Grecia e Turchia: Finalmente Amici!

Tra le tante notizie tristi, che sembrano quasi tante e tante e tante repliche, fa piacere poter leggere che il mondo non va sempre poi così male come viene disegnato. In fondo sappiamo tutti benissimo quanto di argomenti positivi ce ne siano, ma anche quanto questi, sotto i nostri occhi sempre un po polemici, passino per lo più inosservati.

Eppure questo evento non può essere invisibile. Non può esserlo perchè rappresenta un ricongiungimento dopo 50 anni di attriti, di silenzi e di problematiche di vario tipo.

Mastella e Ruini. Ovvero: il gatto e la volpe

gatto volpe
Mi arriva la newsletter di Libertà e Giustizia. Mi ci sono iscritta appositamente. Sarà colpa dei miei inutili studi in Scienze della Comunicazione, ma a me Umberto Eco in fondo è sempre piaciuto – certo, ha da un po’ una deriva eccessivamente intellettualoide e insofferente, ma tant’è. A capirlo davvero, poi. E su Enzo Biagi non spendo parole, perchè è ben difficile che ne sia degna.
Comunque, col suo Comitato di Garanti e la sua discrezione, ha solleticato la mia curiosità ben sopita dal disgusto dei circoli intellettuali, le associazioni, gli pseudopartiti dei tempi nostri. Mi ha colpita anche per la sua discrezione. Si direbbe che non la butta in caciara come una matrona partenopea al mercato del pesce.
L’articolo che oggi si è imposto alla mia attenzione, dall’alto della mia influenza Pacifica (Il nome sarebbe in verità grazioso, se corrispondesse ad uno stato dell’animo. PACIFICA: mi sento un tantinello presa per i fondelli) porta il titolo sobrio di Coincidenze e peccatori.

L’importanza del Mare Nostrum

Fin dai tempi dei greci e quindi dei romani, l’importanza del mare Mediterraneo è sempre stata fondamentale per l’economia e per il processo di scambio culturale. Un mare che permetteva di collegare in maniera particolarmente veloce, rispetto alle vie di terra, l’Italia con il Medio Oriente, una terra già da allora mitica.

Con il passare degli anni l’importanza del Mediterraneo è rimasta consolidata, nonostante la scoperta degli oceani e del nuovo continente. E a salvaguardare questa importanza, già da tempo, è stato istituito un consiglio di cooperazione sulla politica del Mediterraneo, meglio noto come “Dialogo 5 + 5”.

Bagnasco ha da ridire sul giardino. La visita (non) fatta, saltata su invito delle autorità italiane

Bagnasco
Ora, lo si sospettava. La vendetta è un piatto che va servito freddo. A costo di sembrare eretici, qui si fa difficoltà a non far fare capolino alla parola vendetta nella propria testa.
Ed è una vendetta in grande stile, che i ragazzetti centrosociale della Sapienza hanno servito direttamente in Vaticano con i migliori saluti.
Parla il Cardinale Angelo Bagnasco, presidente della CEI. Parla nella prolusione d’apertura del Consiglio episcopale permanente. E certo non si fa sfuggire la polemica.

Fioretto per il Papa-Day: le chiavi di San Pietro a Mastella e ai politici italiani

San Pietro
C’è Clemente Mastella con una fantastica sciarpetta rosa. Alemanno ha una faccia un po’ contrariata, mentre Gasparri tenta un sorriso molto tirato. Francesco Rutelli si inzerbinisce profondendosi in sorrisi che la piazza non è stata in grado di contenere, tanto erano splendenti. Di fronte al Cardinale Camillo Ruini, certo soddisfatto.
Casini Pier Ferdinando sembra un presepe vivente, con tanto di moglie, Azzurra, e di figlioletta Caterina. Savino Pezzotta ha un’aria un po’ stranita, mentre il Ministro Fioroni si guarda intorno circospetto.

Serbia: Europa, Addio?

In un epoca come la nostra dove tutti sembrano aver voglia di “globalizzarsi” in qualche cosa di più grande, si veda ad esempio gli stati europei con la UE oppure anche solo i partiti italiani con la possibile riforma elettorale, la situazione della Serbia sembra davvero troppo antitetica.

Giorni di elezioni presidenziali in Serbia quelli appena passati e quindi giorni di spogli ci aspettano, sperando di non incorrere in un nuovo broglio elettorale stile kenyota. Sette i possibili candidati, ma solo due si presenteranno al ballottaggio ad inizio febbraio. I loro nomi sono già stati scritti.

