Strage Erba: la cassazione conferma l’ergastolo per i Romano

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La condanna definitiva per Olindo Romano e Rosa Bazzi, i coniugi che tutti ricorderete per l’efferato delitto di erba, sono stati condannati definitivamente nella giornata di ieri dalla corte di Cassazione. Dopo l’ennesimo appello che il legale dei coniugi ha portato avanti per mostrare l’innocenza dei due, o almeno cercare di diminuire la pena, la cassazione nella serata di ieri ha definitivamente condannato i due coniugi con la pena dell’ergastolo.

I due erano già stati condannati nel lontano 2008, quando la Corte d’Assise di Como li aveva condannati all’ergastolo anche in quel caso. A sentire l’udienza in aula ieri sera, erano presenti i familiari di Raffaela Castagna la una delle due donne uccide dalla coppia Romano. Oltre a loro, erano presenti anche Azouz Marzouk, il quale non è più rientrato dopo aver presenziato all’udienza iniziata nella mattinata di Martedì scorso.

Trattativa stato-mafia, Brusca accusa Nicola Mancino

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Durante l’udienza nell’aula Bunker del tribunale di Firenze, il pentito Giovanni Brusca ha dichiarato che il mittente finale, delle stragi del 1993, era Nicola Minetti. L’udienza si tiene in merito al presunto coinvolgimento tra StatoMafia. Brusca, dichiara che durante una conversazione con Riina, quest’ultimo gli avrebbe dichiarato: “si sono fatti sotto”. “Non mi disse il tramite – ha aggiunto Brusca – ma il committente finale e mi fece il nome di Mancino”.

Lo stesso Brusca ha poi dichiarato che sia Berlusconi che dell’Utri sono completamente estranei alla vicenda: “Con mio cognato parlavamo di Berlusconi e dell’Utri e io gli ho detto che non c’entrano niente con le stragi”.

Melania Rea, sentite altre soldatesse

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Chi si trovava all’interno di quel bosco, il pomeriggio di quel 18 Aprile? Gli inquirenti in questi giorni si sono concentrati sui vecchi amori, a suo dire, del marito di Carmela Rea, Salvatore Parolisi. Parolisi, non aveva mai affermato di aver avuto delle storie extra coniugali, ma messo alle strette dagli inquirenti nella giornata di ieri ha dichiarato “Due anni fa ho avuto una relazione con una commilitona ma è finita da tempo”.

Nei giorni scorsi, gli inquirenti hanno ascoltato una commilitoni di Salvatore che è stata trasferita a Verona nei giorni scorsi. Gli investigatori, sono riusciti a rintracciare anche un’altra ex amante di Parolisi che si trova ora a Lecce.

Frattini: “l’uccisione di Bin Laden, nessun pericolo per l’Italia!”

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Durante il consueto appuntamento di apertura di Mattino 5, la telefonata di Belpietro si è fatta con Frattini. L’argomento principale ovviamente è l’uccisione di Bin Laden. Rispondendo alle domande di Belpietro, Franco Frattini ha detto che l’uccisione di Bin Laden, ha “fatto venir meno un riferimento forte nel terrorismo e un simbolo di male!”  Parlando della guerra ai talebani, Franco Frattini ha dichiarato: “Io credo che quando si apre una breccia così forte nel muro del male, diventa più facile sgretolare il muro!

Chi possa prendere il posto di Osama Bin Laden ancora è difficile dirlo, sono tanti quelli che vogliono succedere all’ex leader terroristico, Frattini si augura che tra questi aspiranti al potere “nasca una guerra che li porti ad uccidersi fra di loro”.

Appello di Celentano per i referendum

Appello di Celentano per i referendum. Un referendum per non morire. Parola di Adriano Celentano. Il molleggiato – al quale, a onor del vero, piace scrivere lettere aperte ai giornali soprattutto nell’ultimo periodo – manda al Fatto Quotidiano questa lettera-appello.

Una lettera fatta di un linguaggio colorito – la sua prosa è così, lo sappiamo – dove, nell’incertezza di come deciderà la Cassazione in merito ai quesiti referendari in seguito agli ultimi colpi di scena della maggioranza di governo su nucleare e acqua, nella celebrazione di Di Pietro come unico vero salvatore della patria e nel definire Silvio Berlusconi “in stato confusionale” – Celentano invita tutti, ma proprio tutti, ad andare a votare, comunque vada, il 12 giugno, data delle consultazioni referendarie.

