Cos’è il caso Mills?

Foto La Presse

Cos’è il caso Mills? In che maniera è coinvolto Silvio Berlusconi? Sono solo due delle possibili domande sulla vicenda che coinvolge il premier e l’avvocato inglese. Andiamo con ordine.

Siamo nel 1999 e David Mills è un consulente per la finanza estera inglese della Fininvest, una holding finanziaria fondata dal 1978 da Silvio Berlusconi. Il rapporto di collaborazione con la società del presidente del Consiglio diventa un caso giudiziario quando lo stesso Mills scrive una lettera al suo commercialista, Bob Drennan, dicendo che Berlusconi aveva versato 600.000 dollari in nero sul suo conto in Svizzera tramite Carlo Bernasconi. Versamento che sarebbe stato effettuato per ripagarlo della sua “aggiustata” testimonianza resa al tribunale di Milano nell’ambito del processo per corruzione alla Guardia di Finanza e nel processo dei fondi neri di All Iberian per salvare, cita testualmente Mills al suo commercialista, “Mr. B”, dove B. sta per Berlusconi: “Ho tenuto fuori Mr B. da un mare di guai“.

Il PDL: “par condicio” ,alternare i conduttori.L’ Antitrust blocca gli incroci giornali-tv.

Alessio Butti,del PDL, ha presentato in Commissione di vigilanza RAI un atto di indirizzo sul pluralismo che propone, fra l’ altro, di alternare, di settimana in settimana, conduttori di talk show “con diversa formazione culturale”, da far andare in onda in prima serata. Per Butti, l’ occupare sistematicamente le serate di martedì e giovedì ( quando vanno in onda, rispettivamente, “Ballarò” e “Annozero”,) ” E’ diventata una rendita a vantaggio di alcuni conduttori“, e per questo chiede che “La RAI valuti l’ opportunità di sperimentare l’ apertura di altri spazi informativi e\o di approfondimento affidati ad altri conduttori, da posizionare negli stessi giorni (martedì e giovedì), alla stessa ora (prima serata), sulle stesse reti e con le stesse risorse esistenti secondo una equilibrata alternanza settimanale”. La bozza presentata dal PDL, comunque, rimane per ora  a livello di proposta, senza valore cogente, come si legge proprio nel testo, dove è scritto: “La Rai valuti l’ opportunità di sperimentare” tale modalità.
Duro il commento di Michele Santoro, conduttore di Annozero, una delle trasmissioni “nel mirino” , che ha dichiarato: “Siamo al  Minculpop, ma con gerarchi che assomigliano alle caricature dei fascisti”. Nella sede RAI di via Teulada sono state recapitate oggi una busta con 4 proiettili e una lettera di minaccie per Santoro, Gomez, Travaglio e Barbacetto; sull’ episodio indaga la Digos.

Assai critico, per quel che riguarda le reazioni politiche, anche il leader dell’ IDV Antonio Di Pietro, che ha affermato: “Siamo alle purghe dei peggiori regimi.” e ha assicurato: “L’ Italia dei Valorì farà le barricate fuori e dentro le Camere.”
Anche per il vicepresidente della Commissione di vigilanza RAI Giorgio Merlo, del PD,La bozza del senatore Butti non è condivisibile, poichè, ha spiegato, l’ atto di indirizzo sul pluralismo non dovrebbe diventare “una clava per colpire qualcuno”.
Dall’ UDC, Enzo Carra e Roberto Rao, segretario e capogruppo in commissione di vigilanza RAI, hanno ricordato, in una nota congiunta, di aver già presentato “un lungo documento con tutti gli elementi di critica rispetto al testo di Butti”, ma, aggiungono, “Ci sono stati dei cambiamenti, ma largamente insufficienti”. Per Flavia Perina. di Futuro e Libertà, tale proposta andrebbe estesa anche al TG ! di Minzolini e a “Porta a Porta” di Bruno Vespa.
L’ Antitrust, invece, si è pronunciata sulla norma, presente nel decreto Milleproroghe, riguardante gli incroci proprietari fra stampa e tv, e, in una segnalazione inviata al premier Berlusconi e ai presidenti di Camera e Senato Fini e Schifani, ha definito “inopportuno” che sia il presidente del Consiglio, che è anche il proprietario del più grande impero televisivo italiano, ad avere il potere di prorogare o meno il divieto di incroci proprietari stampa-tv oltre il 31 marzo 2011.

