Pisanu Presidente della Commissione Parlamentare d’inchiesta sulla mafia



Giuseppe Pisanu è il nuovo Presidente della Commissione Parlamentare d’inchiesta sulla mafia. 32 voti a favore sui 50 dei componenti dell’Antimafia.


Diciotto sono state le schede bianche. Sarebbe in corso, per il Governo, la più grande offensiva antimafia di tutti i tempi – come afferma oggi il Guardasigilli Alfano.


Travaglio dà la sua ricostruzione del personaggio ieri – quando era ancora il favorito e non già il Presidente.

Passaparola di lunedi 10 novembre” di Antonio Di Pietro | 10 Novembre 2008
Tieniti aggiornato: www.antoniodipietro.it


Se Saviano va via

Se Saviano va via. La mafia non sarà più la grande assente delle campagne elettorali in Italia.

Andrò via dall’Italia, almeno per un periodo e poi si vedrà…

E l’opinione pubblica si mobilita. Gli scrittori italiani manifestano solidarietà. E consigliano: lasciare l’Italia in questo momento è la cosa più giusta.
Se Saviano va via. Andare via dall’Italia sarà sempre la cosa più giusta. Se Saviano va via. L’Italia non potrà più cambiare.

Facebook vs lodo Alfano

Potenza della rete, stranezza della stessa. Se c’è una cosa che Antonio Di Pietro ha capito, da un certo momento in avanti, è la potenzialità di Internet. Raccolta Firme per il Referendum Abrogativo contro il Lodo Alfano.
Informazioni evento. Organizzatore: I hate Silvio Berlusconi (e altri, che non citiamo per privacy). Facebook rubrica l’eveno, per tipologia Cause – Protesta. Rete di riferimento: Global.
Ora e luogo. Inizio: sabato 11 ottobre 2008 alle ore 10.00 (ieri, al secolo) e Fine: lunedì 10 novembre 2008 alle ore 20.00. Dalla Rete alle piazze. Partenza ieri, a Piazza Navona, Roma. Proseguirà in tutte le città d’Italia.

A Rita Atria e Adolfo Parmaliana

Nuovo quesito. Cosa vi dice il nome di Rita Atria?

Prima di combattere la mafia devi farti un auto-esame di coscienza e poi, dopo aver sconfitto la mafia dentro di te, puoi combattere la mafia che c’è nel giro dei tuoi amici; la mafia siamo noi e il nostro modo sbagliato di comportarci.
Borsellino sei morto per ciò in cui credevi, ma io senza di te sono morta

Questa era Rita. Questo il suo testamento.
L’Italia fa i suoi martiri. Agli italiani, in fondo, piacciono. Si fanno i martiri, e poi li si compiangono. Il procedimento, in fondo, è assai semplice, e affatto faticoso.
Sono passati in un lampo i 15 minuti di celebrità per Adolfo Parmaliana, professore antimafia di Messina. Suicida. Si è gettato da un cavalcavia. Da solo? Chissà. Si è suicidato – questa la versione ufficiale dei fatti – come nel 1992 si è suicidata Rita Atria, testimone di Borsellino, dopo la morte del magistrato. Un salto nel vuoto.

Il Lodo Alfano non basta. Passaparola

Che il Lodo Alfano non bastasse, in effetti, era un dubbio che era venuto.
Di nuovo, c’è che gli atti del processo Mills sono gloriosamente partiti: destinazione Corte Costituzionale. E cosa farà la Corte Costituzionale? Le tocca pronunciarsi sulla costituzionalità del benedetto Lodo Alfano. Ma rifacciamo il punto. Da un lato, il Lodo Alfano. Dall’altro il Processo Mills.

