Pirati, sequestrano motonave Rosalia D’Amato

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Circa 70.000 tonnellate di stazza ed un carico di soia diretta in Iran con partenza dal Brasile, sono questi i dati riguardo la motonave “Rosalia D’amato” sequestrata questa mattina da un gruppo di pirati nel Mar Arabico.

La nave aveva a bordo attualmente circa 21 membri dell’equipaggio di cui sei italiani. La notizia è stata data dalla società napoletana armatrice dell’imbarcazione la “Perseveranza”. Carlo miccio, comandante d’armamento della società ha dichiarato: “Stanno tutti bene, ci siamo sentiti mezz’ora fa con il comandante“.

Morti due degli assassini di Arrigoni

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Si è concluso con due morti e un ferito il blitz di Hamas della giornata di ieri, che aveva come scopo quello di catturare gli assassini di Vittorio Arrigoni di cinque giorni fa. Le forze di sicurezza di Hamas, hanno portato avanti il blitz nel campo profughi di Nuseirat. Oggi la salma di Vittorio Arrigoni verrà portata in Italia, mentre Giovedì prossimo, ci sarà l’autopsia sul corpo.

Secondo quanto emerge dalle notizie di Hamas il giordano Abdul-Rahman al-Breizat si sarebbe suicidato, mentre un altro sospetto, il palestinese Bilal al-Umari, sarebbe morto per le ferite subite. Mentre, il terzo ricercato, sarebbe stato catturato con lievi ferite.

Nucleare, il governo ci ripensa: stop al referendum

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Il governo sempra voler soprassedere sul programma nucleare, e ha inserito nella moratoria prevista nel decreto legge omnibus, al vaglio del Senato, l’abrogazione delle norme previste per la realizzazione delle centrali nucleari. Una nota di Palazzo Chigi ha poi precisato che ” Con l’emendamento viene affidato al Consiglio dei ministri la definizione di una nuova strategia nazionale” che ” Terrà conto delle indicazioni stabilite dall’Ue e dai competenti organismi internazionali” e ” Sarà sottoposta all’esame della Conferenza stato-regioni e delle competenti Commissioni parlamentari”.
In tale modo, salterà anche il quesito referendario per l’ abrogazione della legge che avrebbe consentito il ritorno dell’ energia atomica, previsto, assieme ad altri tre quesiti (sulla privatizzazione dell’ acqua e sulla legge sul “legittimo impedimento”) il 12 e il 13 giugno.
Il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, parlando a Bruxelles, aveva infatti detto che quanto avvenuto a Fukushima ha una dimensione “rilevante in cifra storica” e necessita di una “riflessione economica e non solo”. Tremonti starebbe quindi pensando ad un grande piano per le fonti energetiche rinnovabili, “una versione applicata del vecchio e glorioso piano Delors”, ha spiegat0 il ministro. Egli sostiene, comunque, che va fatto un calcolo dei costi derivanti dallo smantellamento e dalla messa in sicurezza delle vecchie centrali nucleari, ma anche del rischio radioattivo.
Per il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, la ricerca sul nucleare, comunque, “deve andare avanti“, perchè essa, spiega, ” è indipendente dalla scelta del nostro Paese di entrare o meno nel nucleare”.

Crack Parmalat, assolte le banche estere

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Durante la giornata di ieri a Milano, si è tenuta l’udienza finale del Crack Parmalat. La corte ha assolto per non aver commesso il fatto, o perché il fatto no sussiste, le banche imputate per la legge 231 in relazione al reato di aggiotaggio informativo per il crack Parmalat. Ad essere imputate erano le banche Morgan Stanley, Bank of America, Citi e Deutsche Bank.

Ad essere assolti sono stati anche cinque manager bancari, per cui la procura aveva chiesto condanne fino ad un anno e quattro mesi. La procura aveva richiesto una condanna pecuniaria di circa 900mila euro per istituto bancario ed una confisca pari a 120 milioni di euro.

Morto Pietro Ferrero, erede del mondo della nutella

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Figlio del fondatore del gruppo della Ferrero, Pietro Ferrero, l’erede al “trono” dell’impero della nutella, è morto ieri all’età di 48 anni per un malore in bicicletta. L’uomo si trovava in viaggio in Sud Africa, durante una gita in bicicletta, una delle sue passioni, Pietro Ferrero, è stato colpito da un malore.