Manifestazione violenze sulle donne: il 7 marzo si accende il Colosseo

Foto: Ap/LaPresse

Il “Manifesto programmatico contro la violenza sulle donne” accenderà le luci dei riflettori sul Colosseo, che verrà così illuminato alle ore 19 di lunedì 7 marzo.

L’evento è promosso dalla Regione Lazio e dal Campidoglio ed è stato presentato nella sede della giunta regionale dai due massimi esponenti di queste istituzioni: Renata Polverini e Gianni Alemanno.

Frana a Reggio Calabria, morte due persone

Foto: Ap/LaPresse

Una frana nella mattina ha colpito il Reggino portando la morte a 2 persone. Una delle due è stata travolta dalla frana mentre si trovava in macchina. Il tutto è accaduto nella zona di Villa San Giuseppe vicino Pettogallico. Sulla zona sta piovendo dalla notte scorsa. La vittima era un pensionato di 69 anni. Il maltempo, quindi, segna altre due vittime. come ben sappiamo attualmente tutta la nostra penisola è colpita da un’ondata di maltempo.

La seconda vittima è un uomo di 34 anni, commerciante, che nella prima mattinata si è schiantato con la propria auto contro l’entrata di un BAR che a quell’ora era ancora chiuso. La causa, anche questa volta, sembra essere stata la forte pioggia. L’uomo era sposato e padre di due figli. Attualmente tutta la zona di Reggio Calabria è colpita da questa forte ondata di maltempo la quale sta causando parecchie frane  rendendo i collegamenti tra le varie località quasi impossibili.

Chi ha ucciso Yara?

Foto: Ap/LaPresse

Continuano le ricerche dell’assassino della giovane Yara Gambirasio di soli 13 anni, uccisa vicino Bergamo e ritrovata nella giornata di Sabato scorso. Gli investigatori in queste ore stanno effettuando dei prelievi di sangue su circa 10 persone che abitano intorno alla casa di Yara. Queste 10 figure,hanno precedenti penali per aggressioni a sfondo sessuale. Lo scopo degli investigatori è quello di confrontare il DNA di queste 10 persone con il DNA rilevato sulla scena dove è stato trovato il corpo di Yara.

Non sarà facile, però, ritrovare delle tracce di DNS estranee al corpo di Yara, infatti, il corpo della ragazza è stato ritrovato in avanzato stato di decomposizione, il che non favorirà l’autopsia dei medici legali sul corpo della ragazza.

Yara Gambirasio ritrovato il cadavere

Foto: Ap/LaPresse

Sono tante le notizie che si susseguono in questi momenti. Sembra sia stato ritrovato il corpo di Yara Gambirasio, la ragazza scomparsa lo scorso 26 novembre da Brembate di Sopra. Sono in corso i primi accertamenti per verificare se il corpo ritrovato sia effettivamente quello della ragazza. Della notizia, sono state informate tutte le alte cariche della polizia di stato. La situazione va ancora accertata e approfondita a dovere.

Da Repubblica.it:

E’ stato trovato il cadavere della giovane Yara Gambiraso, scomparsa da tre mesi a Brembate di Sopra. Il corpo della tredicenne è stato rinvenuto in una campo a Ponte San Pietro, a una decina di chilometri da Brembate di Sopra, il paese in cui Yara viveva con la famiglia. Era abbandonato in un campo incolto, fra l’erba alta.

La Procura apre un fascicolo sulla “compravendita” di parlamentari

La Procura di Roma ha aperto un fascicolo “senza iscrizioni di indagati o ipotesi di reato” dopo la denuncia di ieri del deputato del PD Gino Bucchino, che aveva sostenuto di aver ricevuto un’ offerta di 150 mila euro e la promessa della rielezione se fosse passato al gruppo dei “Responsabili” che sostiene il governo. Per ora, il fascicolo è composto solo da ritagli di stampa, ma potrebbe “confluire” nel fascicolo aperto dopo la denuncia fatta del leader dell’ IDV Antonio Di Pietro quando i “suoi” deputati Razzi e Scilipoti sostennero il governo, nel voto di fiducia del 14 dicembre scorso. Di Pietro, dopo la denuncia di Bucchino, ha presentato un’ altra denuncia.
Bucchino, eletto nella cicrcoscrizione Estero dell’ America settentrionale e centrale, sarebbe prima stato contattato telefonicamente, e, quindi, si sarebbe recato ad un appuntamento in un bar di piazza San Silvestro, dove, racconta, “Un giovane spigliato che non avevo mai visto mi ha detto di essere del movimento Rifondazione socialista e di aver parlato con il coordinatore nazionale del PDL Denis Verdini. Mi spiega che se avessi accettato per il mio passaggio nelle file della maggioranza era tutto a posto. Mi hanno offerto di ricandidarmi per la prossima legislatura e mi hanno promesso 150 mila euro a titolo di rimborso delle spese elettorali che avrei dovuto sostenere”.
Bucchino, poi dice  di ritenere “Scandaloso questo mercato dei parlamentari”, e di essere “a disposizione” per eventuali indagini. Il nome del “mediatore” misterioso non è stato rivelato da Bucchino in conferenza  stampa, ma lui ne avrebbe comunque parlato ai suoi colleghi del gruppo: si tratterebbe di Giuseppe Graziani, avvocato quarantaduenne napoletano, ex segretario del nuovo Psi partenopeo, che avrebbe confermato di aver incontrato Bucchino, negando però di avergli mai offerto soldi.

