori di Sinceritù e Certe notti a Villa Certosa. Da ridere (per alcuni con tanta, consapevole amarezza). Della serie? L’Italia sarà piena di gente di sinistra, “sempre i soliti vecchi comunisti”, ma per alcuni, di rosso qui è rimasto solo il vino.

Vi aiuterà il testo, dopo il salto.

Pd, confronto a tre. Quale il miglior discorso? Ecco le parole di Franceschini, Bersani e Marino

primarie pd bersani franceschini marino

Pd, si parte. Per andare dove? Convention del Pd a Roma: l’evento ha avuto una grossa eco. Grazie ai posti vuoti. [ottone erminio]. Battute (opportune) a parte, a Roma parte davvero l’assise dei democratici, alla ricerca di un nuovo segretario. Ci aggiungessero anche la Ricerca del Tempo Perduto, con onestà intellettuale, non sarebbe male.

La location è l’hotel Marriot di Roma. Il lead del Giornale è ironico (e lo si legge con amarezza):

Prima il must patriottico dell’inno di Mameli, coi tre candidati impalati a fare karaoke sul «siam pronti alla morte». Poi, nella cornice mestamente aeroportuale dell’hotel Marriott dove si celebra la convention Pd, si chiama alla solidarietà per le vittime di Berlusconi: applausone a Giorgio Napolitano e al suo «faticoso impegno a difesa della Costituzione», e chi glielo renda faticoso è facile da capire; applausone a Rosy Bindi che «con sette parole ha dato all’Italia il senso della dignità che il Pd garantisce alle donne», lui sì

Perché non intorno al camino del loft? Lo si sarebbe forse apprezzato di più. La chiamano la Convenzione nazionale del Pd, e chiuderà ufficialmente la prima fase del percorso congressuale per la scelta del prossimo segreterio. La sfida è tra i tre moschettieri. La foto sopra è presa dal sito del Partito democratico, e il file, sul sito, si chiama proprio così: I tre moschettieri. Realtà o umorismo?

Il deputato Gaglione del PD, record-man con 90,68 % di assenze

gaglioneQuesta è una notizia tra l’amaro e l’ironico, certamente gustosa, che gira su Facebook. “Il deputato Antonio Guaglione del PD. IL record-man con 90,68 % di assenze. E il contribuente paga”. Sostanzialmente, costui si è presentato al lavoro poco più del 9% del tempo totale. Il deputato in questione, però, difende le sue ragioni:

Sono deluso. Stare in Parlamento è un lavoro frustrante, una perdita di tempo e una violenza contro la persona

FONTE: http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/lecce/notizie/politica/2009/5-ottobre-2009/pugliese-deputato-piu-assente-pdstare-parlamento-frustrante-1601841927224.shtml

FONTE DATI: http://parlamento.openpolis.it/parlamentare/274749

E qualcuno scrive tra i commenti: allora vattene a casa e lascia il posto a chi è meno frustrtato (sic!) e più motivato di te. e magari rinuncia anche allo stipendio o quel “dettaglio” non è una perdita di tempo!?!?

PD Lazio, il tricolore al contrario

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Una figuraccia? Guardate questo poster. Da venerdì scorso c’è un poster come questo in molti angoli della città di Roma. Il Pd Lazio comunica così il suo cordoglio per la morte dei militari italiani a Kabul. Cordoglio, ed errore. Ciao ragazzi, scritta semplice su fondo nero. Poi il logo del Pd Lazio. E a sinistra, in alto, un tricolore. Piazzato, però, nell’ordine sbagliato. Se può consolare, l’ordine sarebbe giusto in Ungheria. Verde, bianco, rosso? No: rosso, bianco e verde.

Pd, un sms per le primarie

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Il PD si finanzia via sms. A partire da oggi e fino al prossimo 23 ottobre, gli utenti di 3 potranno scegliere di supportare il Partito Democratico via messaggini di testo. Inviando dal proprio telefono 3 un sms al numero 48328. E’ possibile supportare la campagna del candidato prescelto per le primarie con 1, 2 o 5 euro. La somma verrà poi versata interamente, Iva esclusa, al candidato prescelto.

Su Pianeta3, il portale mobile di 3 Italia, sarà possibile avere informazioni e supportare anche da quel canale la campagna elettorale in questione. Per ogni contributo versato, si riceverà un messaggino gratuito, con la conferma che l’operazione è andata a buon fine. 3 metterà a disposizione la sua piattaforma per tutte le competizioni politiche riguardanti partiti o gruppi rappresentati nel Parlamento Italiano.
Via|La Stampa

Pd, lettera a Repubblica

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Rita Borsellino, Gianrico Carofiglio, Sergio Cofferati, David Sassoli, Debora Serracchiani e Luigi Zanda hanno scritto una lettera a Repubblica. Fanno un appello a tutti, chiedendo uno scatto d’orgoglio di tutti gli italiani. Per che cosa? Per reagire di fronte ai gravi comportamenti e alle menzogne di Silvio Berlusconi.

E invitano il Pd, il loro partito a “rilanciare nel paese una profonda riflessione sui danni che sta provocando il presidente del Consiglio“.

Certo, dovrebbero invitare il Pd a rilanciare una riflessione prima su molte altre cose.

