Il Papa e i disabili



Da Spinoza – che non delude mai:

Secondo il Vaticano “I rapporti omosessuali non devono essere depenalizzati. Sennò che gusto c’è?”
La Santa Sede ha detto che la proposta francese “genererebbe nuove discriminazioni”. Evidentemente sono affezionati a quelle vecchie.
Questo atteggiamento però ha una sua logica: se la società smette di emarginarli, difficilmente si faranno preti.
L’Iran intanto raccoglie la direttiva e si dice disposto a usare corde più morbide


Dopo la faccenda dell’omosessualità, ecco il nodo disabili.


Una storia annunciata: il Vaticano non ha firmato la convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità. Ha contribuito a realizzarla, ma non ha potuto firmare. Una contrarietà limitata alla sola questione dell’aborto all’interno di un testo che la Santa Sede, pur non potendo firmarlo, ha contribuito a realizzare.


Perché? Perché non c’è un’esplicita clausola che vieti l’aborto. Che c’entra, direte voi? Per tutto ciò che riguarda imperfezioni e malformazioni del feto e interruzione di gravidanza.


Il fatto che l’articolo 10 della Convenzione preveda il diritto alla vita per le persone disabili, impegnando gli Stati a mettere in atto ogni misura in questo senso, al Vaticano non è bastato.


Il punto è capire quale sferzata stia dando, da quando è asceso al soglio pontificio, Papa Ratzinger all’opinione pubblica mondiale. Perchè c’è una direzione precisa.


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