Il leader dell’ UDC Casini ha commentato le rivelazioni di Bucchino dicendo di non esserne affatto stupito, e ha aggiunto: “Se volete vi porto altri 20 di questi esempi”. Seccato, invece, il coordinatore del PDL Verdini (tirato in ballo da Bucchino), che ha dichiarato: “Io non so neanche chi sia l’ on. Bucchino, non so quindi chi possa averlo contattato e avvicinato a mio nome. Di certo la notizia di denaro offerto in cambio di adesioni a gruppi che sostengono la maggioranza di governo è totalmente destituita di fondadimento”.
Il capogruppo di Iniziativa responsabile alla Camera, Luciano Sardelli, era intervenuto stamattina a Montecitorio per difendere il suo gruppo dalle accuse, dicendo, rivolto al presidente Fini: “A nome del gruppo dei responsabili le manifesto la situazione di difficoltà che stiamo attraversando: 9 persone del nostro gruppo vengono dall’ opposizione e sono oggetto di aggressione verbale senza precedenti, sono sotto scorta, e non c’ è tutela da parte del presidente della Camera.” Bucchino, invece, ha replicato con una battuta sarcastica: “Io non sono e non chiedo di essere escortato, pardon scortato…”

Radio Vaticana, deve risarcire gli abitanti di Cesano

Foto: Ap/LaPresse

Secondo la cassazione, Radio Vaticana sarà costretta a risarcire gli abitanti di Cesano, piccola frazione di Roma, dove Radio Vaticana ha piantato le proprie antenne per trasmettere il proprio segnale radio. La IV cassazione ha condannato a 10 giorni di reclusione il cardinale Roberto Tucci in relazione all’elettrosmog prodotto dalle emissioni della Radio Vaticana ai danni degli abitanti di Cesano. Il presidente di Cdacons, Carlo Rienzi, ha affermato “E’ una grande vittoria: finalmente giustizia è fatta e gli abitanti di Cesano potranno ottenere i giusti risarcimenti”.

“Siamo soddisfatti – ha aggiunto Rienzi che ha patrocinato in Cassazione la posizione degli abitanti danneggiati -, finalmente questa vicenda vede la parola ‘fine’, nonostante le richieste venute dalla Procura della Suprema corte che voleva mettere in discussione il diritto ai risarcimenti. Adesso vediamo che cosa succede anche per l’altra vicenda, quella assai più grave dell’aumento della mortalità per leucemia tra gli abitanti del Cesanese. Rienzi sottolinea che monsignor Tucci “è stato condannato anche a risarcire 2.500 euro per le spese di Giustizia sostenute dal Codacons

Yara Gambirasio, 90 giorni dalla scomparsa ancora nessuna traccia

Foto: Ap/LaPresse

Era il 26 Novembre 2010 quando Brembate di Sopra, veniva colpita dalla scomparsa di Yara Gambirasio, la giovane 13enne che ha distanza di 90 giorni da quel triste pomeriggio, ancora non vi sono tracce. Gli investigatori, come anche i famigliare, continuano comunque a sperare e continuano le ricerche. Il questore di Bergamo, Vincenzo Ricciardi, intervistato da TMNews dichiara. “Rispetto al primo giorno per noi nulla è cambiato – ha spiegato – Non c’è un solo uomo in meno impegnato nelle ricerche e non c’è un solo investigatore di alto livello che ha mollato il campo e le indagini. Proseguiamo nel nostro lavoro, che è difficilissimo, senza alcun intento di arrenderci”.