“Il 12 Giugno dobbiamo andare tutti a votare anche se, come è prevedibile, il governo tenterà l’impossibile per togliere dalle schede referendarie pure il LEGITTIMO IMPEDIMENTO. E, se lo dovesse togliere dobbiamo essere ancora più numerosi davanti ai seggi. E, se per caso le sedi elettorali fossero chiuse, il vostro voto lasciatelo pure per terra scritto su un piccolo foglietto già preparato a casa, in modo che l’indomani tutti i marciapiedi d’Italia siano invasi da quaranta milioni di bigliettini”.

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Carabinieri aggrediti al Tuscolano

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Di violenze contro i Carabinieri, ma contro le forze dell’ordine in generale, ne abbiamo lette tante nei quotidiani in questi giorni. Quella che andiamo ad aggiungere oggi, è l’ennesimo caso di delinquenza gratuita ai danni di persone che si trovano a svolgere il loro lavoro nel migliore dei modi possibili.

Due carabinieri nei pressi di un bar a Roma nel quartiere Tuscolano sono stati aggrediti da due romani di 42 e 47 anni. I due fratelli, dopo la richiesta dei militari di presentare i documento, hanno aggredito i carabinieri della stazione di Roma IV Miglio Appio, i quali hanno riportato rispettivamente 7 e 10 giorni di prognosi.

Beatificazione Wojtyla, manca ancora un miracolo

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Per rendere effettiva la beatificazione di Papa Giovanni Paolo II, mancherebbe ancora il secondo miracolo, ma sono già tante le segnalazione, ha riferirlo è Angelo Scola, il patriarca di Venezia, intervistato da Maurizio Belpietro durante la trasmissione “Mattino Cinque” su Canale 5.

Riguardo l’iter che si terrà successivamente all’evento di Domenica, Scola ha dichiarato: “si potrà cominciare a pregare per Giovanni Paolo II. Ci sarà un culto della sua santità ogni anno. Occorrerà il riconoscimento di un secondo miracolo ma già ci sono molte segnalazioni”.

Foto attentato a Marrakesh

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Una forte esplosione ha svegliato Marrakesh questa mattina, l’esplosione proveniva dal caffè Argana situato a poca distanza dalla famosa pizza Jama’a al-Fna di Marrakesh in Marocco. ”E’ conseguenza di un attentato terroristico” nell’esplosione sono rimaste ferite 20 persone e ne sono morte circa 18. ‘Ci sono diversi europei tra le vittime” ha detto l’inviato di ‘al-Arabiya’ che ha riferito di aver visto “agenti della polizia marocchina sul luogo della deflagrazione con in mano passaporti europei”.

Attualmente non è stata ancora specificata l’identità delle persone straniere ma se ne contano circa 12. Dalle prime notizie, non risultano esserci italiani rimasti coinvolti nell’esplosione, è quanto rende noto la Farnesina. La polizia marocchina ha arrestato il presunto attentatore, “l’uomo si trovava nel caffè prima dell’esplosione con una grossa valigia e ha chiesto un’aranciata a un cameriere, prima di allontanarsi”.

Biotestamento, la Camera accelera. Berlusconi:”I giudici non travalichino il Parlamento”

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La Camera ha accolto la richiesta dell’Udc di invertire l’ordine del giorno per esaminare il disegno di legge sul “fine vita”, e lo stesso premier Berlusconi ha scritto una lettera per invitare i deputati del PDL alla “partecipazione”, ” all’impegno” e alla “responsabilità” su questa materia. Per il premier, il “fine vita” è una “questione sensibile” sulla quale “non si dovrebbe legiferare“,e,aggiunge, “anch’io la penserei così se non ci fossero tribunali che, adducendo presunti vuoti normativi, pretendono in realtà di scavalcare il parlamento e di usurparne le funzioni”.
Il PD non ha condiviso la proposta di inversione dell’ordine del giorno, approvata, comunque, dalla Camera, che ha invece bocciato le proposte di costituzionalità presentate dall’opposizione, con 307 voti contrari contro 225 favorevoli e 7 astenuti. Il dibattito è stato sospeso poco dopo l’inizio, su richiesta del presidente della Commissione Bilancio Giancarlo Giorgetti, per far esaminare alla commissione gli emendamenti al provvedimento.
Il presidente Gianfranco Fini ha quindi fermato le votazioni, aggiornandole a domattina, ma dopo l’esame del Def (Documento di economia e finanza), che va approvato entro il 30 maggio.

