La Russa: Lukashenko chi è questo?

La gaffe del ministro La Russa, nella puntata di ieri di Ballarò sta facendo il giro del WEB. In molti, si sono accorti di quello che il ministro stava chiedendo al “suggeritore” se così possiamo definirlo, presente alle sue spalle. Il tutto, ovviamente, come di consueto, è stato riportato prontamente sul web, con video, link e immagini.

Il ministro la Russa, si domandava chi fosse Lukashenko. Per chi di voi, come il nostro caro ministro, non sa chi è tale personaggio, vado a rinfrescare la memoria. Lukashenko è l’attuale presidente della Biellorussia, con mandato già dal 1994, quindi un tempo abbastanza sufficiente per farsi ricordare da La Russa, ma evidentemente non è stato così.

Strage Erba: la cassazione conferma l’ergastolo per i Romano

Foto: Ap/LaPresse

La condanna definitiva per Olindo Romano e Rosa Bazzi, i coniugi che tutti ricorderete per l’efferato delitto di erba, sono stati condannati definitivamente nella giornata di ieri dalla corte di Cassazione. Dopo l’ennesimo appello che il legale dei coniugi ha portato avanti per mostrare l’innocenza dei due, o almeno cercare di diminuire la pena, la cassazione nella serata di ieri ha definitivamente condannato i due coniugi con la pena dell’ergastolo.

I due erano già stati condannati nel lontano 2008, quando la Corte d’Assise di Como li aveva condannati all’ergastolo anche in quel caso. A sentire l’udienza in aula ieri sera, erano presenti i familiari di Raffaela Castagna la una delle due donne uccide dalla coppia Romano. Oltre a loro, erano presenti anche Azouz Marzouk, il quale non è più rientrato dopo aver presenziato all’udienza iniziata nella mattinata di Martedì scorso.

Trattativa stato-mafia, Brusca accusa Nicola Mancino

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Durante l’udienza nell’aula Bunker del tribunale di Firenze, il pentito Giovanni Brusca ha dichiarato che il mittente finale, delle stragi del 1993, era Nicola Minetti. L’udienza si tiene in merito al presunto coinvolgimento tra StatoMafia. Brusca, dichiara che durante una conversazione con Riina, quest’ultimo gli avrebbe dichiarato: “si sono fatti sotto”. “Non mi disse il tramite – ha aggiunto Brusca – ma il committente finale e mi fece il nome di Mancino”.

Lo stesso Brusca ha poi dichiarato che sia Berlusconi che dell’Utri sono completamente estranei alla vicenda: “Con mio cognato parlavamo di Berlusconi e dell’Utri e io gli ho detto che non c’entrano niente con le stragi”.

Melania Rea, sentite altre soldatesse

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Chi si trovava all’interno di quel bosco, il pomeriggio di quel 18 Aprile? Gli inquirenti in questi giorni si sono concentrati sui vecchi amori, a suo dire, del marito di Carmela Rea, Salvatore Parolisi. Parolisi, non aveva mai affermato di aver avuto delle storie extra coniugali, ma messo alle strette dagli inquirenti nella giornata di ieri ha dichiarato “Due anni fa ho avuto una relazione con una commilitona ma è finita da tempo”.

Nei giorni scorsi, gli inquirenti hanno ascoltato una commilitoni di Salvatore che è stata trasferita a Verona nei giorni scorsi. Gli investigatori, sono riusciti a rintracciare anche un’altra ex amante di Parolisi che si trova ora a Lecce.

In un hard disk tutti i segreti di Bin Laden

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Quella che vedete nell’immagine qui sopra, era la fortezza dove ormai da giorni si nascondeva la persona definita dallo stesso Frattini, come il principe del male. Durante l’attacco dei militari americani, all’interno dell’edificio erano presenti circa ventitre bambini e nove mogli dello sceicco oltre ad un dispiegamento militare interno a difesa dello stesso Bin Laden.

Secondo quanto emerge dalle prime notizie che stanno arrivando riguardo l’operazione condotta dai Navy Seal Teams Six, Osama Bin Laden, si nascondeva dentro questa abitazione da circa sei anni. Subito dopo l’attacco da parte dei militari americani, è subito iniziata la ricerca all’interno dell’abitazione per cercare di riuscire a prendere più informazioni possibile sull’attività dello sceicco a livello mondiale.

Frattini: “l’uccisione di Bin Laden, nessun pericolo per l’Italia!”

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Durante il consueto appuntamento di apertura di Mattino 5, la telefonata di Belpietro si è fatta con Frattini. L’argomento principale ovviamente è l’uccisione di Bin Laden. Rispondendo alle domande di Belpietro, Franco Frattini ha detto che l’uccisione di Bin Laden, ha “fatto venir meno un riferimento forte nel terrorismo e un simbolo di male!”  Parlando della guerra ai talebani, Franco Frattini ha dichiarato: “Io credo che quando si apre una breccia così forte nel muro del male, diventa più facile sgretolare il muro!

Chi possa prendere il posto di Osama Bin Laden ancora è difficile dirlo, sono tanti quelli che vogliono succedere all’ex leader terroristico, Frattini si augura che tra questi aspiranti al potere “nasca una guerra che li porti ad uccidersi fra di loro”.

Comunicato stampa scaramanzia Presidenza del Consiglio

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“In merito a quanto riportano erroneamente alcune agenzie di stampa, il Presidente Silvio Berlusconi si è ben guardato dall’esprimere un pronostico sullo scudetto al Milan anche per evidenti ragioni scaramantiche.”