Un silenzio delle tv e dei giornali, chiesto dalla famiglia di Yara, ha portato a zero tutte le notizie sulle indagini. Continua Ricciardi, “forse qualcosa è cambiato per la stampa, perché è scattato il silenzio richiesto dalla famiglia al quale devo attenermi come prima e più di prima per quanto riguarda il merito delle indagini. Ma per noi – ha ribadito – non è cambiato nulla, andiamo avanti”.

Cassazione: Dire sporco negro è reato

Foto: Ap/LaPresse

La Cassazione ha deciso che dire “sporco negro” costituisce reato e l’autore dell’offesa dovrà essere giudicato dal Tribunale. La vicenda risale a tre anni fa quando un cittadino italiano di 35 anni apostrofò un senegalese con “sporco negro, tornatene al tuo paese” e finì nelle stanze del Giudice di Pace, che condannò il nostro connazionale per ingiuria.

Gli avvocati del ragazzo africano; Lorenzo Amore, Anna Orecchioni e Giacinto Canzona, però, si rivolsero alla Cassazione che ha definito l’affermazione del trentacinquenne “espressione idonea a coinvolgere un giudizio di disvalore sulla razza della persona offesa”, configurando l’aggravante, per cui è prevista la competenza per materia del Tribunale e non del Giudice di Pace.

Gheddafi: a Roma occupata la Camera di Commercio italo-libica

Foto: Ap/LaPresse

Gheddafi-Roma.

Abbiamo occupato la Camera di Commercio italo-libica in viale Regina Margherita a Roma. Siamo una cinquantina e abbiamo occupato l’ente che gestisce le relazioni commerciali tra l’Italia in segno di solidarietà con la tragedia che si sta consumando lì”, l’ha detto Bartolo Mancuso, un attivista di Action e della “Rete verso il Primo Marzo”, il quale ha aggiunto che nella Capitale, proprio il primo marzo, si terrà un corteo per “rivendicare i diritti degli immigrati, al fianco del popolo libico oppresso da Gheddafi”.

Processo Mediaset, chiesti 3 anni per Massimo Maria Berruti

Foto: Ap/LaPresse

Il publico Ministero di Milano, ha richiesto 3 anni di reclusione più una multa di 6 mila euro, per Massimo Maria Berruti il deputato del PDL ex consigliere di Finivest, in merito al processo contro il gruppo Mediaset, riguardo i presunti fondi neri di Mediaset. La richiesta della Procura giunge dopo l’annullamento da parte della Cassazione, della precendente sentenza della Corte d’Appello di Milano.

Nella precedente decisione della Cassazione, il deputato PDL era stato in parte prosciolto e in parte avevano assolto in merito alla questione. I giudici si riuniranno per una nuova giornata processuale il prossimo Lunedì. Nel processo, fra gli indagati, c’è anche il premier Silvio Berlusconi.

Maschera Carnevale: “Zio Michele” Misseri

Maschera “Zio Michele”, dove zio Michele sta per Michele Misseri, accusato dell’omicidio della nipote Sarah Scazzi, avvenuto il 26 agosto ad Avetrana, in provincia di Taranto. Il costume di Carnevale si può trovare in un negozio di intimo, Le Iene Lingerie, al Rione Sanità a Napoli. All’apparenza potrebbe sembrare un comune e banale travestimento da contadino d’antan, con gilet e cappello da pescatore.

Ma l’etichetta con la scritta “Zio Michele” l’ha fatto balzare agli occhi di passati e curiosi. “L’idea mi è venuta guardando la tv – ha commentato il titolare del punto vendita – e le mamme apprezzano. In fondo a Carnevale si scherza”.

Caso Scazzi, arrestati il fratello e il nipote di Michele Misseri

Foto: Ap/LAPresse

Le indagini sulla morte di Sarah Scazzi, si trovano ad un’altra importante svolta. Nella mattinata di oggi, sono stati arrestati il fratello ed il nipote di Michele Misseri, attualmente il primo indagato dell’omicidio di Sarah, insieme alla figlia. Si allarga il cerchio delle persone che possono aver aiutato Michele, nell’occultamento del cadavere di Sarah, gli inquirenti, infatti, non hanno mai creduto alla storia che Michele potesse aver fatto tutto da solo.

L’arresto di queste due nuove figure all’interno del caso Scazzi, sono partiti da alcune telefonate, troppo vicine e tutte lo stesso giorno, il giorno della morte di Sarah. I tre personaggi, erano insoliti sentirsi così spesso, anzi si vedevano e sentivano molto di rado. Proprio da qui sono iniziate le indagini più approfondite.