Finanziaria 2010: medici in sciopero. I motivi della protesta e il disaccordo di Fazio

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Da una parte il fronte comune dei Presidenti di Regione che lamentano gli effetti – nefasti – previsti dalla Finanziaria 2010 e verso i quali il Ministro per gli Affari Regionali, Raffaele Fitto, ha pronunciato parole distensive in vista di una trattativa che consenta di giungere a un patto rispetto ai tagli previsti.

Dall’altra parte, vere e proprie classi di professionisti che lamentano, in vista dell’approvazione della manovra economica e finanziaria, carenze inaccettabili. A manifestare disaccordo rispetto alla Finanziaria 2010 sono oggi i medici, in sciopero per tutta la giornata: garantite ovviamente le emergenze anche se i primi effetti della decisione dei camici bianchi di incrociare le braccia per 24 ore sono lampanti. Salteranno, in questo lunedì di luglio inoltrato, 40 mila interventi chirurgici e migliaia tra esami e visite specialistiche.
I motivi della protesta?

Tremonti: “Il Governo Berlusconi è forte: nessun esecutivo tecnico nè larghe intese”

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Giulio Temonti intervistato da La Repubblica in un periodo nel quale non sembra difficile avere domande da porre al Ministro dell’Economia. La Finanziaria in fase di approvazione, certo, ma anche l’inchiesta sulla cosiddetta P3 e le difficoltà che sta incontrando la maggioranza parlamentare nel conservare coesione. I finiani sono un problema tutto interno al PdL ma rischiano – Bocchino, Fini e compagnia – di tenere in scacco l’intero Governo nazionale che pure – quello sì – mostra compattezza e unità di intenti. Per Tremonti, tuttavia, non vi sono alternative a Berlusconi: nessun passaggio a un esecutivo “tecnico” nè a larghe intese. “Il governo Berlusconi è forte, e non esistono alternative credibili. Né governi tecnici, né larghe intese. Sono fuori dalla storia, e l’Europa non approverebbe“. A dare man forte alle parole del Presidente del Consiglio – per il quale l’attuale maggioranza arriverà alla fine della legislatura – il sostegno di un uomo – quale è Tremonti – apprezzato anche da molti esponenti dell’opposizione che lo vedrebbero bene a capo di un Governo di transizione. Laddove quello attuale dovesse cadere.

Palermo ricorda Paolo Borsellino a 18 anni dall’attentato di via D’Amelio

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Una tre giorni di commemorazioni, a Palermo, per conservare eterno il ricordo di Paolo Borsellino. Più di un evento per custodire gli ideali propri del magistrato. E’ da un po’ che Palermo – una bella fetta di palermitani – ha deciso di non voltare la testa, non affossarla sotto la sabbia, non avere paura. L’ennesimo passaggio della voglia di non piegarsi alla malavita lo mettono a compimento le Istituzioni, i privati cittadini. Sabato 18 luglio, domenica 19 luglio, lunedì 20 luglio. Nel 1992, sarebbero stati “vigilia di morte”, poi “morte”, poi ancora “dolore”. Nel 2010 si possono indicare come giorni da bollino rosso (per il caldo record) e quali finestre attraverso le quali custodire indelebile l’esempio di Paolo Emanuele Borsellino (Palermo, 19 gennaio 1940; Palermo, 19 luglio 1992). Evento inaugurale del “week end lungo” commemorativo rappresentato dal momento in cui, nell’Aula Magna del palazzo di giustizia di Palermo, ci si è alzati in piedi. Tutti. Con in mano l’agenda rossa. E’ stato il modo in cui la sezione distrettuale dell’Associazione nazionale magistrati ha dato il là alle cerimonie dopo che nella mattina esponenti e simpatizzanti del comitato “Scorta civica” aveva organizzato un presidio in piazza Vittorio Emanuele Orlando, davanti al palazzo di giustizia, esponendo come simbolo proprio l’agenda rossa.

