Villari, Eluana e la crisi che non c’è



[photo | Flickr] Oggi c’è davvero di tutto. La vignetta di Macchianera è il sunto più eloquente.


Vigilanza, Villari:

Non mi dimetto


C’è Repubblica che ha addirittura inaugurato la diretta degli eventi sul caso Rai.


Come per le grandi occasioni, insomma: la manifestazione dell’Onda, l’elezione di Obama… E le peripezie di Villari.

Alitalia? Leggete qui. 1 miliardo di euro la perdita di Alitalia nell’esercizio 2008. Voglio dire. E senti la gente in giro che parla dei suoi viaggi e dei suoi voli specificando: No, volo con AirOne, EasyJet, Flynonsocosa, no, non prendo Alitalia, sei matto?


La crisi? Non vi scordate la crisi, per favore. Qui, un manuale di sopravvivenza. Rubo una battuta a Spinoza:

Economia ancora in crisi. Ieri l’euro è salito fino a quota 1,28 dollari. Poi si è lasciato cadere nel vuoto

(Anche se in quel post ritengo che la genialità vera sia nelle parole per la strage di Erba: Erba, Olindo Romano ritratta la confessione: “Sono entrato nel personaggio dell’assassino”. La difesa chiede l’assoluzione o, in subordine, l’Oscar).


Comunque, per la crisi, meno male che Silvio c’è, no?


Eluana, poi. A diverse associazioni, schierate per la difesa ad oltranza della vita, non è andata giù la sentenza della Cassazione che prevede la sospensione dell’alimentazione forzata di Eluana Englaro. Quindi hanno deciso alla Corte Europea di congelare la suddetta sentenza. Ma Bruxelles ha respinto. Il padre di Eluana ha deciso di chiudersi in silenzio stampa. E forse dovremmo farlo tutti, lasciando, una volta per tutte, il Parlamento legiferare in tal senso.


Oggi, per varie ragioni, è tornata in auge nella quotidianità la problematica precariato. Giorno dopo giorno, non bastano più le parole a disposizione. Il 2009 è vicino. Ed io mi permetto il lusso di sperarci, giurando e spergiurando che è l’ultima volta, e che poi non ci crederò più.


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