Il primo è Tomislav Nikolic. Con i suoi 38,26% delle preferenze si è aggiudicato il primo turno delle elezioni. Leader del partito radicale Serbo (SRS), Nikolic è un leader ultra-nazionalista. La sua eventuale vittoria al ballottaggio porterebbe il paese a richiudersi su stesso, allontanando l’eventuale integrazione europea.

Nasrallah, il macellaio di Beirut

Nasrallah, il macellaio di Beirut
Molta specie ed estrema impressione ha fatto il ritorno in pubblico, con annesse dichiarazioni, dello sceicco Nasrallah. Il macellaio di Beirut, titola a tutta pagina il quotidiano Yediot Ahronot. Sconforto, paura e orrore dei media.
Gli israeliani sono sconvolti. Sabato il leader degli Hezbollah Hassan Nasrallah è ricomparso in pubblico dopo una lunga assenza, con affermazioni sconvolgenti. Ha dichiarato di essere in possesso di teste, mani e piedi e anche di un cadavere quasi completo, dalla testa al bacino di soldati israeliani caduti in guerra in Libano nel 2006 e lasciati dai commilitoni.

Il Papa: rispettate le opinioni altrui

Papa

L’eco delle vicende de La Sapienza non si spegnerà. Oggi è toccato al Papa parlare. Oggi ha detto la sua, dal suo balcone, di fronte ai suoi. Parole inopinabili, immagine rinvigorita. Situazione creata dalla superficialità di questi tempi.

Una storia tutta sbagliata. Dall’inizio alla fine. Ci fosse stata una puntata della quale non disperarsi. A partire dall’invito del Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Roma La Sapienza. Fatto che, opinione personale, è stato il vero, grande errore della faccenda. Tutto il resto è stato anche peggio, ma è nato da lì e dalla stupidità. Le polemiche sono scoppiate violentemente e prive di ogni controllo. E, dopo aver investito così un’intera settimana di cronache, il culmine, l’epilogo, è arrivato questa mattina a Piazza San Pietro.

200mila persone – queste le stime ufficiali rese note dalla stampa vaticana – hanno assistito al consueto messaggio domenicale del Pontefice. Che ha lanciuato il suo ringraziamento a universitari, professori e quanti sono venuti così numerosi in piazza San Pietro per partecipare alla preghiera dell’Angelus e per esprimermi solidarietà.

Serbia, il futuro difficile. Partono le presidenziali

Serbia
Oggi, circa 6,7 milioni di cittadini serbi sono chiamati alle urne. L’appuntamento è con il primo turno delle presidenziali. In realtà i sondaggi più recenti fanno trapelare la forte possibilità di un’alta percentuale di astensionismo: più o meno la metà degli aventi diritto pare che non si recherà a votare.
L’imbarazzo della scelta. I candidati ufficiali in questo primo turno sono ben nove. In realtà, però, la vera sfida dovrebbe ridursi ad un testa a testa tra l’attuale presidente e leader del Partito Democratico (DS) Boris Tadic, e il nazionalista Tomislav Nikolic, del Partito Radicale Serbo (SRS). Il primo è rinomatamente filo-europeista. Il secondo, leader del principale partito serbo, è dato come il vincitore annunciato del primo turno elettorale. Una vittoria, però, dicono i sondaggi, che non vedrà neppure da lontano il 50,1% dei consensi, quota necessaria per non andare al ballottaggio il 3 febbraio.
Ed è proprio il ballottaggio a spiazzare di più i sondaggisti. Secondo le proiezioni, Nikolic potrebbe ottenere il 36% dei voti al primo turno, mentre Tadic il 33%. Le sorti del ballottaggio, dunque, verranno decise dall’appoggio dei sette che non passeranno certamente il turno.

Macabro ritorno per lo sceicco Nasrallah

Nasrallah
E’ tornato ad apparire in pubblico, lo sceicco Hassan Nasrallah. E per farlo, ha scelto un ritorno dallo stile macabro. Hezbollah sarebbe in possesso delle teste e di parti del corpo di soldati israeliani, i cui resti sarebberi stati abbandonati dai compagni.
E’ riapparso oggi al pubblico, il leader della milizia sciita libanese. Era uscito di scena da più di un anno. E oggi, alla periferia meridionale di Beirut, roccaforte Hezbollah, ha fatto la macabra rivelazione. La sua ricomparsa coincide con le celebrazioni per la festività della Ashura, importante data del calendario sciita. Lo sceicco oggi è tornato, e si è subito collocato alla testa del corteo che vedeva fedeli per decine di migliaia.