Pd, Grillo si candida alle primarie. Ma può?

grillo

Beppe Grillo dà l’annuncio sul suo blog:

Il 25 ottobre ci saranno le primarie del PDmenoelle. Voterà ogni potenziale elettore. Chi otterrà più voti potrà diventare il successore di gente del calibro di Franceschini, Fassino e Veltroni. Io mi candiderò. Dalla morte di Enrico Berlinguer nella sinistra c’è il Vuoto. Un Vuoto di idee, di proposte, di coraggio, di uomini

Un vuoto che l’ormai ex comico andrebbe a colmare? Ma è immediata la considerazione sull’impossibilità della mossa annunciata (e certo Grillo lo sapeva). Non può candidarsi, come anche Repubblica si affratte a dimostrare. Riassume bene uno degli ultimi commenti sul blog di Grillo. Eccolo:

Ci avrei scommesso. Grillo non può candidarsi, a detta dei Pdmenoellini, perchè non ha la tessera del partito. Beppe, ma se volevi veramente candidarti, oltre alle 2.000 firme non potevi iscriverti e poi fare la dichiarazione ? Vuoi vedere che hai fatto tutto sto bailamme solo per dimostrare che le primarie in Italia sono delle cagate pazzesche (come diceva Fantozzi)? In ogni caso grande mossa !

Grande mossa? Per sopperire, comunque, Beppe è corso ad iscriversi al Pd. In Sardegna.

Pd: Rutelli sta con Franceschini, mentre Marino si candida

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Francesco Rutelli, ex sindaco di Roma – tra le tante – dice che ci sta. Sta con Dario Franceschini, e ne appoggia la candidatura alla segreteria del Partito Democratico. Ma. C’è un ma, costituito da decise condizioni poste da Rutelli a Franceschini in occasione del suo appoggio esplicitato in chiusura della due giorni dei Liberi Democratici (chi?).

Se stiamo insieme ci sarà un perché... E anche un ma, si potrebbe aggiungere. Ecco il suo aut- aut

Il suo programma deve essere compatibile con i nostri obiettivi e la responsabilità del partito sia a livello centrale che territoriale deve essere improntata sulla condivisione leale e trasparente

Altrimenti, dice, resteremo sì democratici, ma più liberi.

Il PD e il caso Serracchiani

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Debora Serracchiani, la nuova promessa del PD che nel Nord-Est ha preso più preferenze di Berlusconi, è sotto attacco. A dirgliene quattro non sono i soliti ceffi della maggioranza, ma l’establishment del suo stesso partito, al quale probabilmente non va già che un volto nuovo si stia facendo strada fra le cariatidi. La colpa di Debora? Aver detto, in un’intervista a Curzio Maltese pubblicata ieri da Repubblica, che lei sta con Franceschini perché è il più simpatico. Una semplice battutina nel complesso di un’intervista interessante, non scevra di risposte ben più profonde e ragionate.

Veltroni, a volte ritornano

veltroni

Gira voce – lo hanno anche già scritto molti giornali nella loro edizione cartacea di oggi, mentre il mondo piange Mickael Jackson più o meno sonoramente e sinceramente – che Walter Veltroni possa essere candidato alla presidenza del Lazio. A volte ritornano – scrivono anche, perchè è una frase che viene automatica.

Una notizia

troppo ghiotta per essere vera. Finalmente, dopo le chiacchere a vuoto sui debiti fasulli della regione si potrebbe parlare di quelli veri del comune… Magari ci rimette l’Udc che sognava la presidenza ma non sarà una poltrona mancata a farli desistere dalla lotta

Riassume con la consueta ironia Francesco Storace, segretario nazionale e capogruppo in Campidoglio de La Destra. Come commenteranno i seguaci e non? Cosa accadrà al Pd dopo la discesa in campo di Franceschini e la sfida con Bersani?

Pd, tra “scosse” e brigate rosse

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Scosse… La spaccatura interna al Pd prende corpo. Una spaccatura che risponde implicitamente a Massimo D’Alema. E si schiera con il segretario – suo successore – Dario Franceschini e con l’appoggio anche della neo-stella Debora Serracchiani, nelle esternazioni dell’ex: Walter Veltroni. L’appello all’opposizione di D’Alema ha trovato la sua risposta nell’appoggio di Veltroni a Franceschini. Endorsement al segretario Pd e sfida aperta a Pier Luigi Bersani, sponsorizzato da D’Alema. E la partita è certo da giocare.

Neel frattempo, le parole dell’ex premier hanno avuto anche un altro effetto, certo meno prevedibile. Perchè D’Alema non ha parlato solo delle condizioni e del futuro del suo partito, ma anche e soprattutto delle condizioni dell’attuale maggioranza, soprattutto in seguito alle Europee. (E le amministrative? no…) Il leades Ds ha parlato di “scosse”. E non tutti l’hanno presa bene. Vedi Maroni…

D’Alema alla riscossa

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Opposizione, ovvero: come si cambia. Non sarà Dario Franceschini il leader del Partito Democratico dopo il congresso d’autunno. Non lo si dice espressamente. Non si dice neppure espessamente che Massimo D’Alema è uscito allo scoperto, e sta rimettendo in piedi questo che, attualmente, è un non-partito.

D’Alema chiama a raccolta l’opposizione. Lo ha fatto oggi a In 1/2ora, la trasmissione di Lucia Annunziata su Rai Tre.