Parmalat, Tanzi & aggiotaggio

Una condanna pesante, quella che vede protagonista Calisto Tanzi. Lui e alcuni revisori sono gli unici responsabili delle false comunicazioni al mercato nel crack della Parmalat secondo la sentenza del Tribunale di Milano.
Dieci anni di reclusione, quindi, all’ex patron della Parmalat: il reato è aggiotaggio e ostacolo all’attività di vigilanza.
Ma cos’è l’aggiotaggio?
E’ l’articolo 501 del Codice Penale, intitolato Rialzo e ribasso fraudolento di prezzi sul pubblico mercato o nelle borse di commercio, a definirlo.
Qui, una ricostruzione impietosa della vicenda Parmalat. In fondo, la Casta e l’aggiotaggio dicono non siano due mondi sconosciuti.

Lodo Alfano incostituzionale? Nessun problema: pronta una legge allunga-processi



Dovesse mai sorgere un problemino, ci si mette ai ripari.


La lungimiranza è una certezza, in questi casi.

I processi veloci sono il punto cardine della riforma della giustizia

ebbe a dire il Ministro Alfano. Era Luglio.


Ora, dovesse la Consulta bocciare il Lodo, il celeberrimo Lodo, c’è il piano B.


Un articolo del futuro disegno di legge di Angelino Alfano, curato dal suo ufficio legislativo e dal consigliere giuridico del premier Niccolò Ghedini, è la soluzione: si cambia. Si cambia questo articolo, il 190 del Codice di Procedura Penale: Diritto alla prova, allungadolo con il recente (correva l’anno 2000) Articolo 111 della Costituzione sul Giusto Processo.


Così, però, i processi potranno essere allungati all’infinito, perchè scatterebbe non più la facoltà, ma l’obbligo, per il giudice, di far presentare elementi di prova e lista testi infinita – quella proposta dagli avvocati delle parti. Una lista per la quale il giudice dovrà limitarsi a verificare la pertinenza col giudizio in atto.


Per ora, solo indiscrezioni sulla proposta di legge in oggetto. Staremo a vedere.


Giustizia? Update: Salerno e Catanzaro fanno pace



[Foto| Wikipedia]


E’ tregua tra le procure di Salerno e Catanzaro.


Raggiunta e firmata – alla stregua di un vero e proprio armistizio – un’intesa per il ripristino della giurisdizione con idonee iniziative processuali. La richiesta del Quirinale è stata, infine, accolta.


Risultato: Why not e Poseidone, le due inchieste al centro della singolar tenzone, della Procura di Catanzaro e diquella di Salerno su presunti illeciti legati alle inchieste di De Magistris proseguiranno. Nelle rispettive competenze.


Decisivo è stato il doppio dissequestro degli atti compiuto prima dalla Procura generale di Catanzaro e poi da quella di Salerno. Fine dei giochi?


Catanzaro-Salerno, lotta all’ultimo magistrato: la parabola della mantide religiosa

[Foto| Wikimedia]
Non solo una riforma della Giustizia appare necessaria. Ma quanto sta accadendo in questi giorni, con due paritetiche Procure della Repubblica Italiana, quella di Catanzaro e quella di Salerno, sta mettendo in scena una drammatica lotta tra poteri dello Stato.
Vi ricordate le elezioni? Il marasma scoppiato per la vicenda Pizza-DC, rimessa in corsa dopo l’iniziale esclusione del simbolo? Presidente della Repubblica, Governo, Tar Lazio e Consiglio di Stato. Non mancava più nessuno. La lotta, la confusione piuttosto, tra i poteri dello Stato coinvolti era stata evidente ed eclatante.
E se su Pizza eravamo riusciti a riderci sopra, in perfetto italico stile, qui, nonostante i tentativi di Spinoza di cui alla citazione di apertura, i magistrati reciprocamente fagocitantesi non riescono a strappare nessun tentativo di sdrammatizzazione.

De Magistris, la bomba a Napolitano



Ecco la prima pagina, ecco il caso, ecco lo scoppio. Quanto durerà?


E’ scoppiata la guerra tra Procure per De Magistris. Interviene il Presidente della Repubblica: Napolitano ha chiesto gli atti ai giudici.


Antonio Di Pietro ha dei dubbi:

Con il dovuto rispetto istituzionale, ma si rischia la criminalizzazione preventiva e preconcetta dell’attività di indagine che sta svolgendo la procura di Salerno


Qui, una ricostruzione dell’intera vicenda. Mentre Alfano, Angelino, difende l’operato della più alta carica dello Stato.

Nel caso De Magistris è guerra per bande tra magistrati

Parola del Pdl, o meglio del deputato del Pdl Gaetano Pecorella, intervistato da Radio radicale.


Stay tuned. E’ tutt’altro che finita qui.


De Magistris, il magistrato che non “buca”

Caso De Magistris. Caso De Magistris? Che??? Qualcuno cascherà dal pero. In effetti non viene molto pubblicizzato o “coperto” quel che sta accadendo. Il Consiglio Superiore della Magistratura ha chiesto gli atti alla Procura di Salerno.

