Abbiamo effettuato anche noi delle ricerche a proposito di una presunta citazione di Jacques Attali in “Il futuro della vita” del 1981, visto che una catena che gira sui social pare portare alla nostra attenzione una sorta di profezia da parte dell’ex consigliere politico di François Mitterrand. Sembrerebbe, infatti, che 40 anni fosse già tutto scritto e che in questo momento storico avremmo vissuto una pandemia necessaria per ridurre la popolazione tra gli anziani. Peccato che si tratti di una fake news.
Politica News
Fratelli d’Italia Gaeta e le mascherine con il simbolo del partito: replica ufficiale
Fratelli d’Italia Gaeta in queste ore è finita al centro di una pesante polemica politica. Nonostante l’apprezzabile idea di regalare mascherine alla popolazione locale, in seguito allo scoppio della pandemia da Coronavirus, infatti, in questi giorni si è discusso tanto sulla scelta di brandizzare il prodotto. In pratica, le mascherine sono stata distribuite in zona con il marchio del partito ben in evidenza, facendo sì che i potenziali beneficiari portassero pubblicità indiretta allo schieramento politico guidato da Giorgia Meloni.
Azzolina smentisce l’audio WhatsApp su Elena Cattaneo ed il Coronavirus peggiorato
Arriva in queste ore una presa di posizione molto importante da parte del Ministro Azzolina, a proposito di un messaggio audio WhatsApp che gira tanto da oggi 5 marzo, con il coinvolgimento della senatrice Elena Cattaneo. A quest’ultima, infatti, vengo associate dichiarazioni quasi catastrofiche sul Coronavirus, con la reale prospettiva che a breve possano essere coinvolti anche i bambini nel contagio. Per non parlare di conseguenze ancora peggiori.
La polemica di Giorgia Meloni sugli assenteisti della Camera e i veri numeri ufficiali
Sta facendo molto discutere in queste ore un post su Facebook da parte di Giorgia Meloni, che ha deciso di rispondere per le rime ad un articolo pubblicato nel blog ufficiale del Movimento 5 Stelle. I grillini, in quel caso, hanno voluto mettere in evidenza l’elevato numero di assenze alla Camera per quanto concerne proprio la leader di Fratelli d’Italia. Tuttavia, dopo l’iniziativa di quest’ultima oggi 21 novembre, è importante prendere in esame alcune precisazioni condivise anche dal sito bufale.net, che da sempre combatte proprio le fake news.
M5stelle e Salvini: inversione di marcia su autorizzazione a procedere
Salvini e il M5stelle ci ripensano, per quel che riguarda l’autorizzazione a procedere sul caso Diciotti. Nei giorni scorsi il Movimento aveva deciso di votare a favore dell’autorizzazione a procedere, e lo stesso Salvini ostentava sicurezza nel voler farsi processare. C’erano state comunque tensioni tra i due fronti della maggioranza, che ora invece sembrano convergere verso una linea comune.
La nuova strategia
Dopo l’iniziale reazione di rigidità nei confronti dell’ideologia che aveva sempre contraddistinto il M5stelle, ora i pentastellati si sono resi conto che processare Salvini sarebbe come processare il governo. Anche lo stesso premier leghista ha fatto dietrofront, accorgendosi della stessa caratteristica che questo procedimento porta con sé.
Non bisogna essere schierati, per capire che la magistratura sta intervendo su una decisione politica legittima, e non su un reato.
Lo stesso Salvini, oggi, in una lettera aperta sul Corriere della Sera, chiede che “il processo non sia fatto”. Perché sarebbe un processo ad un governo, con un precedente decisamente inusuale per una democrazia, dove la libertà di decisione politica, nel rispetto della Costituzione, è uno dei fondamenti.
A chiarire le posizioni di entrambi i gruppi di maggioranza, arriva Emilio Carelli, ad Agorà: “Dopo le ultime posizioni di Salvini, le condizioni sono cambiate: nel Movimento 5 Stelle esiste una prassi, si vota sì all’autorizzazione a procedere. Ma quella della Diciotti è stata una decisione collegiale che ha investito tutto il Governo. Credo che Conte e Di Maio dovrebbero autodenunciarsi. Dobbiamo riflettere bene se votare sì o no all’autorizzazione per Salvini”.
Il governo può rispondere di reati, e non certo di decisioni politiche.
M5S: l’ammiraglio si ritira
Ieri la grande giornata dei candidati ai collegi uninominali del 5stelle è stata rovinata dal ritiro dell’ammiraglio Vieri, perché la sua candidatura era in violazione con il regolamento del Movimento. Il problema era la sua vecchia elezione consigliere comunale nel comune di Ortona per il PD. Una gaffe che ha giustificato con la mancata conoscenza del regolamento che vieta l’elezione di persone che abbiano già avuto incarichi in altri partiti. In corsa per il collegio Roma 10 va così Carla Ruocco, già deputata. Altra curiosità, è la candidatura di Nicola Cecchi, che ha militato nelle file del PD, ma mai eletto, quindi in regola. Sfiderà però Renzi a Firenze, per il Senato. I candidati “esterni” del M5S sono una novità per portare figure di spicco nel Movimento. Al collegio Senato di Giuliano è stata candidata Maria Castellone, ex ricercatrice del Cnr, mentre Zoccano, presidente del Forum italiano Disabilità, corre in Friuli contro la Serracchiani. La sociologa della Rete italiana Ecovillaggi Cinzia Boniatti corre a Rovereto, ma è sicuramente il giornalista di La7 Pierluigi Paragone il personaggio di spicco tra gli esterni. La sua sfida è contro il padre della Lega Umberto Bossi. Tra i candidati anche l’economista no Pil Fioramonti.
Grasso lascia il PD: le reazioni
Il presidente del Senato Pietro Grasso ha lasciato il Partito Democratico dopo il voto di fiducia sulla nuova legge elettorale, e ne spiega i motivi in un’intervista a La Repubblica. Per Grasso, quel voto di fiducia chiesto per la legge elettorale è una violenza, e sul PD dice: “non riconosco più né il merito né il metodo”. La violenza è nella mancanza di dibattito al Senato, imposta dal voto di fiducia, anche se Grasso ha atteso l’approvazione della legge prima di lasciare il partito. Scelta molto sofferta, ricorda Grasso, ma senza polemiche. Polemiche che nemmeno Matteo Renzi vuole alimentare, manifestando il suo rispetto per la decisione del presidente del Senato.
Imbarazzato invece si dice Ettore Rosato, il firmatario della famosa Roatellum, perché la scelta della fiducia era la sola possibile, rimarcando come il voto di fiducia sia stato solo uno strumento. Per la presidente della Camera, Boldrini, la scelta di Grasso va rispettata, ed è stata presa con ponderazione. D’Alema non vuole tirare per la giacchetta Grasso, ma ricorda la possibilità di entrare in Mdp. Per Michele Emiliano invece, la scelta di Grasso è un dolore perché l’ex magistrato è un professionista di grandissima esperienza e rilievo, la cui perdita in seno al partito è grave, per il futuro.
Referendum costituzionale, cosa andiamo a votare
L’articolo 138 della Costituzione spiega quali sono le modalità di revisione della Costituzione stessa: un iter molto lungo da usare soprattutto considerando la delicatezza dell’operazione.
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