P3, eolico in Sardegna: il Csm trasferisce Marra che dice “Non c’entro”

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P3: sigla da battaglia navale che rischia di trasformarsi in un “colpito, affondato”. Si è parlato di polverone ma, valutando con attenzione conseguenze e potenziali scenari, il pericolo è che diventi uno scandalo. Di quelli da meritare una posizione di rilievo. L’inchiesta – ancora nel vivo – che ruota intorno agli appalti per l’eolico in Sardegna continua a mietere vittime illustri. Oggi è toccato al Presidente della Corte d’Appello di Milano, Alfonso Marra, il cui nome risulta presente in diverse intercettazioni al vaglio dagli inquirenti: per Marra è stato deciso di avviare (prima commissione del Csm: quattro voti a favore, uno contrario, un assente) la procedura di trasferimento di ufficio per incompatibilità ambientale. Lo stesso verrà ascoltato nei prossimi giorni anche se la prima reazione a caldo è stata quella di dichiararsi estraneo ai fatti: “Sono tranquillo, io non c’entro niente in questa vicenda. Sono contento che il Csm abbia aperto la procedura così si chiarirà la mia posizione“. Non il primo a pagare dazio, si diceva: l’indagine, infatti, sta falcidiando trasversalmente molti esponenti illustri.
L’INCHIESTA. Gli appalti per l’eolico in Sardegna: si è cominciato a indagare qualche mese fa in merito a un collegamento tra l’inchiesta della procura di Roma – rispetto a un presunto gruppo di affaristi che avrebbero agito in maniera tale da gestire l’assegnazione stessa di una serie di appalti pubblici nell’isola per la realizzazione di parchi eolici.

Elezioni regionali e terzo mandato: Emilia Romagna e Lombardia

C’è un “caso” di cui non parla nessuno. Nessuno, tra i politici, sente di dover rispondere a quanto sollevato, sia pur timidamente, soprattutto sulla Rete (vedi Sofri). Tranne Marco Cappato, radicale. Lo dice oggi Italia Futura.

Roberto Formigoni si ricandiderà per la presidenza della Lombardia. Vasco Errani idem per quella dell’Emilia Romagna. Ma c’è un ma. Rischiano di essere dichiarati ineleggibili. Lo spiega il professore di Diritto costituzionale Vittorio Angiolini: Una legge del 2004 dispone la non immediata rieleggibilità allo scadere del secondo mandato del Presidente della giunta regionale eletto a suffragio universale e diretto.

Buona visione.

A Presadiretta l’acqua rubata

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Stasera su Rai Tre “Presadiretta”, alle ore 21.10. Riccardo Iacona e la sua squadra di inviati parlano stasera di “Acqua rubata”.

Pubblico o privato per la gestione degli acquedotti? Dopo l’approvazione della legge che impone agli enti locali di privatizzare gran parte della gestione delle risorse idriche con le telecamere “Presadiretta” attraversa l’Italia per svelare le storie positive e gli esempi negativi, la sete colpevole che affligge Agrigento e provincia. Un’inchiesta svela i meccanismi e leggi che consentono i grandi profitti dell’industria dell’acqua minerale.

Buona visione!

Milano, lo smog avanza

Moratti

Smog, domenica niente auto a Milano blocco totale del traffico dalle 10 alle 18. Il capoluogo lombardo è al centro delle polemiche da giorni per la questione dell’inquinamento. I milanesi a cui si chiede eventualmente quale sia la situazione si rivelano preoccupati. L’aria è ferma da giorni, semplicemente. Ecco una lettera aperta al sindaco Letizia Moratti dell’ex assessore all’ambiente Edoardo Croci.

Caro Sindaco,
da 15 giorni a Milano le concentrazioni di polveri sottili permangono oltre la soglia critica di 50 microgrammi al metro cubo. Una situazione di emergenza che si riflette direttamente sulla salute dei cittadini, ed in particolare delle fasce più esposte: bambini, anziani, malati – come testimonia l’aumento delle patologie respiratorie e circolatorie nella fasi di picco dell’inquinamento
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Napoli, a due anni dall’emergenza rifiuti

Napoli - Rifiuti

Doverosa e del tutto necessaria la citazione dell’ottima inchiesta di Giovanni De Faveri sul Corriere della Sera e il rimando alla visione e all’ascolto. Due anni fa a Napoli e in Campania l’emergenza rifiuti. Lo ricordiamo come se fosse ieri. Anche se oggi in pochi ne parlano ancora, e ha certo perso l’appeal di quei tempi. Ma come stanno davvero le cose, dopo 24 mesi?