Oggi il tema in gioco è se tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge? Faccio le corna, ma dopo che mi hanno tolto le inchieste resta solo l’eliminazione fisica

Queste le parole del P.M. di Catanzaro Luigi De Magistris un po’ di tempo fa. La Procura Generale ha avocato l’inchiesta, a seguito dell’iscrizione dell ministro Clemente Mastella nel registro degli indagati.

Il Vaticano, l’omosessualità e il problema dell’informazione

Il diverso modo in cui viene data una notizia è fonte di diverse interpretazioni. “Si chiede agli Stati e ai meccanismi internazionali di attuazione e controllo dei diritti umani di aggiungere nuove categorie protette dalla discriminazione, senza tener conto che, se adottate, esse creeranno nuove e implacabili discriminazioni. Per esempio, gli Stati che non riconoscono l’unione tra persone dello stesso sesso come “matrimonio” verranno messi alla gogna e fatti oggetto di pressioni“. Se, ad esempio, si omettono queste parole nel riportare l’intervista a monsignor Celestino Migliore non si capisce perché lo stesso ha anche dichiarato nella medesima occasione che “il catechismo della chiesa cattolica dice, e non da oggi, che nei confronti delle persone omosessuali si deve evitare ogni marchio di ingiusta discriminazione”. In sostanza, monsignor Celestino Migliore dice che se la dichiarazione per la “depenalizzazione universale dell’omosessualità”, che la Francia presenterà all’ONU il 10 Dicembre, sarà approvata, in Iran gli omosessuali verranno impiccati lo stesso mentre gli stati che non accettano i matrimoni tra gay (in cui gli omosessuali non sono discriminati e vincono pure l’Isola dei Famosi) potranno essere accusati di “violazione dei diritti umani e delle libertà fondamentali“. Ora che il puzzle è stato ricomposto, che ognuno tragga le sue conclusioni.

Il nodo di Alfano

Sms sul cellulare – suo, proprio suo – del Ministro della Giustizia dal tono estremamente intimidatorio.
Non manca la classica busta con proiettile e contenente un messaggio con su scritto

Alfano boia

e firmato con una stella a cinque punte, trovata nelle scorse settimane nella sede del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (Dap).

Una stpria cominciata l’estate scorsa. Rusultato: misure di sicurezza per il Guardasigilli rafforzate, e solidarietà bipartisan, naturalmente.

De justitia. Ovvero: il Di Pietro natalizio e il Pd in subbuglio

Via le mani dagli occhi. Oppure: via le mani, via gli occhi.
E’ tempo di regali natalizi – praticamente – e di nuove uscite in libreria, signori. Molti anni fa ho lavorato in una Mondadori proprio come potenziamento organico nel periodo delle Feste. E’ edificante vedere cosa esce a Natale.
Giovedì, appuntamento in libreria con Il guastafeste: la ricostruzione dell’esperienza di magistrato e poi di politico di Antonio Di Pietro.
Alcuni rapidi highlighs: Berlusconi viene accostato a Hitler, di Veltroni si rimarca l’ingenuità (sic!!!).

Melchiorre Contena, il Tempo ti aiuterà

Non ti facevo cosi vanitoso, Tempo, tanto da essere protagonista su tutti i maggiori quotidiani di ieri per due storie tanto diverse tra loro. La prima, più leggera, è quella di un gatto che grazie al microchip è potuto tornare a casa, dopo ben tredici anni di pellegrinaggio per gli States. La seconda, di carattere totalemente opposto, è la vicenda di Melchiorre Contena. Condannato per sequestro e omicidio, Melchiorre Contena è stato riconosciuto non colpevole dopo aver passato trent’anni della sua vita in carcere per un reato non commesso. Se è vero che sei guaritore di tutti i mali, o Tempo, mi auguro che Melchiorre possa tornare a fare il pastore, dimenticandosi di tutto quello che ha dovuto sopportare; allo stesso modo mi auguro che nel frattempo qualcuno riconosca i propri errori. Scusami, non fai miracoli: tu guarisci solo i mali.

Diaz, Giustizia all’italiana

Assolti i vertici della polizia, insomma. Vorrei aver avuto l’idea geniale di Spinoza. Diaz Irae. Ma ancora meglio del titolo, la finta pubblicità stile GoogleAds, che recita:

Dimostrazioni Pacifiche

Chiamaci e organizzeremo per te una bella manifestazione pacifica. Gratis e subito! Dovrai solo marciare e gridare gli slogan che preferisci. A portare spranghe e molotov ci pensiamo noi! Siamo in via Francesco K. numero P2. www.digos.it

Genova-Eluana 1 a 1? Non si sa che dire. Stato di diritto sì, Stato di diritto no.

Molotov alla Diaz. Oggi la sentenza

In una ricostruzione della Bbc si vede un uomo che introduce nella scuola le bottiglie incendiarie.
Oggi, il Presidente del Tribunale Gabrio Barone, dopo la camera di consiglio, dovrà leggere la sentenza per il processo per l’irruzione alla scuola Diaz. Torniamo con la mente e con l’anima a quella notte tra il 21 e il 22 luglio del 2001 a Genova. Torniamo al G8.
200 udienze. Ci sono state più di 200 udienze.