Di calcio, scontri e rinvii a giudizio

Da un lato Calciopoli.
Luciano Moggi e altri 23 imputati sono stati rinviati a giudizio dalla giustizia ordinaria. Franco Carraro e Francesco Ghirelli, rispettivamente ex presidente ed ex segretario della Figc, sono invece stati prosciolti.
Appuntamento allora al 20 gennaio (2009, sì), data di inizio del processo davanti alla nona sezione del Tribunale, collegio A. Le accuse portano anche il nome di associazione per delinquere e frode per competizioni sportive.
La storia infinita, insomma. Repubblica, per gli appassionati, ha messo su tutto un dossier. Dai vertici inguaiati, alle basi. Perché la base calcistica è la vera, drammatica, ignorante valvola di sfogo della violenza di un paese altrimenti borghese. Scelta da chi follemente la attua, e strumentalizzata da chi governa. Dall’altro lato, quindi, il pensiero corre a quella che chiamarono La bufala campana.

La Voce delle Voci, attacco massonico (Quesito con la Susi inside)

Quesito con la Susi
Quesito con la Susi
Oggi, grande concorso. La Voce delle Voci. Alzi la mano chi ha mai sentito questo altisonante nome.
Nessuno? Nessuno vincerà il concorso? Uno sforzino? Trattasi di una pubblicazione. Sì. No. Niente. Domanda di riserva: chi è Giulietto Chiesa? Poco materiale anche qui, eh? Nessuna pronta risposta, vero? E chi sono i massoni? Va bene, teniamo il premio per la prossima settimana, e nel mentre sveliamo l’arcano.
La storia de La Voce delle Voci è consultabile sul sito. I recenti sviluppi – in sintesi, sono i seguenti: intimidazioni e minacce di azioni giudiziarie pervenute alla redazione de “la Voce delle Voci” da ambienti massonici italiani. Lo comunica un editoriale pubblicato dallo stesso mensile.

Lodo Alfano e processo Mediaset, ovvero: come impiccia questo art.3 della Costituzione

Toh. E’ successo. Il Fato, a volte… Presto? Tardi? Chi può dirlo. E’ successo. Doveva succedere prima o poi… Oppure no?

E tu? Dove vai a ballare?

Ma anche, sempre citando Caparezza:

Costretti a subire ricatti di uomini grandi, ma come coriandoli

Questo per dire cosa? Che, toh, si è fermato il processo Mediaset.

Perché? C’è un processo Mediaset? Che è stà novità? Eh. Parrebbe di sì. Ma sfido chiunque a girare per le vie delle città italiane e chiedere alla gente: Se le dico processo Mediaset, cosa mi risponde?

Imbarazzato silenzio. Colpevole ma vittima.

C’è – c’era – una volta un processo che vede, tra gli altri imputati, Silvio Berlusconi per presunte irregolarità nella compravendita di diritti televisivi da parte di Mediaset.

Lettera a Gomorra

Era da tanto, devo ammettere, che non sfogliavo un giornale cartaceo. L’altro giorno mi è capitato nuovamente di farlo. Ero all’Economist Roundtable with The Italian Government, al St. Regis – casa mia fosse anche solo il bagno di quel posto sarei una donna appagata.
Di Italian Government, in realtà, c’era solo il buon Brunetta. E qualche sottosegretario. E la Maria Pia Garavaglia ed Ermete Realacci. Si sfidavano a colpi di progetti sull’economia italiana. Un evento interessante.
Interessante vedere dal vivo anche la coerenza di Brunetta. Vuole dare la caccia e la lotta ai fannulloni? D’accordo o meno con lui, non si può dire ceh non sia coerente. Anzi. Ha dato risposta affermativa alla sua partecipazione in quel di luglio. E’ effettivamente comparso – mentre altri hanno dato forfait e confusione (come ci si aspeta dai politici) fino all’ultimo – e la mattina di lunedì era lì alle NOVE MENO UN QUARTO.

Gomorra, la storia continua. Guerra alla Camorra?