Alemanno: “Stop agli sgomberi per una settimana”

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Forti le parole di ieri di Alemanno verso la comunità di Sant’Egidio: “ Gli esponenti della Comunità di S. Egidio, possono stare sereni, cercando, magari, di moderare i termini delle loro invettive. Non solo nella giornata di domani (oggi ndr.) non era mai stato previsto uno sgombero al campo di via Cave di Pietralata, ma in tutta la settimana prossima era già stato preventivato, da tempo, di non procedere a sgomberi di campi nomadi abusivi”.

Questa è stata la risposta di alemanno alle dichiarazioni fatte dalla comunità si S. Egidio, che vertevano a segnalare e richiedere il blocco dell’iniziativa del comune di Roma, di sgomberare la capitale da tutti i campi nomadi presenti sul territorio.

Foto incidente Carpi: auto senza controllo finisce contro una panchina

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Il bilancio è di tre morti. Sono questi i numeri dell’incidente di ieri a Carpi. Una donna a bordo della sua Fiat Panda è finita contro una panchina in piazza Martiri a Carpi. Sulla panchina sedevano 4 persone, tre sono morte sul colpo ed una è rimasta gravemente ferita. La donna conducente della vettura è una disabile, che forse per colpa di un malore, ha perso il controllo dell’automobile. In piazza stavano per iniziare le celebrazioni per il 25 Aprile, celebrazioni annullate dal sindaco dopo il grave evento.

Le tre persone morte sul colpo, sono state riconosciute come Giovanni Faglioni, di 78 anni, Enzo Grossi, suo coetaneo, e Gianni Bencivenni, 70 anni. Alla guida della vettura, invece, c’era una donna di 70 anni. Alcuni testimoni parlano di aver visto l’automobile piombare ad alta velocità nella piazza della città e dopo essersi schiantata contro la panchina è finita contro un palo, come potete vedere dalle fotografie presenti nella nostra galleria.

Di Pasqua, di acqua, di democrazia e di carceri

Se questo è un Paese. Il livello di esasperazione ha superato ogni limite, mentre il livello di democrazia e tenuta delle istituzioni italiane si schianta: prova ne sia, e drammatica anche, la reazione della maggioranza di governo alle consultazioni referendarie ormai troppo vicine e troppo concrete. Sul nucleare (arrendersi a Fukushima è stato il minimo. Come minima la convinzione sulla battaglia concettuale e massima la concentrazione sulla battaglia strumentale del quorum) ma anche sull’acqua. Per l’oro blu, perché resti pubblico, sono state raccolte un milione e quattrocentomila firme che ora vorrebbero essere allontanate con un colpo di spugna. Non una questione di merito: ognuno avrà la sua opinione, sulla gestione del servizio idrico più o meno consapevole e più o meno pro-pubblico o pro-privato. No, qui è il trattamento riservato al concetto di manifestazione popolare. Di volontà della gente. Di grado di civiltà di un Paese, a dirla tutta.

Mentre è Pasqua, mentre tutto questo va a rotoli, leggere che domani, domenica 24 aprile dalle 9 del mattino, una delegazione Radicale composta da Marco Pannella, Rita Bernardini, Matteo Angioli e Enrico Salvatori visita il carcere di Regina Coeli a Roma sembra una notizia proveniente da galassie parallele.

Libia, Sarkozy sarà a Bengasi. Sull’immigrazione si pensa di sospendere Schengen

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Il Presidente francese Nicolas Sarkozy ha dato al Consiglio di Transizione libico il suo ” accordo di principio” per la visita a Bengasi, dopo l’invito ricevuto da Mustafa Abdel Jalil, presidente del Consiglio di Transizione. Intanto in Libia continuano gli scontri tra i ribelli e le forze di Gheddafi, nonchè i raid aerei della coalizione, che anzi ultimamente sarebbero stati intensificati. Nella notte si sono verificate forti esplosioni a Tripoli.
I vertici della Nato hanno dichiarato che la prossima fase dei bombardamenti sarà concentrata contro le linee di comunicazione nella zona della capitale.
Il capo di Stato maggiore interarmi americano Mike Mullen ha spiegato che, anche se le forze libiche sarebbero state ridotte del 30-40% con gli attacchi della coalizione, il conflitto sarebbe avviato verso una situazione di “stallo”.
Intanto, il regime di Gheddafi ha condannato l’invio in Libia di “consiglieri militari” da parte di Francia, Italia e Gran Bretagna e il piano di intervento militare-umanitario dell’UE, considerandoli ” un’ingerenza negli affari interni dello Stato libico e una violazione della sovranità libica” e minacciando anche ” conseguenze” per i tre Paesi.
I ribelli, invece, si sono detti “soddisfatti” per l’uso di droni americani in Libia, annunciato ieri da Obama per condurre ” attacchi più precisi” contro le forze del regime.