Il viaggio riporta testimonianze, e naturalmente polemiche che non mancano né accennano a sopirsi. Mentre l’ombra della camorra non si dissolve.

Strage di Natale, Napolitano: “Non dimenticare”

Giorgio-Napolitano“La strage di Natale”, così è ricordato il tragico evento del Treno Rapido 904 del 23 dicembre 1984. In occasione del 25esimo anniversario dell’attentato, il presidente della Repubblica, Giorgio Napoletano ha scritto una lettera al Presidente dell’”Associazione tra i Familiari delle Vittime della Strage sul Treno Rapido 904 del 23 dicembre 1984”:

Il mio commosso pensiero va alle vittime innocenti e al dolore dei loro familiari. L’iniziativa di rievocazione dei significativi momenti del tragico viaggio rende ancor più intenso il ricordo di un attentato che colpì profondamente il Paese, creando angoscia e sgomento.

Finanziaria, posta la fiducia

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Il governo ha posto la questione di fiducia sulla Finanziaria. Che così sarebbe stato era già chiaro da giorni.

Pongo la questione di fiducia sull’approvazione dell’articolo due della legge finanziaria nel testo licenziato dalla commissione Bilancio

dice oggi il ministro per i Rapporti con il Parlamento Elio Vito. E Gianfranco Fini non ci sta:

La decisione di porre la fiducia sulla legge Finanziaria è legittima, ma deprecabile perché di fatto impedisce all’Aula di esaminare gli emendamenti. Non è una decisione in alcun modo giustificabile da ostacoli di tipo procedurale, ma è una decisione attinente esclusivamente a ragioni di carattere politico, non nei rapporti tra governo e opposizione ma unicamente nei rapporti tra maggioranza e governo

E’ deluso, il presidente della Camera. E si direbbe così lanciare a sua volta chiari messaggi politici.

Mafia, arresto Nicchi: trovati pc, cellulari e documenti

mafiaUn pc, due cellulari e documenti sono stati trovati nel casa dove è stato arrestato il boss Gianni Nicchi. Il questore Marangoni aveva parlato di ritrovamenti ”interessanti”. L’appartamento del boss è stato esaminato per tutta la notte dalla polizia che ha archiviato tutti i reperti utili alle indagini.

 

Grecia, processati per direttissima i 5 italiani arrestati

atene_-_partenone1_jpgInizia oggi il processo per direttissima ai 5 italiani arrestati ieri nel corso di incidenti ad Atene. I 5  (4 uomini e una donna), che fanno parte di un gruppo di anarchici europei, la cui presenza nella capitale greca era stata segnalata dalle autorità, sono stati trovati in possesso di cappucci e bastoni. Comparsi davanti al magistrato ai 5 è stato confermato l’arresto.

Milano, aggressione gay

Milano

Notizia dalle agenzie. Un genere di notizia che si è letta, sentita, vista soprattutto ultimamente, molte, troppe volte. Un uomo è stato aggredito a Milano. Aggredito e insultato. Perché? Perché gay. Lo hanno aggredito, lo hanno preso a calci e a pugni. Gli urlavano sei un gay. Lui ha 47 anni. E’ successo ieri sera in una stazione di servizio.

Erano in macchina, tre persone. Due sono scese, l’altro è rimasto alla guida. E hanno cominciato la loro violenza. Lo seguivano già da un po’. Lo avevano letteralmente puntato, per fare evidentemente quello che poi sono riusciti a fare. Lo avevano cominciato a seguire dal cimitero di Bruzzano, noto luogo di incontro per gay. Certo, ora la polizia indaga. L’uomo ha rifiutato le cure mediche.