Non è un paese per vecchi. O forse sì

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L’album di famiglia della politica italiana di quindici anni fa, a sfogliarlo, fa impressione. Rutelli sindaco di Roma e Berlusconi Presidente del Consiglio. Devo aggiungere altro? Non credo. A volere essere pignoli si potrebbe giusto segnalare che tutti i segretari della pressocchè totalità delle formazioni politiche italiane di oggi presenta al suo vertice le stesse facce da 20 anni.


Su, diciamocelo, con le sole eccezioni rappresentate dai mini-candidati premier Santanchè e Boselli, la corsa alla poltrona di Presidente del Consiglio ed ai posti che “contano” non offre certamente novità: il sempreverde Berlusconi, con l’immancabile fiato sul collo dell’eterno erede designato Fini, l’equilibrista Casini, il subcomandante Fausto Bertinotti e Veltroni che, a dire il vero, nuovo di pacca proprio non è.


Ma se il criterio per la scelta del capitano da parte delle singole squadre appare il medesimo, lo stesso non si può dire per la composizione del resto delle formazioni. Il Pdl infatti, al netto delle naturali promozioni sul campo di alcuni elementi ( la sciura Brambilla su tutti), sembra confermare gli effettivi che furono in grado di pareggiare la precedente partita. Di contro, il PD avrebbe deciso di affidare ad un gruppo di giovani gregari il difficile compito di tirare la volata a Uolter.


Sarà vero?


Da nord a Sud dello stivale – circoscrizione estero compresa – un solo imperativo: largo ai giovani! Si susseguono in questi giorni i comunicati delle direzioni regionali del Piddì, che sanciscono lo svecchiamento imposto dai vertici di Sant’Anastasia. Sacrificati, nelle liste, capi tribù del calibro di De Mita (subito riciclatosi nella Rosa Bianca), dentro al suo posto in Campania Pina Picierno, 26 anni. Ed in Lombardia, Sicilia e Lazio la musica non cambia.


Con le nomine dei segretari regionali, molti di primissimo pelo, non è poi da escludersi che questi debbano fare ricorso ai consigli di un “tutor”. Ed in tale ruolo, vedrete, riciccieranno fuori i probi viri.


Qualcuno scrisse: “Tutto cambi perché tutto resti come prima”.

1 commento su “Non è un paese per vecchi. O forse sì”

  1. Infatti nel panorama politico italiano c’è bisogno di una faccia nuova e giovane, magari femminile come quella di danilea melchiorre. E’ inutile che casini faccia l’uomo contro il sistema e che si proponga come il nuovo. Guardi alle sue candidature (emanuele filiberto, roberto carlino)

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