Pietro Ferrero era poco noto alle vicende del gossip nostrano, si dedicava molto al suo lavoro ad al suo unico hobby, il ciclismo. Tra il 1992 e il 1995 ha ricoperto la carica di consigliere nell’istituto bancario San Paolo, mentre dal 1996 al 2002 e stato Consigliere in Mediobanca e membro della Giunta di Confindustria.

Inferno Thyssen, Condanna a 16 anni

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da Il Riformista di oggi, 16 aprile 2011.
di Angela Gennaro
Sentenza. La Corte di Assise di Torino ha riconosciuto l’omicidio volontario con dolo eventuale per i sette morti del rogo. Dura pena per l’ad, Espenhahn.

Colpevole. L’amministratore delegato della Thyssen Krupp, Herald Espenhahn, è stato condannato a 16 anni e mezzo di reclusione. La Corte di Assise di Torino ha riconosciuto per lui l’omicidio volontario con dolo eventuale per i sette morti del rogo alla Thyssen. Una sentenza che accoglie in pieno l’ipotesi dell’accusa. A quasi tre anni dalla strage del 6 dicembre 2007 in cui Giuseppe Demasi, Angelo Laurino, Roberto Scola, Rosario Rodinò, Rocco Marzo, Bruno Santino, Antonio Schiavone hanno perso la vita, arsi vivi.

Caso Ruby, il PDL ad Alfano: ” Azione disciplinare contro i giudici”

  

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Si appesantisce il clima tra il PDL e i giudici milanesi. Oggi, infatti, i capogruppo del PDL Maurizio Gasparri e Gaetano Quagliarello hanno presentato un’ interrogazione urgente al ministro della Giustizia Alfano, affinchè consideri ” L’ opportunità di intraprendere le iniziative ispettive e disciplinari di propria competenza” per verificare l’ operato della Procura di Milano sul ” caso Ruby”. Per i due senatori, infatti, ci sarebbero state “palesi violazioni” della costituzione nell’ azione dei magistrati contro il premier, anche con riferimento alle intercettazioni che sono state poi pubblicate sui giornali. Secondo Gasparri e Quagliarello, “vengono ignorate le garanzie costituzionali per i parlamentari” e “svolte attività che non sono neanche consentite”.
Per Quagliarello, il Guardasigilli dovrebbe verificare, in particolare, sulla ” regolarità della tempistica di iscrizione sul registro degli indagati” di Berlusconi, che sarebbe stata “ritardata per consentire l’ attivazione del giudizio immediato contro il premier”. Inoltre, le intercettazioni non si sarebbero svolte “nel rispetto dell’ articolo 68 della Costituzione e della legge Boato”, poichè, anche secondo la Corte Costituzionale ” Le uniche intercettazioni di parlamentari che possono essere utilizzate senza autorizzazione previa sono quelle casuali, non quelle indirette” mentre “in questo caso sono ascolti indiretti, nell’ ambito di un’ attività sistematica”.

Pedofilia, Roger Vangheluwe ammette “ho abusato delle mie nipoti ma non sono un pedofilo!”

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L’EX vescovo di Bruges in una recente intervista rilasciata alla televisione VT4 ha affermato di aver abusato delle nipoti ma di non sentirsi un pedofilo. Roger Vangheluwe, ha anche dichiarato che gli abusi su uno dei due nipoti andava avanti da oltre 13 anni, mentre sul secondo nipote, duravano da meno di un anno.

Tutto questo non ha niente a che vedere con la sessualità. Mi sono più volte occupato di bambini e non ho mai sentito la minima attrazione. Era un problema di intimità” ha dichiarato l’ex vescovo.

Foto del proiettile recapitato ad Alemanno

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Una busta con un proiettile all’interno ed una lettera è stata recapitata nella mattinata di ieri in Campidoglio a Roma, come destinatario della missiva, era segnato Gianni Alemanno, l’attuale sindaco della capitale. La busta (foto sopra ndr.) è stata subito bloccata dai controlli tramite il metal detector ed è stata consegnata alle forze dell’ordine.