Carabinieri aggrediti al Tuscolano

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Di violenze contro i Carabinieri, ma contro le forze dell’ordine in generale, ne abbiamo lette tante nei quotidiani in questi giorni. Quella che andiamo ad aggiungere oggi, è l’ennesimo caso di delinquenza gratuita ai danni di persone che si trovano a svolgere il loro lavoro nel migliore dei modi possibili.

Due carabinieri nei pressi di un bar a Roma nel quartiere Tuscolano sono stati aggrediti da due romani di 42 e 47 anni. I due fratelli, dopo la richiesta dei militari di presentare i documento, hanno aggredito i carabinieri della stazione di Roma IV Miglio Appio, i quali hanno riportato rispettivamente 7 e 10 giorni di prognosi.

Beatificazione Wojtyla, manca ancora un miracolo

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Per rendere effettiva la beatificazione di Papa Giovanni Paolo II, mancherebbe ancora il secondo miracolo, ma sono già tante le segnalazione, ha riferirlo è Angelo Scola, il patriarca di Venezia, intervistato da Maurizio Belpietro durante la trasmissione “Mattino Cinque” su Canale 5.

Riguardo l’iter che si terrà successivamente all’evento di Domenica, Scola ha dichiarato: “si potrà cominciare a pregare per Giovanni Paolo II. Ci sarà un culto della sua santità ogni anno. Occorrerà il riconoscimento di un secondo miracolo ma già ci sono molte segnalazioni”.

Lega contro Berlusconi riguardo la guerra in Libia

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Tensione altissima nel governo per quanto riguarda la decisione presa dal premier Silvio Berlusconi, riguardo l’entrata in azione dell’Italia nella guerra in Libia. Questa volta, Berlusconi si trova a dover difendere nuovamente Giulio Tremonti, attuale ministro all’economia. “Ho fiducia in Tremonti che, con me, sta lavorando per ritrovare con la Lega i termini di un comune impegno politico. Smentisco il Giornale, d’altronde proprio oggi, alla Camera abbiamo approvato il documento economico finanziario che reca la sua firma con la mia” dice Berlusconi.

Il premier si riferisce al titolo del quotidiano il Giornale il quale titola “Tremonti aizza la Lega!”. Nel pomeriggio di oggi, è previsto un incontro tra Giorgio Napolitano e Silvio Berlusconi, l’incontro sicuramente verterà sull’entrata in azione dell’Italia sulla Libia.

Foto attentato a Marrakesh

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Una forte esplosione ha svegliato Marrakesh questa mattina, l’esplosione proveniva dal caffè Argana situato a poca distanza dalla famosa pizza Jama’a al-Fna di Marrakesh in Marocco. ”E’ conseguenza di un attentato terroristico” nell’esplosione sono rimaste ferite 20 persone e ne sono morte circa 18. ‘Ci sono diversi europei tra le vittime” ha detto l’inviato di ‘al-Arabiya’ che ha riferito di aver visto “agenti della polizia marocchina sul luogo della deflagrazione con in mano passaporti europei”.

Attualmente non è stata ancora specificata l’identità delle persone straniere ma se ne contano circa 12. Dalle prime notizie, non risultano esserci italiani rimasti coinvolti nell’esplosione, è quanto rende noto la Farnesina. La polizia marocchina ha arrestato il presunto attentatore, “l’uomo si trovava nel caffè prima dell’esplosione con una grossa valigia e ha chiesto un’aranciata a un cameriere, prima di allontanarsi”.

Kabul: sparano su soldati NATO

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Intorno alle 8.30 della mattinata, un soldato Afghano ha aperto il fuoco contro i militari della Nato all’aeroporto di Kabul. Una fonte interna ha comunicato che l’assalitore sarebbe un colonnello in pensione che è riuscito ad introdursi nella base della Forza internazionale di assistenza alla sicurezza (l’Isaf). Sarebbe 4 i feriti, due solati afghano e due stranieri.

Il ministero della Difesa afghano ha precisato che l’attacco è avvenuto intorno alle 11 (8:30 italiane) e che lo scontro a fuoco è durato pochi minuti.

Libia: Bossi si scaglia contro Berlusconi

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“L’ulteriore impegno dell’Italia in Libia costituisce il naturale sviluppo della scelta compiuta dall’Italia a marzo, secondo la linea fissata nel Consiglio supremo di difesa da me presieduto e quindi confortata da ampio consenso in Parlamento” è la dichiarazione di Napolitano di ieri, riguardo la notizia che l’Italia entrerà in guerra contro la Libia partecipando con dei bombardamenti aerei, decisione presa da Silvio Berlusconi, dopo un colloquio telefonico con Barack Obama nella serata del 25 Aprile.

La Lega è il partito che si sta opponendo in maniera dura contro questa decisione. “Porteremo il nostro no in Consiglio dei ministri” ha annunciato il ministro Calderoli. Calderoli aggiunge anche, che “non è dicendo sempre di sì che si acquisisce peso internazionale. Siamo diventati una colonia francese”.

Alemanno: “Stop agli sgomberi per una settimana”

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Forti le parole di ieri di Alemanno verso la comunità di Sant’Egidio: “ Gli esponenti della Comunità di S. Egidio, possono stare sereni, cercando, magari, di moderare i termini delle loro invettive. Non solo nella giornata di domani (oggi ndr.) non era mai stato previsto uno sgombero al campo di via Cave di Pietralata, ma in tutta la settimana prossima era già stato preventivato, da tempo, di non procedere a sgomberi di campi nomadi abusivi”.

Questa è stata la risposta di alemanno alle dichiarazioni fatte dalla comunità si S. Egidio, che vertevano a segnalare e richiedere il blocco dell’iniziativa del comune di Roma, di sgomberare la capitale da tutti i campi nomadi presenti sul territorio.