Bush l’economista e Hillary la paladina degli oppressi

Bush_Hillary
Che non si dica che l’amministrazione statunitense, e il Presidente in persona, non si danno da fare. Bush risponde a Ben Bernanke, presidente della Banca centrale degli Stati Uniti, la Fed, presentando un pacchetto di incentivi per l’economia del Paese.
Il pacchetto è pari all’1% del Prodotto Interno Lordo americano. Bush rincuora, supportato dai suoi, e parla di un destino di crescita per il paese. Un trend positivo. Solo che la crescita sarà più lenta: ecco perchè le misure preparate comprendono incentivi fiscali per investimenti alle imprese e agevolazioni dirette e rapide per le persone fisiche.
Individuata l’entità del pacchetto e del provvedimento: l’1% del Pil Usa. Il che significa, secondo i potenti e preparatissimi advisor della White House 145 miliardi di dollari. Una cifra che permetterà all’economia statunitense di crescere, e darà alle persone l’occasione di aumentare le spese per consumi.

Kenya: Si va verso la guerra civile

La notizia da darsi è triste e personalmente mai mi sarei aspettato di dirla. Certo la situazione nel Kenya non era di certo tra le piu rosee o tra le più felici. Gli scontri c’erano e ci sono tuttora ma mai avrei pensato che sarebbero degenerati in maniera così definitiva. Perchè nonostante tutto sembrava che sia i due leader in “conflitto” sia i mediatori internazionali non volessero lasciare arrivare il paese in una situazione del genere.

Eppure così è e sembra sarà nei prossimi giorni. E notizia di poche ore fa che a Kisimu, città natale di Raila Odinga, leader dell’ Orange Democratic Movement, due manifestanti sono stati uccisi durante la loro protesta colpiti dalle forze dell’ordine. Il tutto è stato fatto in maniera “legale”, in quanto è stato ordinato agli agenti e all’esercito, se necessario, di sparare sui manifestanti.

Prospettare uno scenario da guerra civile diviene così un ovvietà. Un inasprimento delle violenze dovuto anche al fatto che, in concomitanza con la manifestazione di Kisimu, il Commonwealth ha giudicato irregolari le elezioni in Kenya.

A De Gennaro il compito di convincere l’Ue. Mission: impossible

Mission Impossible
Italia sgridata. Italia indisciplinata. Italia richiamata per la seconda volta dall’Unione Europea. La marachella? L’ormai consolidata tragedia dei rifiuti in Campania.
La Commissione Europea ha tutta l’intenzione di andare avanti con la procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia. La decisione arriverà per il prossimo 30 gennaio: prevederà l’invio o meno di un nuovo richiamo alle autorità italiane. A giugno, l’Italia si è già vista arrivare una poco dignitosa lettera di messa in mora .
Ora torna il pericolo del richiamo, un pericolo che vuol dire molti soldi e molte pene. Corrisponde alla messa in forse dei sostanziosi contributi che la Ue concede all’Italia per finanziare i progetti legati allo smaltimento dei rifiuti. Che fine avranno fatto quei soldi, alla luce degli eventi partenopei? L’Unione Europea, insomma, commina una salata multa quando uno dei 27 Stati viola le legislazioni comunitarie.

Ratzinger, La Sapienza e il discorso mai fatto

Papa

In uno speciale di RepubblicaTV, ieri, Ezio Mauro ha provato a rispondere alla situazione attuale di questa Italia in subbuglio.

Un’idea malata, dice, è quella che ha portato alla situazione attuale. Allo scandalo dell’annnullamento della visita del Papa all’inaugurazione dell’anno accademico presso La Sapienza di Roma. Un’idea che non è neppure così forte. Un’idea che ha portato ad uno scandalo. Perchè tale è ormai l’incidente, a livello diplomatico e di immagine.

Si è più volte ripetuto quanto la miccia sia stata accesa dall’invito del Magnifico Rettore al Papa. Un cambio di tradizione – il Papa avrebbe addirittura dovuto tenere, in una prima ipotesi, addirittura la lectio magistralis, poi correttamente affidata ad un Professore. Una spirale poi di eventi che ha portato a problematiche di immagine, di coscienza, di morale, di intelligenza.

Che cosa ha da fare o da dire il Papa all’università? Sicuramente non deve cercare di imporre ad altri in modo autoritario la fede, che può essere solo donata in libertà. Questo, un passaggio del discorso che Benedetto XVI avrebbe dovuto pronunciare oggi all’università di Roma La Sapienza, e che sono state invece veicolate dal Magnifico Rettore Renato Guarini all’inaugurazione dell’anno accademico.