La lettera aveva come firma GAP. Aumentata, subito, la scorta al sindaco di Roma, come è ormai di prassi in queste situazione. Ma cosa conteneva la lettera? «Il boia Alemanno al quale un giorno strapperemo la croce celtica che nasconde sotto il colletto della camicia, il suo degno compare La Russa ed il mafioso Berlusconi, per risolvere il problema della mega discarica di Malagrotta e mettere le mani sugli appalti miliardari che ne deriverebbero, ha pensato bene di studiare il progetto della Città dei Rifiuti da localizzare nel triangolo industriale-militare Civitavecchia-Allumiere- Tarquinia» è quello che si legge nella prima parte della lettera.

Egitto, Mubarak ai domiciliari colpito da infarto

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L’ ex presidente egiziano Hosni Mubarak è stato messo in custodia cautelare per 15 giorni, assieme ai due figli Alaa e Gamal Mubarak, secondo quanto annunciato dalla procura. Mubarak, ieri, durante un interrogatorio, aveva avuto un infarto, e nella notte era stato colpito da un’ altra crisi cardiaca dopo aver appreso dell’ arresto dei figli, e sarebbe stato trasferito d’urgenza dall’ospedale di Sharm-el-Sheik all’0spedale militare del Cairo, dove si troverebbe in terapia intensiva. Anche la moglie dell’ ex-presidente è stata interrogata ieri, in merito ad accuse relative ai fondi della biblioteca di Alessandria.
L’ interrogatorio nei confronti dell’ ex presidente e dei figli mirava ad accertare loro eventuali responsabilità dirette nella feroce repressione delle proteste di piazza che hanno poi portato alla caduta del regime, nel corso delle quali sono morte circa ottocento persone. Il provvedimento di arresto sarebbe stato motivato da “esigenze investigative”.
Mubarak, che compirà 83 anni il 4 maggio, era già stato trasferito martedì ad Al-Tor, capoluogo del governatorato, per essere interrogato, ma si era sentito male e i medici gli avevano diagnosticato un attacco cardiaco; l’ ex presidente era stato quindi ricoverato a Sharm-el-Sheik.

Migranti: morte due donne a Pantelleria

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Due donne hanno perso la vita durante l’ennesimo sbarco a Pantelleria. A riferirlo è stata la Capitaneria di Porto, secondo la quale alle 7 di questa mattina una motovedetta della Guardia Costiera ha intercettato vicino l’isola siciliana un barcone con a bordo circa 250 persone e come da copione stava scortando l’imbarcazione verso il porto.

All’improvviso, però, gli scafisti hanno virato verso una spiaggia e i migranti, approfittando dei bassi fondali, si sono gettati in acqua. Poco dopo sono stati ritrovati i due corpi delle donne, la cui dinamica della morte è ancora da accertare.

Sull’ immigrazione Bossi frena Maroni. Castelli: “Non possiamo sparargli, per ora”

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Il leader della Lega Umberto Bossi ha cercato di gettare acqua sul fuoco nelle polemiche fra il ministro Maroni e l’ Unione Europea, dopo che Maroni aveva addirittura paventato di uscire dall’ Europa, se questa non avesse dato man forte all’ Italia in materia’ di immigrazione. Bossi prima ha difeso il collega, spiegando che “Maroni era arrabbiato”, e l’ Europa “Dovrebbe fare un sacco di cose e invece non fa niente”, ma poi ha precisato: “Non usciamo. E’ solo uno stimolo per far fare le cose” all’Europa.
Anche il ministro degli Esteri Franco Frattini ha cercato di stemperare i toni, ricordando che l’Europa è “una straordinaria opportunità” per l’Italia, e invitando ad ” avere nervi saldi”: quello di Maroni, per Frattini, sarebbe stato solo “uno sfogo” per una “forte delusione in un momento di ira, di rabbia, che” dice “possiamo comprendere”.
A tenere però banco, oggi, nel dibattito sull’ immigrazione, sono state sopratutto le parole del viceministro alle Infrastrutture e Trasporti, il leghista Roberto Castelli, che, intervenendo alla trasmissione radiofonica “Un giorno da pecora”, ha dichiarato: ” Bisogna respingere gli immigrati, ma non possiamo sparargli, almeno per ora”. L’esponente leghista, forse per accattivarsi nuovamente il consenso della “base” del partito,è così tornato ad agitare lo spauracchio dell’immigrazione clandestina, degli immigrati che potrebbero diventare, dice, “milioni nel corso del tempo”, dandosi a “violenze” e obbligando le autorità “ad usare le armi”.