L’asse Renzi-Hollande verso una nuova Europa?

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Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha concluso il suo giro in Europa e può tornare a casa soddisfatto. Gli incontri con Hollande e la Merkel, oltre che per fare le conoscenze, sono stati molto utili per ribadire alcune questioni di politica economica.Renzi è partito affermando che l’Europa non può imporre una linea e ha portato a Hollande i suo progetti di riforma economica. Due aspetti sono sembrati importanti: la specifica di Renzi che non si sforerà il 3% e la condivisione della necessità di riforme che passano dall’austerity al welfare state o stato sociale.

Sul primo punto, e come se Renzi abbia voluto manifestare loa sua adesione all’Europa e alle regole, ma nello stesso tempo rivendicare una certa decisionalità che appartiene alla sovranità del popolo italiano. Il 3% è salvo, ma ci si avvicinerà per dare un po’ di fiato ai lavoratori e alle imprese italiane quasi soffocati dalla crisi economica e dalle politiche di austerità.

Sul secondo punto, Renzi e Hollande si sono trovati sulla necessità di consdierare lo stato sociale, da leader di centrosinistra, e di combattere la disoccupazione, soprattutto quella giovanile. In questo ambito l’Italia sta peggio di altri Paesi europei, ma la Francia sta risentendo di diverse problematiche economiche e più che di spendere meno ha bisogno di crescere.

Riforme e crescita, quindi, con l’Europa che va meglio, come prova il fatto che l’Agenzia di rating Moody’s ha mantenuto la tripla A e che gli indicatori economici parlano di ripresa seppure lenta.
Renzi e Hollande sulla stessa linea e la Merkel non fa la gustafeste parlandi di progetti ambiziosi del premier italiano e dicendo di esser rimasta colpita. Renzi piace in Europa e vediamo se piacciono anche gli italiani.