Mentre il Pakistan è in fiamme, sconvolto dall’attentato rivendicato da Al Qaeda durante un banchetto in onore del neo presidente, e fa i conti con i suoi oltre 60 morti accertati, tra cui l’ambasciatore ceco, i suoi 100 feriti, i soccorritori che solo all’alba sono riusciti a entrare, foto della tragedia e video che circolano nel mondo direttamente dall’interno dell’hotel, in Italia un’altra guerra è in corso.
150 poliziotti, 150 carabinieri e 100 finanzieri: un totale di 400 unità umane sarebbe in partenza per la zona di Caserta. Mission: impossible.

Berlusconi, ovvero: quando l’impunità non basta

Si può fare di più, si può dare di più. Ovvero: mica finisce qui. Cambiamo la Costituzione? Introduciamo impunità? Modifichiamo le leggi? Legiferiamo ad hoc? Certo, ma sono solo briciole. Silvio Berlusconi non si ferma.

Cosa ti manca, cosa non hai…

Ma se afferri un’idea, che ti apre una via…

Lo stuolo – temibilissimo stuolo – di avvocati costituenti la difesa del Primo Ministro italiano, al secolo Silvio Berlusconi, ha preparato una nuova mossa. Preparata e messa in atto. Ha, infatti, presentato un ricorso in Cassazione. Il ricorso si oppone al provvedimento col quale i giudici della quinta corte d’Appello di Milano hanno respinto la ricusazione nei confronti del giudice Nicoletta Gandus il 17 luglio scorso. La Nicoletta, infatti – lo si ricorda – è colei che deve giudicare il premier e l’avvocato inglese David Mills per corruzione in atti giudiziari.

Intercettazioni, ovvero: come ti solidarizzo col Prodi

Le esigenze? Quando non ci sono, è il caso di crearle. In questi giorni di fine estate e controesodo, toh, sbuca fuoti l’artefatta neceessità dell’autunno. Quella che vorrà portare avanti quest’assoluta, primaria esigenza di porre fine – la giusta regolamentazione – alle intercettazioni.
Più della fame, più della disoccupazione, più della mafia. Il primario problema italiano è costituito dalle intercettazioni.
Nulla di naturale e di spontaneo sembra esserci nell’ultimo fantasma dell’estate. Nella intercettazioni pubblicate a Romano Prodi che tanto hanno commosso Silvio Berlusconi.

Le accuse di oggi, per non dimenticare le stragi di ieri

Beppe Grillo comincia così il post di ieri:

Gli italiani non si meritavano Giovanni Falcone

Un post dal titolo:

Uomini e mezz’uomini, ominicchi, piglianculo e quaquaraquà

E riecheggiano le parole.

Gli italiani non si meritavano Giovanni Falcone

Non c’è un solo modo al mondo per confutarle. Per tutti quagli italiani che, forse, Falcone lo hanno anche meritato, o continuano a meritarlo, in proporzione ce ne sono almeno altri dieci che cancellano e disintegrano quei meriti.

Riduzione di organismi collegiali (l’Italia e la corruzione)

Spulciando il Documento di Programmazione Economica e Finanziaria per il prossimo triennio, vi capiterà di incontrare la formuletta che fa da titolo al post di oggi, riduzione di organismi collegiali.
La necessità di semplificazione e la lotta agli sprechi, cavalcati dai ministri Calderoli e Brunetta, fino a oggi avevano prodotto in vero solo la caccia al fannullone nei corridoi dei mille uffici statali aperti al pubblico e qualche dichiarazione un po’ fuori dalle righe.
Riduzione degli organismi collegiali però, oltre a sintetizzare la necessità di mettere a dieta la pubblica amministrazione, assume in alcuni casi connotati preoccupanti. In breve, nel Decreto Legge 112 approvato il 25.06.08, Capo VII – Semplificazione è previsto l’accorpamento nel settore statale allargato di tutti gli enti con personale inferiore a 50 addetti per condivisibili motivi di efficacia di gestione e risparmio. All’art. 68: Riduzione degli organismi collegiali è prevista la soppressione dell’Alto Commissario contro la corruzione.