E’ quasi ufficiale: il Governo del Pakistan ha deciso di rimandare di “almeno quattro settimane” le elezioni previste per l’8 gennaio. Una decisione presa in conseguenza dell’omicidio della leader dell’opposizione, Benazir Bhutto, a Rawalpindi giovedì scorso, e dagli scontri scoppiati su tutto il territorio. Ma l’opposizione, ora passata sotto la guida di Bilawal, 19enne figlio della Bhutto, non è d’accordo con il rinvio. “Non vogliamo alcun rinvio“, ha dichiarato il portavoce del Partito, Farzana Raja, perchè, spiega, sarebbe solo vantaggioso per le forze di governo.
Esteri
Il Kenya in fiamme
Più di 130 morti. Scontri e proteste dappertutto. E Raila Odinga che parla del neo-rieletto Presidente Mwai Kibaki come di un dittatore militare. Aleggia violentemente il sospetto di pesanti brogli nei risultati del voto del 27 dicembre scorso. “Non c’è differenza tra lui e Idi Amin o altri dittatori militari che hanno conquistato il potere con la canna di fucile”. E’ lo sconfitto a parlare. Mentre nel paese non si fermano gli scontri che hanno portato a più di 130 vittime e a centinaia di feriti.
Il 2007 della missione italiana in Afghanistan
Missione di pace e di civiltà. Gli Italiani in Afghanistan, per ricostruire un Paese. Il Presidente del Consiglio Romano Prodi ha fatto loro visita a Natale, e si è commosso. Invero, i soldati di casa nostra si distinguono per impegno e passione. Riscuotendo anche una certa simpatia tra la popolazione locale. Ma la missione militare di pace in Afghanistan conclude questo 2007 con una riflessione di bilancio pesante: sono undici gli italiani rimasti uccisi nel Paese per incidenti, salute o attentati, da quando la missione stessa ha avuto inizio.
Strano, Odinga non sarà Presidente
Il Kenya ha il suo nuovo Presidente. Lo stesso di prima. Dopo le incertezze e i disordini violenti degli ultimi giorni, la commissione elettorale del Paese ha proclamato la vittoria di Mwai Kibaki. Il presidente uscente avrebbe avuto la meglio sul leader dell’opposizione Raila Odinga. Un colpo di scena, dato che la vittoria del candidato dell’opposizione sembrava praticamente certa: era dato per vincente nei giorni scorsi, e anche durante lo spoglio delle schede. Una conferma affatto trasparente.
Angelus e Family Day all’iberica
L’ultimo Angelus del 2007 del Papa, ieri, ha lanciato un messaggio preciso alla società mediterranea. In una Piazza San Pietro gremita come di consueto e di addobbi colorata, le parole di Benedetto XVI hanno riportato l’attenzione sulla famiglia come perno del vivere umano. “Il bene della persona e della società è strettamente connesso alla buona salute della famiglia: perciò la Chiesa è impegnata a difendere e promuovere la dignità naturale e l’altissimo valore sacro del matrimonio e della famiglia“.
Bilawal, il successore di Benazir Bhutto
Ha solo 19 anni, Bilawal Zardari. Ha pianto dietro al feretro di sua madre. Travolto dagli eventi. Ne ha letto le volontà. E ora, il figlio di Benazir Bhutto è stato nominato Presidente del Partito del Popolo del Pakistan dai dirigenti del Partito stesso. Suo padre, Asif Ali Zerdari, vedovo della leader dell’opposizione assassinata giovedì scorso a Rawalpindi, sarà co-presidente.
Pakistan, sospesa la campagna elettorale
Il destino delle elezioni in Pakistan si decide in queste ore. Il Presidente Musharraf ha ufficialmente sospeso la campagna elettorale. Il Partito del Popolo Pakistano deve scegliere ora chi succederà a Benazir Bhutto. E le elezioni, previste per il prossimo 8 gennaio, verranno probabilmente slittate a marzo.
Pakistan, Musharraf duro contro la rivolta
Pugno di ferro: queste le parole d’ordine del Presidente Perez Musharraf per stroncare la rivolta che in queste ore sta incendiando il Pakistan. Manifestazioni a Lahore e nelle principali città. Il bilancio dei disordini è di 38 morti. A Karachi, uomini mascherati hanno teso un agguato a un giovane sostenitore della leader assassinata, uccidendolo, e ferendone un altro. Le elezioni previste per l’8 gennaio sono sempre più incerte, e nelle prossime ore il partito di Benazir Bhutto deciderà se boicottarle o meno. I misteri irrisolti dell’assassinio dell’ex premier e della sua dinamica sono, intanto, ancora tanti.
E se a sorpresa vincesse Kibaki?
Piene di sorprese si stanno rivelando le elezioni presidenziali in Kenya. Sorprese che però non sembrano soddisfare affatto la popolazione della nazione africana, che sta iniziando a perdere la pazienza in questa attesa di ormai più di due giorni.
La maggioranza della popolazione ha cambiato le proprie abitudini di vita per vivere questi scrutini. Moltissime persone si sono chiuse in casa davanti alle televisioni o alle radio in attesa di conoscere il dato definitivo delle elezioni.
Arche de Zoè Affaire. Rientrano a Parigi i sei francesi condannati ai lavori forzati in Ciad
Sono rientrati ieri in Francia i sei cittadini francesi, membri dell’organizzazione non governativa ”L’Arche de Zoe” , accusati di avere cercato di portare in Francia 103 bambini, affermando che si trattava di orfani del Darfur. Si è poi appurato che in realtàb provengono in larga partedal Ciad e che hanno almeno ancora un genitore in vita. Gli imputati devono rispondere anche di falsa testimonianza e falso in atto pubblico.
E Al Quaeda smentisce di aver ucciso Benazir
Al Quaeda smentisce di aver ucciso, giovedì scorso, Benazir Bhutto. Il leader taleban Baitullah Mehsud, luogotenente dell’organizzazione terroristica in Pakistan, nega fermamente ogni coinvolgimento nell’assassinio della ex premier. L’uomo è ritenuto dal governo pakistano l’artefice dell’attentato che ha ucciso la leader a Rawalpindi.
Odinga vince!
E’quasi una certezza ormai. Con più del 75% delle sezioni scrutinato, il leader dell’opposizione del governo keniano Raila Odinga è in vantaggio rispetto al presidente uscente Mwai Kibaki. Il risultato, seppur provvisorio, sembra decisamente incolmabile: 49,47% per Odinga, 45,35% per Kibaki.
Una vittoria di grande importanza, quella di Odinga, per diverse ragioni.
Il Pakistan piange Benazir
Il Paese piange, il Paese lotta. Per i funerali di Benazir Bhutto, si parla di centinaia di migliaia di persone. E le violenze e gli scontri vanno avanti. Un’autobomba è esplosa nella valle di Swat, nel corso di un comizio dei sostenitori del presidente Musharraf. Vittima, un candidato del partito al potere e due suoi sostenitori.
Dal Rawalpindi all’Iowa, e ritorno
L’assassinio di Benazhir Bhutto potrebbe avere conseguenze ed effetti profondi sulle sorti del futuro prossimo della politica statunitense. Sia dal lato della politica estera dell’ancora attuale Mr. President, sia dal lato dei pretendenti in corsa per prenderne il posto. Mr Bush, dal canto suo, ha naturalmente condannato duramente l’uccisione della leader pakistana, definendo l’attentato “un vile atto perpretrato da degli assassini estremisti che stanno minando il cammino della democrazia in Pakistan“.